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MOLINENSE 1963-1964

Post n°5 pubblicato il 26 Maggio 2008 da alessandro_mrfish

Piccola storia di un fantastico Campionato Provinciale Juniores 2° Categoria Girone B

Avevo da poco compiuto 17 anni, quando nell' autunno del 1963 arrivai alla Molinense per puro caso.
Ero ritornato nell'agosto dalla Versilia, dove avevo abitato per 5 anni, e con una buona promozione ottenuta all'Istituto D'arte di Pietrasanta, mi ero iscritto al 2° anno di architettura all'Istituto D'arte di Porta Romana di Firenze, un mio compagno di classe, Massimo Cantini, abitava a Molin Del Piano (un paesino che non avevo mai sentito nominare) frazione del comune di Pontassieve, molto vicino in linea d'aria, (meno di 8 km.) dalle Caldine di Fiesole dove abitavo, ma distante anni luce come viabilità e mezzi di traporto disponibili all'epoca.

Nel parlare con Massimo io manifestai la volontà di cercare una squadra di calcio dove poter continuare l'attività sportiva, il trasferimento mi aveva costretto a lasciare la squadra del Don Bosco di Pietrasanta con la quale avevo vinto il campionato Prov. Allievi 1962/63 difendendone saltuariamente la porta con risultati incoraggianti, anche se ero solamente riserva.
Massimo mi disse che la Molinense era alla ricerca di un portiere, perchè il titolare della squadra juniores era rimasto seriamente infortunato in una partita di precampionato, si era beccato un calcione in bocca ed era inutilizzabile per un lungo periodo,  parlò di me all'allenatore,  e venni subito convocato per la domenica successiva.

Partendo ad un orario indecente, per essere domenica mattina e cambiando 2 autobus, Lazzi dalle Caldine a Firenze e Sita per il resto del viaggio, dopo più di un'ora arrivai a Molin Del Piano.
Alla fermata mi aspettava Massimo, mi accompagnò al campo sportivo e fece le presentazioni.
Mi colpì subito la figura dell'allenatore, Rolando Casini, un simpatico ragazzone, che una grave malattia aveva strappato ad una carriera calcistica che lo aveva visto giovanissimo già in serie C, malattia che con tutta una serie di complicanze se lo è definitivamente portato via qualche anno fà.
Si rivolgeva a me dandomi del lei e la cosa, scioccamente, mi fece sentire importante...parlammo un pò di me mentre mi cambiavo, poi mi sottoposero ad una specie di provino/riscaldamento, un quarto d'ora di tiri a ripetizione e poi mi fecero disputare una partita amichevole dove mi comportai con discreta sufficienza e così decisero di prendermi in squadra!
Per me fù come toccare il cielo con un dito, l'ambiente mi piaque subito: era sereno, pulito e molto familiare, i dirigenti e tutti gli addetti ai lavori si dedicavano alla squadra con molta passione, il pubblico era caloroso e numeroso per un paesino così piccolo, quando a fine mattinata ripresi l'autobus per tornare a casa ero molto soddisfatto e nessuno mi dava più del lei.
Ma ora veniva il bello, perchè dovevo dimostrare di valere tutta la fiducia che mi veniva data.
Mi chiesi se avevo intrapreso questa avventura in modo cosciente, io stesso dovevo ancora scoprire i limiti delle mie capacità, ma i fatti poi dimostrarono di si!

I miei compagni di squadra erano quasi tutti di Molin Del Piano e dintorni tranne 3 che venivano da Firenze.
Molti avevano dei buffi soprannomi, ne ricordo alcuni: Tizio, Bobo, Sgheba, Furbino.

Ebbi molta difficoltà  a conciliare la scuola con il calcio e le distanze tra le Caldine, Firenze e Molin Del Piano, così riuscivo ad allenarmi non più di una volta alla settimana, ed era poco, comunque partita dopo partita mi dimostrai all'altezza della situazione e mi integrai bene nel gruppo, con questa formazione di base:

                                                    PESCI

BRACCINI                                                                                           TAVERNI

LUSTRINI                               GIOVANNINI                                        TENTATI

 

TENTATI  R.                                     BASTIANACCI

FRANCALANCI                              TONDO                                       VANNETTI

Oltre a DALIANA che era il portiere infortunato che io sostituivo, MIGLIORINI un ragazzino giovane ma molto promettente e altri che purtroppo non ricordo Iniziammo il campionato, era il 20 Ottobre 1963.

Il calcio di allora era profondamente diverso da quello di oggi, che di sportivo non ha più nulla, neppure purtroppo a livello giovanile.

Si giocava per PASSIONE, non c'era l'esasperazione del risultato e i comportamenti scorretti erano censurati prima di tutto dalla nostra stessa squadra.
In campo il confronto era leale e vinceva il migliore, non c'erano ricompense e le soddisfazioni erano solo di carattere morale, a me rimborsavano il biglietto dell'autobus, anche se non c'era stato nessun accordo in merito,
ma i tempi cambiano...oggi si parla di calciospettacolo, che è spettacolare solo per le polemiche che  riesce ad accendere e purtroppo per la sempre crescente violenza in campo e fuori dal campo.

I miei ricordi per quanto riguarda la parte giocata sul campo, sono fatti di flash..

Alla prima di campionato
a Barberino di Mugello l'arbitro a fine partita  rientrando negli spogliatoi, mi fece i complimenti per una parata strepitosa che avevo fatto nel corso del 1° tempo, in una partita in casa non ricordo quale, nell'intervallo negli spogliatoi piangevo per il freddo e mi ripresi con thè bollente e massaggi.

Gli unici ricordi più ampi e precisi che ho si riferiscono alle due partite giocate con il Borgo S. Lorenzo che fù fin quasi alla fine, l'unica squadra nostra antagonista per la vittoria del girone.
All'andata si giocò a Borgo, ricordo che fù un assedio alla nostra porta, arrivavano tiri da tutte le parti, ed io mi ritrovavo con
il pallone in mano, senza sapere come, quasi per magia, l'istinto era più veloce delle mie percezioni sensoriali.

Poi in una mischia furibonda nella nostra area ci scappò la mano di un nostro difensore il terzino destro Braccini se non ricordo male, e inevitabilmente il rigore contro di noi, anche di questo specifico episodio, ricordo solo la disperazione del giocatore del Borgo ed io con il pallone stretto al petto, avevo parato il rigore!!

Ma non avrei saputo dire come avevo fatto... nell'euforia che seguì ci beccammo una pericolosissima punizione a 2 in area, perchè nel casino di baci e abbracci non avevo rimesso subito in gioco il pallone, ma anche questa non ebbe esito e finimmo 0 a 0, in quella partita mi guadagnai in modo definitivo la fiducia di tutti, dell'allenatore, della squadra, del pubblico e cosa fondamentale di me stesso.

Il nostro campionato proseguì in un susseguirsi ininterrotto di vittorie sia in casa che in trasferta, fino a quando giocammo a Molin Del Piano la partita di ritorno con il Borgo, il campo sportivo era gremito di pubblico, anche perchè la 1° squadra che disputava il campionato dilettanti 2° cat. era ultima in classifica, senza gioco, senza speranze e senza soddisfazioni ed eravamo noi a tenere alto l'orgoglio calcistico e il nome della Molinense, eravamo in testa alla classifica a pari punti con il Borgo, con tutte vittorie e il solo pareggio dell'andata, questa poteva essere la partita che decideva il campionato!

Nel 1° tempo giocò il portiere che io avevo sostituito all'inizio del campionato perchè infortunato...non fù all'altezza della situazione: alla fine del 1° tempo eravamo sotto di 2 reti a 0; negli spogliatoi ci fù una mezza bufera, soprattutto nei confronti del portiere, che però non era l'unico ad avere delle colpe, tutti insieme si decise che: non potevavo, non dovevamo e non volevamo perdere questa partita!
In campo rientrai io, ma per un avvicendamento programmato.

Nel secondo tempo ci fù in campo una sola squadra, la Molinense, fu per noi una cavalcata trionfale, li schiacciammo sotto una valanga di 5 reti, per me  un paio di interventi un pò impegnativi  e poi solo normale amministrazione e alla fine uscimmo dal campo tra gli applausi del pubblico.

Fù veramente la partita che decise il campionato perchè il Borgo S. Lorenzo non riuscì più a tenere il nostro passo, subì altre sconfitte e finimmo il girone primi con largo vantaggio, nonostante la sconfitta per 2 a 1 a Pontassieve, l'unica di tutto il campionato per noi e determinata da un arbitraggio a dir poco scandaloso, l'arrabbiatura fù grossa ma il Girone B. vinto alla grande!

Giocai anche una partita con la prima squadra, era una specie di premio che a turno era dato a noi juniores, io giocai a Scarperia e fù una tragedia che per fortuna non ricordo nei particolari, solo che perdemmo alla grande.

Le finali per il titolo provinciale le disputammo con il Lanciotto Campi vincitore del girone C e il Grassina primo nel girone A.

Anche di questi spareggi ricordo poco, il pari per 1 a 1 a Campi,  il Lanciotto segnò su rigore, con mio grande dispiacere, ci tenevo a fare bella figura perchè erano venuti per la prima ed unica volta a vedermi i miei genitori,  e poi l'ultima partita a Grassina dove ci sarebbe bastato pareggiare per vincere il titolo provinciale, invece sul campo perdemmo 2 a 1  e purtroppo per colpa mia, mancava poco alla fine ed eravamo sul punteggio di 1 a 1 che per noi era ottimo, poi mi arrivò un tiro rasoterra, non proprio difficilissimo, mi tuffai lo parai e un attimo dopo il pallone era in fondo alla rete, me lo ero sentito come strappare dalle mani, la responsabilità era mia e non avevo scuse.
Fu una tragedia il dopo partita, ero veramente distrutto e mi sentivo addosso tutto il peso della sconfitta, anche se i miei compagni si erano mangiati un paio di goal già fatti, ma lo sbaglio del portiere è sempre determinante.
Comunque poi la partita ci venne data vinta a tavolino per 2 a 0 perchè il Grassina aveva barato, e messo in campo giocatori sotto falso nome, presi da altre squadre ed il titolo provinciale fù giustamente assegnato a noi.

Ci furono grandi festeggiamenti presso il locale circolo, cena, ballo, premiazioni e molti progetti per l'anno successivo, più o meno in quei giorni io compivo il mio 18° compleanno.

Si può dire che la mia avventura nel mondo del calcio giocato sia finita con questo evento, il mio anno scolastico era stato un disastro, anche se non dipeso solo dal calcio, ero in un periodo della mia vita caratterizzato da un grande sbandamento e di idee poco chiare su ciò che volevo fare, un periodo forse troppo intenso con troppe distrazioni per me che venivo da un'ambiente di formazione provinciale con delle realtà troppo diverse da quelle che mi trovavo ad affrontare ora.


Anche ripetendo l'anno scolastico
non riuscii poi a terminare il ciclo di studio,  se non presi strade pericolose e ne trovai molte aperte davanti a me, fù perchè FORTISSIMAMENTE NON  LO VOLLI  FARE !!  E poi per  fortuna conobbi la donna della mia vita e tutto cambiò, la LIA.

Per il campionato di 1° categoria Juniores che dovevamo disputare l'anno dopo, fù ingaggiato un portiere di Pontassieve oltre al terzino destro e la mezzala destra perchè Braccini e Tentati Rolando erano fuori età per il campionato juniores, rimasi alla Molinense ma mi allenai assai poco e non giocai mai, poi come si usa dire in gergo attaccai le scarpe al chiodo e in pratica smisi.

Anni dopo nel 1969 quando, assolti gli obblighi di leva, già lavoravo alla ADICA  PONGO, possedevo una 500 e facevo progetti di matrimonio, mi lasciai convincere a disputare un torneo aziendale, ma dopo pochi minuti della prima partita un incidente di gioco mi costò i legamenti del ginocchio destro e segnò la definitiva fine per me del calcio giocato, avevo 23 anni.

Ultimamente ho ripreso, per caso come 40 anni prima, una saltuaria frequentazione con i vecchi compagni della Molinense, Francalanci in particolare ma anche Lustrini, Vannetti e i cugini Tentati, degli altri, di qualcuno si sono perdute l tracce, altri si sono trasferiti, altri ancora non hanno interesse per  questa vecchia amicizia, siamo davvero oramai tutti anziani, con figli adulti e alcuni, fra i quali io, felici nonni.

Ogni tanto ci ritroviamo,  si và a cena insieme e insieme si rievocano quei momenti così belli per noi, non è patetico questo, non si vive di ricordi, ma non ricordare sarebbe come non avere vissuto.

La Molinense ha festeggiato nel 2006 il 60°  di fondazione ed io ho voluto ricostruire per quanto  possibile un anno di quei 60, un anno che per me è stato  molto molto significativo.

 

Lastra A Signa 26/02/2006

 
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