Creato da: helios64 il 25/09/2006
I problemi dei motociclisti di tutti i giorni....

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Comunicato stampa MOTOCIVISMO

Post n°18 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da helios64
 

Buongiorno,

sosteniamo da tempo che la nuova legge lombarda sulla qualità dell'aria sia fumo negli occhi dei cittadini, tenuti all'oscuro dei dati oggettivi che riguardano la produzione di pm10

(http://tinyurl.com/36vgtj).

Denunciamo da tempo la mancanza di provvedimenti strutturali che, se predisposti anni fa - quando ancora non si era in emergenza e il governatore Formigoni pensava a utopiche macchine ad idrogeno - avrebbero potuto iniziare a dare qualche risultato (più treni per i pendolari, più mezzi pubblici in città, più posteggi al di fuori delle città e non nei centri storici, più impulso al trasporto merci via rotaia, incentivi per combustibili ecologici nei riscaldamenti, temperature interne dei locali pubblici monitorate, controlli sul traffico pesante, ecc...).

Abbiamo da subito ritenuto inutili e ingiustamente discriminanti nei confronti dei cittadini lombardi gli immotivati divieti introdotti dalla legge.

Abbiamo segnalato il silenzio istituzionale e mediatico sotto il quale era passata la convocazione di Formigoni a Roma da parte del Consiglio dei Ministri.

Lo scorso 8 febbraio, dunque, il Governo italiano annuncia il ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge lombarda per esercizio di competenze che esulano le regioni e, tra l'altro, per omissione di informazione nei confronti dei cittadini e mancanza di alternative di trasporto.

I cittadini dovrebbero rispettare una legge emessa dalla Regione Lombardia che non ha rispettato la legge sulle competenze che le spettano? Ecco un esempio di come si sta lavorando sul tema inquinamento: spreco di tempo e soprattutto di denaro dei cittadini!

Dal Pirellone si giudica cio' paradossale nel momento "di massimo sforzo" per la lotta all'emergenza ambientale: noi riteniamo che privare i cittadini meno abbienti del loro unico mezzo di trasporto sia solo lo sforzo piu' "semplice ed economico".

Formigoni dichiara che "il ricorso del Governo è giuridicamente inconsistente, scientificamente sbagliato e politicamente una provocazione", limitandosi a citare quale argomentazione scientifica che "ogni esperto è convinto ormai che i provvedimenti siano utili solo se presi su un'area vasta". Chiediamo cortesemente al Governatore di ricordarci i dati scientifici che dimostrano quale sia l'incidenza del traffico veicolare, e soprattutto dei veicoli a due ruote, sulla produzione di pm10. Vogliamo fargli, comunque, una cortesia segnalando che ARPA Lombardia stima in meno dell'1% il peso totale dei motoveicoli sull'inquinamento.

Ma soprattutto chiediamo a Formigoni come mai ha ritenuto di combattere l'inquinamento, invece che potenziando treni e mezzi pubblici, avviando la costruzione di una ennesima autostrada, la Broni-Mortara, per la quale è stato approvato il progetto preliminare, "52 km di asfalto in mezzo alle risaie con prezzi di pedaggio astronomici, di circa 4 volte superiori ad analoghi percorsi autostradali (fonte www.verdiregionelombardia.net).

Comitato Motocivismo

 
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.....Una risposta articolata....

Post n°17 pubblicato il 12 Febbraio 2007 da helios64
 

Inserisco una risposta a diversi punti dell'amico Paolo Lucidera.

Come sempre accade quando ci sono nuovi provvedimenti c’è sempre chi ha interesse a creare confusione e disinformazione.

Partiamo dall’inquinamento e dal commento dell’articolo di Giordano riportato in questo blog.

L’inquinamento esiste, la minaccia per la nostra salute c’è eccome, la minaccia per in nostro ambiente pure. Non servono cervelloni che si ritrovano qua o la, non serve nemmeno fare catastrofismi, ma di fatto è sotto gli occhi di tutti come in questi anni si susseguano estremizzazioni del clima, le stagioni sono falsate e imprevedibili, si passa in un paio d’anni dall’inverno più freddo degli untimi 50 anni a quello più caldo, tornado, cicloni, siccità, piogge che sembrano monsoni coinvolgono luoghi che mai li avevano visti, gli animali dopo migliaia di anni migrano in tempi e luoghi diversi, gli orsi non vanno più in letargo… ecc. ecc. Ma quanto più ci coinvolge direttamente è sicuramente l’aria delle città, qualche giorno fa portando per l’ennesima volta la bimba dalla pediatra (bronchite asmatica), commentava come in questi ultimi anni a causa dell’inquinamento le malattie delle vie respiratorie siano aumentate in modo esponenziale, bronchiti, bronchioliti, allergie, asma… sono solo alcune delle malattie che colpiscono i più deboli ed è assolutamente innegabile che una delle cause sia proprio l’inquinamento. Qualcuno potrà obiettare cha anche prima c’éra, infatti c’era…. ma in questi anni è cambiato, dal piombo della benzina rossa agli idrocarburi aromatici delle benzine verdi, altamente cancerogeni, si è passati con l’aumento vertiginoso dei mezzi diesel alle polveri fini, forse alla lunga meno nocive, forse non mortali ma sicuramente dall’effetto più immediato. Quindi chi vi dice che l’inquinamento non esiste i cambiamenti del clima nemmeno, scavate a fondo perché ha qualche interesse a raccontarvi un enorme palla.

Ma alla fine cosa si sta facendo per affrontare il problema?

Poco, troppo poco, i vari protocolli, già blandi per conto loro (per non parlare della possibilità di vendita delle quote, semplicemente allucinante) vengono regolarmente disattesi e paesi fondamentali non vi aderiscono, anche se gli Usa “pare” si siano svegliati dal letargo (al contrario degli orsi) chissà…. Forse Bush avrà investito azioni anziché nel petrolio nel silicio.

Ma allora cosa possiamo fare noi? Secondo me tanto! Prima cosa prendere coscienza del problema, sapere che il nostro stile di vita che ovviamente vorranno avere anche miliardi di Cinesi, Indiani, Africani ecc. ecc. non può reggere. Le risorse non ci sono per tutti ed allora iniziamo noi nel nostro piccolo per rendere “sostenibile” la nostra esistenza, appoggiamo politicamente chi fa programmi serie, razionalizziamo l’uso delle risorse (che non vuol dire andare a cavallo), macchine a basso impatto ambientale (a metano ad esempio) lampade a basso consumo, elettrodomestici ben usati e in classe A, investire dei soldi per pannelli solari (ora finanziati al 55%) ma forse ancora meglio per isolare a dovere le nostre case, buttiamo i vecchi boiler elettrici e montiamo un pannello termico, non abusiamo di riscaldamenti e condizionamenti ecc. ecc. Solo così può diffondersi una cultura ecologica e potremo vivere tutti bene, non aspettiamoci grandi leggi che inevitabilmente ci portano imposizioni e malumori, ma facciamo si che il tutto parta dal basso, dalla base, come è già successo in altri stati dove la cultura ecologica è ben più sviluppata e radicata. Sto sognando? In Italia forse si, ma non mi do per vinto.

Ora come si inseriscono i provvedimenti di Formigoni in tutto questo? Molto semplicemente, lui crede che per risolvere i problemi basti una sforbiciata qua e una la. Milano è una delle più congestionate metropoli, poco organizzata poco servita dai mezzi pubblici (Parigi ha 17 linee metropolitane Milano 3) chissenefrega, blocchiamo! La pianta è ammalata? Tagliamola!

Sono d’accordo che in momenti di superamento delle soglie di attenzione, per la nostra salute si possa ricorrere a rimedi estremi come i blocchi del traffico, ma da li a bloccare DEFINITIVAMENTE un mezzo ce ne passa, soprattutto quando quel mezzo di polveri non ne produce. Perché non dovrei usare la mia vecchia 2CV quando non ci sono problemi di inquinamento (ad esempio d’estate) sapendo poi che di polveri fini quasi non ne produce!

Formigoni sta giocando sporco mescolando a dovere l’informazione, confonde e mette sullo stesso piano i due tipi di blocchi, si “scalda” perché il governo giustamente (tralaltro ultimo dopo varie associazioni e diversi giuristi) gli dice “guarda che non puoi bloccare definitivamente mezzi regolarmente venduti mantenuti e bollati” e lui per tutta risposta dice che è una manovra politica proprio ora che c’era un accordo interregionale per bloccare domenica le auto 25/2/07. a Formigò…. Cha cazzo centra??? Noi ti contestiamo il blocco DEFINITIVO e non le domeniche ecologiche sulle quali comunque di dubbi ce ne sono, ma tuttosommato, se le soglie sono superate rientra nelle tue competenze.

Ora cambiando tema l’ultima discussione accesa è quella dei bolli moto.

Premesso che in condizioni economiche “normali” nemmeno dovrebbe esistere, ma si sa siamo in Italia, dove un anno (anzi 5) si spende e si spande e un anno (anzi 5) si risparmia e si gratta il barile, non entro nel merito politico di chi gratta e chi spende altrimenti diverrei di parte. Comunque anche io mi sono incazzato per l’aumento dei bolli moto (quelli auto praticamente non sono aumentati) però mi sono messo a fare due calcoli sugli aumenti e cosa ho scoperto, ho scoperto che se prendiamo in esame i mezzi più inquinanti (Euro 0 auto e moto) una auto utilitaria paga 90E una moto 31, una auto media (74Kw) 222E contro gli 84E di una moto media (45Kw), una supersport 525E auto (150Kw), 177E moto (100Kw) e via di seguito, se prendiamo in esame le Euro4 auto e Euro3 moto il divario è ancora più evidente. Quindi non si può negare che la tassa di proprietà delle moto anche dopo l’aumento sia parecchio più economica, soprattutto da quando si è passati dalla tassazione a Kw (mi pare l’ultimo governo Amato). L'aumento del bollo moto piacere non m'ha fatto ma se mi devo scandalizzare io mi scandalizzo per la tassa auto da anni veramente troppo alta.

 
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Smog, no del governo a Formigoni

Post n°16 pubblicato il 10 Febbraio 2007 da helios64
 

da tgcom del 09/02/2007

"Regioni non hanno poteri in materia"
Il giorno dopo l'accordo sullo stop al traffico nel Nord Italia il prossimo 25 febbraio il Governo annuncia il ricorso alla Corte costituzionale contro la legge per "difetto di competenza" e subito scoppiano le polemiche. Una decisione ''paradossale'', ha commentato la Regione, dove le critiche non sono arrivate solo dal centrodestra, ma anche dall'opposizione, Rifondazione comunista inclusa. Per Formigoni si tratta di "una provocazion politica".


La legge regionale, approvata lo scorso novembre con l' astensione del centrosinistra, prevede fra l'altro il divieto di circolazione per tutte le auto non catalitiche a partire dal primo ottobre di quest'anno, allargato dal 2008 anche ai diesel Euro 1. E proprio la parte che riguarda le limitazioni e i blocchi, insieme a quella sulle sanzioni (ad esempio multe di 450 euro per chi guiderà una non catalitica) è stata impugnata dal Governo perché la circolazione è una competenza statale, e perché decidere blocchi e limitazioni spetta ai Comuni e alle Prefetture (nelle strade fuori dai centri abitati) e ai presidenti delle Regioni solo nelle strade di competenza regionale.

La Regione può sì decidere di sospendere il traffico, ma nel caso l'inquinamento sia alto e ci siano pericoli per la salute, e soprattutto a condizione che il blocco sia ''temporaneo''. Sono tre gli articoli incriminati (13, 22 e 27) che hanno fatto decidere al Consiglio dei Ministri (su richiesta del Ministero non solo degli Affari regionali, ma anche dei Trasporti e dell'Interno) di impugnare il testo. Senza contare che i divieti e le limitazioni avrebbero effetto solo ''nei confronti dei residenti in Lombardia - ha sottolineato in un documento il Ministero dei Trasporti - configurandosi una evidente irragionevole disparità di trattamento''.

A queste osservazioni, il presidente della Regione ha già cercato di rispondere nei giorni scorsi nei fitti contatti con il ministro Linda Lanzillotta (anche la settimana prossima è fissato un tavolo fra i tecnici di Governo e Regione) spiegando che i provvedimenti della legge sono temporanei e legati al miglioramento della qualità dell'aria e che il piano della Regione è stato ''lodato'' dallo stesso commissario europeo all'Ambiente Dimas. Il Governo ha comunque impugnato il testo scatenando l'ira non solo del governatore ma di quasi tutte le forze politiche: ''Il ricorso è giuridicamente inconsistente, scientificamente sbagliato e politicamente una provocazione'' ha commentato Formigoni, tacciando il Governo di ''ambientalismo parolaio''.

E anche il capogruppo del Prc, Mario Agostinelli, ha detto chiaramente di ''non essere d'accordo''. Ha poi parlato di ''attacco politico'' il presidente della commissione Ambiente Stefano Maullu (FI), mentre Maria Grazia Fabrizio (Margherita) ha voluto replicare che non si tratta ''di un atto politico, ma di un atto dovuto''. ''Il Governo ritiri questa cosa sbagliata - ha concluso il capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi - e assieme alla Regione lavori per nuovi provvedimenti antismog che, a differenza di questi, risolvano i problemi''.

 
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LOTTA ALL'INQUINAMENTO - dati ARPA: omissioni e omertà

Post n°15 pubblicato il 10 Febbraio 2007 da helios64
 

Riporto un comunicato di Motocivismo.
Buongiorno,

proseguiamo nella nostra opera di divulgazione che mira a dimostrare come gli enti locali stiano manipolando o semplicemente non divulgando i veri dati oggettivi sull'inquinamento.

E' da tempo che cerchiamo di portare in evidenza come i dati ARPA dimostrino chiaramente che i motocicli e i ciclomotori impattano in maniera infinitesimale sulla produzione di particolato (pm10).

Vogliamo ora segnalarvi che questo dato è noto anche agli amministratori, ma non viene assolutamente considerato quando si preparano i provvedimenti "urgenti" contro l'inquinamento - anzi, sembra che la deroga della legge lombarda alle moto 4 tempi sia in pericolo per il futuro a breve.

Perfino durante una seduta della Commissione Mobilità-Traffico-Ambiente del Comune di Milano, il presidente fa mettere a verbale che "la moto è un mezzo di trasporto poco inquinante e rende più fluido il traffico". Ora ci chiediamo: perchè si vogliono comunque bloccare i veicoli a due ruote?

E poi, perchè durante il convegno "Qualità dell'aria-Prospettive e scenari della nuova legge regionale" (Bergamo-3 febbraio 2007) si presentano grafici e tabelle dove risultano bene in evidenza le grosse responsabilità degli autocarri pesanti (anche Euro 4) salvo poi parlare solamente delle autovetture? E perchè durante lo stesso convegno si nota come i dati ARPA dimostrino l'inutilità dei blocchi totali e infrasettimanali ma non li si commenta? Ma soprattutto: perchè di tutto cio' non arriva mai notizia ai cittadini?

Omissioni, omertà, mistero, come quello che circonda il Presidente della Regione Lombardia, pare chiamato a Roma lo scorso 6 febbraio dal Consiglio dei Ministri per discutere di alcuni punti della recente legge regionale lombarda sull'inquinamento, che andrebbero oltre i compiti che le leggi vigenti assegnano alle regioni, ma anche di cio' non abbiamo avuto notizia...

Comitato Motocivismo

 
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La holding dello spavento

Post n°14 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da helios64
 

di Mario Giordano
Sentite caldo? Per forza: la Terra sta bruciando. Non ve ne siete accorti? Pensavate fosse solo un inverno mite? O il riscaldamento del condominio troppo alto? Macché: è la catastrofe ambientale. Praticamente l’apocalisse prossima ventura. L'ultimo rapporto degli esperti dice che sarà nel 2070, mese più mese meno. Già a scriverlo viene da sudare: il pianeta ha la febbre. E adesso che ci penso, anch’io mi sento poco bene.
Non c’è da ridere: basta leggere l’ultima quartina dei Nostradamus verdi, cioè il rapporto Ue, sparato in prima pagina da tutti i quotidiani italiani. Nei prossimi decenni, si sostiene, il Mediterraneo sparirà, l’Italia diventerà un deserto, Stoccolma sarà come Rio de Janeiro, la Groenlandia una succursale delle Maldive, per andare da Pizzighettone a Casalpusterlengo bisognerà affittare un cammello e a Brescia Ovest non si avvisteranno più code di Tir ma code di giraffe. Ora, se volete, prendete pure il fiato, ma sappiate che vi sta venendo il cancro ai polmoni.
Ma sicuro: le piaghe d’Egitto furono un pic nic rispetto alle previsioni dei catastrofisti dell’ambiente. Anche se, per fortuna, le loro gufate sono sempre state regolarmente smentite, più delle promesse elettorali di Prodi. In America, tanto per dire, oggi i boschi sono più estesi che all’epoca di Cristoforo Colombo. In Inghilterra ce ne sono più che ai tempi di Robin Hood. Ma gli esperti non avevano lanciato l’allarme deforestazione? Mai fidarsi degli esperti, come diceva un mio amico. In fondo sappiamo sbagliare benissimo da soli.
Degli esperti che si trincerano dietro la scienza, poi, bisogna diffidare ancora di più. Sono i nuovi scribi, la casta eletta, i sacerdoti della tecnica diventata divinità. Magari attendibili come il mago Otelma. Però non si può dire. Bisogna ascoltarli. Sempre. O, almeno, fin quando la loro verità non viene travolta dai fatti. Nel 1972, per esempio, il Club di Roma pubblicò uno studio,

che è la madre di tutti i catastrofismi. Prevedeva che l’oro si sarebbe esaurito nel 1981, il petrolio nel 1992 e l’uomo del 2010. Essendo il 2010 assai vicino, possiamo consolarci: oro e petrolio esistono ancora. Nel frattempo i catastrofisti hanno aggiornato le stime: l’Apocalisse è stata spostata al 2025, al 2050, e adesso al 2070. Non male, no? Ci abbiamo guadagnato 60 anni, che è già qualcosa. Anche se non è nulla rispetto a quello che guadagnano loro.
Ma sì, diciamolo: quella del catastrofismo verde è la Spa della paura, la holding dello spavento. Gettano semi di panico per raccogliere finanziamenti. E dunque qualsiasi panico va bene. Tanto per dire: quelli che oggi si spaventano per la desertificazione del pianeta, qualche anno fa lanciavano l’allarme per una nuova glaciazione. Ottobre 1973, Chamonix. Convegno sull’«inarrestabile avanzata dei ghiacciai alpini». Il documento concludeva allarmato: «Dietro l'angolo c’è una nuova era glaciale». E i grandi esperti di ambiente pontificavano sul raffreddamento del pianeta esattamente come ora pontificano sul suo surriscaldamento. Beh, se non altro, qualsiasi sarà il cambiamento climatico, potranno dire di averlo previsto.
Guai ad ammettere che il riscaldamento della Terra è un fenomeno per lo più ciclico e naturale. Guai a ricordare che Groenlandia significa «terra verde» perché fino al quattordicesimo secolo - inizio della Piccola era glaciale - lì non c’erano ghiacci ma prati (e senza l’uomo a inquinare né violazioni del protocollo di Kyoto). Guai: altrimenti a chi finirebbero i finanziamenti? E allora avanti con il clima impazzito, i mari che si gonfiano, l’apocalisse che avanza, soprattutto in prima pagina. Avanti con i profeti, di sventura, mondo pulito e coscienza sporca. Il pianeta brucia? Forse sì. Ma intanto noi, così, stiamo freschi.

 
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