Un altro pezzettino di me se n’è andato insieme al mio nonno, un pezzo della mia storia, delle nostre storie, un esempio di attaccamento alla vita, alla goliardia della vita.
Ricordo la sua 127 rossa, di quando mi scarrozzava in giro insieme alla sua amata Bruna, mia nonna e che nonna! Ricordo quando si dimenticò di venirmi a prendere all’asilo, l’ansia e la rabbia di tutti e il mio divertimento per quell’evento inaspettato che aveva portato brio e le coccole supplementari della maestra Rosa; Ricordo la sua panciona da buongustaio e il sorriso di un uomo sereno; ricordo le continue litigate con mia nonna, sapevo che significavano che si volevano bene! Ricordo l’immancabile borotalco nel suo bagno blu e le saponette profumatissime; Ricordo di quando mi ha svelato il segreto di Santa Lucia, mi sono sentita tradita ed ho pianto come una fontana ma mi ha accompagnato nella crescita; ricordo quella volta attorno ai 90 anni in cui ha dato da intendere a tutti di aver avuto un ictus ed invece si era bevuto in abbondanza del buonissimo recioto. Ricordo i suoi racconti sulla guerra, poi del lavoro al genio civile, la sua amicizia con l’Ingegner Amadori, di quando andava a ballare con la mia bellissima, bionda, morbida nonna.
Ricordo tutte le volte che mi chiedeva se ero dimagrita e di quelle poche volte in cui, anche se non me lo diceva, sapevo che mi vedeva bella ed era orgoglioso di me. Ricordo di quando mi allungava le 500 lire e delle tombole il giorno di Natale. Ricordo quando mi portò al mare ad Ischia, per 10 giorni mi sentii una principessa.
Ricordo con dolore gli ultimi 3 mesi della sua vita, di tutte le volte che uscendo dalla sua stanza di ospedale gli ho detto “ci vediamo domani”. Ricordo i mille baci che ci siamo dati, fino alla fine quando non aveva più fiato per parlare o muoversi ma socchiudeva le labbra per lanciarmi un ultimo bacio…
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