Creato da superalicetta il 29/06/2006

Mytravels

Un viaggio è per sempre

 

 

WELCOME TO MIAMI BUENVENIDOS A MIAMI!!!

Post n°125 pubblicato il 10 Agosto 2007 da superalicetta

Rieccomi dopo mesi di latitanza!
 
Pronta a fare il count down per la mia nuova avvenura!
Domenica mattina mi alzerò, mi vestirò e mi dirigerò a Malpensa..
meta MIAMI!!!!!              
 
Ebbene si, me ne vado in quel di MIAMI per due settimane, con due mie amiche..a fare un corso di lingua!!!
So che non ci crede nessuno che dopo un anno di lavoro ci mettiamo sui banchi a studiare, neanche noi a dire la verità ci crediamo...
Staremo in un college a Miami Beach, direttamente sulla spiaggia..
 
Non vedo l'ora di partireeee!!

 
 
 

11 AGOSTO

Post n°124 pubblicato il 21 Maggio 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

L'11 agosto siamo scesi nel cretere Ngorongoro la mattina presto e per tutto il giorno abbiamo girato con la jeep.
 
Abbiamo visto finalmente un rinoceronte! Peccato che era un po lontano da noi, ma per lo meno abbiamo visto i BIG FIVE (elefanti, leoni, leopardi, rinoceronte, bufalo)!
 
Abbiamo assistito anche all'accoppiamento di due leoni..ebbene si! In pratica i leoni quando vanno in calore si accoppiano ogni mezz'ora per sette giorni consecutivi! I leoni stavano dormeno, a un certo punto il maschio si è svegliato e in automatico si è svegliata anche la femmina, hanno fatto quello che dovevano fare, per la bellezza di dieci secondi, e poi il maschio tutto trionfante ha emesso un ruggito! immagine
 
Abbiamo visto una colonia di leoni abbastanza grande, ce ne saranno stati una trentina, composte da femmine e cuccioli..che carini che erano i leoncini!
A un certo punto si sono avvicinate delle zebre che non si erano accorte dei leoni, e tutti i leoni si sono messi all'erta per sferrare un attacco, ma poi deve essere cambiato il vento perchè le zebre sono scappate a gambe levate.
 
Ci siamo trovati vicinissimi a un bufalo che per venti minuti buoni ha fissato immobile dritto negli occhi, impressionante.
 
Abbiamo fatto il pic nic nei pressi di uno stagno, dove nella riva opposta c'era un elefante maschio enorme, con le zanne lunghissime che faceva il bagno.
Mentre mangiavamo sopra le nostre teste si aggiravano dei falchi, uno di questi si è lanciato in picchiata sul panino che stava mangiando mia mamma, strappandoglielo dalle mani!
Che scena! Tra l'altro le ha dato una beccata non indifferente sulla mano..
 
La sera dopo la cena abbiamo assistito nel lodge a uno spettacolo dei masai con danze, canzoni..e come sempre siamo andati a letto prestissimissimo, distrutti dalla nostra ultima giornata di safari.

 
 
 

10 AGOSTO

Post n°123 pubblicato il 10 Maggio 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Appena arrivati al Lodge ci hanno informato che stava per partire un'escursione e se volevamo partecipare ci avrebbero aspettato.
Naturalmente abbiamo accettato, senza sapere però esattamente cosa stavamo andando a fare..
 
Neanche il tempo di posare le valige e siamo partiti..
Eravamo un gruppo di una decina di persone, una guida, e un guerriero masai con tanto di lancia che ci scortava.
 
Iniziamo il nostro percorso all'interno del bosco con la guida che spiegava le proprietà terapeutiche delle piante che normalmente usano i masai. Una pianta serviva per lavarsi i denti, una per il mal di pancia, una per la febbre..
 
Così parlando abbiamo iniziato a camminare e camminare e camminare...morale ci siamo arrampicati su per il bordo del cratere!
Una fatica! Ma la vista da lassù era bellissima.
 
Mentre stavamo arrampicandoci per il cratere, è giunto un masai correndo, avvertendoci che c'era un elefante sul nostro tragitto...
Dopo tre ore, stanchi morti finalmente arriviamo nel nostro alloggio, non vi dico come eravamo stanchi!
 
L'alloggio era veramente strafigo: camino (si gelava), frutta fresca, champagne..cameriere che ci accendeva il camino, un altro che ci gonfiava il cuscino per la notte (giuro! In tutti i Lodge che siamo andati c'era sempre un cameriere che prima di andare a dormire ci spostava leggermente le lenzuola e ci gonfiava il cuscino..)
 
Questo appartamento era però staccato dal Lodge, ed era proprio al confine con il bosco e una pozza di acqua..
per andare a mangiare dovevi comunicare l'orario al personale che ti veniva a prendere con la torcia e il fucile, visto che non c'era illuminazione e non potevi uscire da solo....
in camera non c'era il telefono..e io nauralemente non volevo stare lì.
E' una cosa che mi accompagna da sempre: l'isolamento completo è una cosa che mi da un pò di ansia.

 
 
 

MASAI

Post n°122 pubblicato il 18 Aprile 2007 da superalicetta

I Masai o Maasai sono una tribù indigena Africana semi-nomade, diffusa principalmente in Kenya e nel nord della Tanzania.

I Masai appartengono alla famiglia di gruppi tribali dei Niloti e non hanno mai abbandonato lo stile di vita semi-nomade e l'allevamento come principale fonte di sostentamento.

Nonostante la crescente occidentalizzazione delle società sia del Kenya che della Tanzania, i Masai sono riusciti a mantenersi relativamente al di fuori di queste trasformazioni e conservare gran parte delle loro abitudini tradizionali.

Noncuranti del passare del tempo, la loro vita è regolata dal levare e dal calare del sole e dal continuo mutare delle stagioni.

Costumi.
Il loro abbigliamento è estremamente pittoresco. Si avvolgono intorno al corpo snello drappi sgargianti rossi e blu.

Le donne di solito si adornano con larghi collari piatti ornati di perline. Attorno a braccia e caviglie portano massiccie spirali di rame.

Uomini e donne spesso si allungano i lobi degli orecchi modellandoli con pesanti orecchini e ornamenti di perline.

L'ocra, minerale rossiccio ridotto in polvere, viene spesso mischiato con grasso bovino e spalmato sul corpo a regola d'arte.

Noti per la loro audacia e il loro coraggio, comunemente i masai non si vedono mai senza la loro lancia ben affilata.

Tradizioni e cerimonie
Ci sono numerose tradizioni e cerimonie ancora conservate dalla cultura Masai.
Una delle più note è la danza "saltante" dei giovani guerrieri (o morani), che saltano da in piedi (senza piegare le ginocchia) per dimostrare la propria forza e agilità.

Fino a poco tempo fa, un moran (giovane maschio Masai) poteva prendere moglie solo dopo aver ucciso un leone; come si può immaginare, oggi questa pratica è vietata ed è stata ufficialmente abbandonata, sebbene ci siano motivi di ritenere che essa sia ancora praticata in alcune remote regioni del Kenya.

Tra i passaggi di crescita, vi è inoltre la circoncisione, che viene applicata agli adolescenti di entrambi i sessi; gli anziani circoncidono i ragazzi (ai quali, durante la cerimonia, viene vietato di emettere alcun suono) e le donne anziane circoncidono le ragazze (a cui è permesso piangere). Il governo kenyota ha tentato invano di far cessare questa attività, difesa soprattutto dalle donne Masai.

Riguardo al taglio dei capelli un Masai ha la licenza di tagliarli a zero soltanto quando ha raggiunto il grado di guerriero.

Animali
Nella comunità masai, la grandezza della mandria e il numero dei figli determinano la posizione e l’importanza di un uomo. Chi ha meno di 50 capi di bestiame è considerato povero.

I componenti della famiglia masai hanno un legame affettivo con il loro bestiame. Ogni animale ha una voce e un temperamento particolare che la famiglia conosce bene. 

Raramente i masai uccidono il bestiame grosso per sfamarsi; di solito tengono a questo scopo alcune pecore o capre. Ma quando si uccide un capo di bestiame, se ne utilizza ogni parte. Le corna servono come recipienti; con gli zoccoli e le ossa si fanno ornamenti e la pelle viene conciata per fare calzature, indumenti, coperte e funi.

Abitazioni

Le capanne dei Masai sono costruite con feci essiccate di bestiame. Generalmente sono costruite dalle donne con rami e erba intrecciati e poi rivestite di letame. Hanno forma ovoidale e sono disposte in un grande cerchio che serve per proteggere il "Kraal" interno, dove il bestiame dorme la notte. L'intero perimetro è recintato con rami aguzzi e spinosi che proteggono sia i masai che il bestiame da iene, leopardi e leoni predatori.

Matrimoni

Tra i masai la poligamia non ha limiti: gli uomini possono avere quante mogli desiderano, purché dispongano di bovini sufficienti per acquistarle dalle famiglie di origine.

Alle ragazze di età compresa tra i nove e i tredici anni è permesso avere rapporti sessuali prima del matrimonio. Per tradizione esse possono avere fino a tre amanti contemporaneamente. La stessa libertà viene concessa ai giovani guerrieri, i morana.

Le ragazze sono normalmente iniziate alla prima mestruazione, e lasciano i loro guerriglieri per sposare uomini che hanno di solito il doppio della loro età.

Gli uomini si sposano in genere dopo i trent'anni, perché devono avere il tempo per accumulare la ricchezza richiesta per contrarre il matrimonio.

Quando una ragazza masai lascia la casa materna per quella dello sposo, è benedetta dal padre, il quale sputa un sorso di latte sotto il suo collare e l'avverte di non guardare indietro, altrimenti diventerà di pietra.

All'entrata della proprietà del marito, la giovane donna viene ricevuta dalle sue nuove parenti, che la accoglieranno tirandole dello sterco di vacca e insultandola, in genere per la statura, che è un punto di orgoglio per i masai.

Questo è un rituale che punta a mettere alla prova le giovani spose di fronte alle avversità della vita.

 
 
 

10 AGOSTO

Post n°121 pubblicato il 18 Aprile 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Nuova tappa: catere Ngorongoro.
Ripercorriamo il tragitto dell'andata in senso inverso, attraversiamo il Parco del Serengeti e una volta usciti incontriamo un villaggio masai.
 
La nostra guida parla con il capo villaggio che dietro il pagamento di 50 $ ci permette di entrare e visitarlo.
La prima cosa che mi ha colpito entrando nel villaggio è stato l'odore: fortissimo, di animali, cacca, di bruciato. Un odore che ti entra nelle narici, si incolla ai vestiti e agli oggetti (abbiamo comprato dei braccialetti nel villaggio che a distanza di un anno puzzano ancora..)
 
Appena entrati ci hanno accolto con una danza masai di benvenuto: i guerrieri messi a semicercio cantavano una canzone e a turno saltavano sul posto. Intanto il capo villaggio ci dava informazioni sulla cultura masai.
 
Abbiamo fatto un giro per il villaggio tra le capanne fatte con paglia e cacca, e i numerosissimi bambini, finchè la nostra guida masai non ci ha invitato a entrare in una capanna...
 
Dentro la puzza si amplificava, anche perchè c'era solo un buco minuscolo per far passare l'aria..all'interno c'era una giovane donna con un bambino e noi ci siamo accomadati "in cucina".
 
In questa atmosfera surreale il capo masai ci ha spiegato alcuni aspetti della loro cultura, tipo che possono avere più mogli, come costruiscono il villaggio e come lo riescono a "spostare" in pochi giorni..
E' stato veramente bello questo incontro di culture, due mondi così lontani..
 
Dopo l'esperianza della capanna abbiamo visitato la scuola locale: due assi di legno con qualche banco e una lavagna.
La scena che ci avevano presentato era un po finta, creata per i turisti ma va bhe..i bambini erano seduti ai loro posti, sulla lavagna c'era scritto l'alfabeto e i numeri..
 
Il villaggio era circolare, al centro c'era il recinto dove di notte vengono radunati gli animali, e tutto intorno al recinto c'erano la capanne.
Il villaggio era recintato dai degli arbusti e fuori dal villaggio c'erano i due bagni pubblici...
 
E' stata veramente un'esperienza forte questo contatto con la cultura masai, forte ma bello.
 
Tempo di distribuire i pennarelli e i block notes che ci erano rimasti e siamo ripartiti per il cratere Ngorongoro.

 
 
 

9 AGOSTO

Post n°120 pubblicato il 11 Aprile 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Il nostro safari di quel giorno è poi proseguito tranquillamente e abbiamo avvistato una famiglia di ghepardi (abbastanza rari da incontrare), e siamo rimasti bloccati mezz'ora nella savana..causa attraversamento di zebre.
 
C'era una colonia foltissima che verso l'ora del tramonto si stava avviando ad abbeverarsi (non alla pozza degli ippopotami!).
Non sto scherzando quando dico che siamo rimasti bloccati mezz'ora, erano veramente tante, tutte ordinate in fila, che procedeva lente.
 
Un particolare fastidioso era che in quel punto in cui siamo rimasti bloccati, era invaso dalle mosche tsè tsè (che tra l'altro quando pungono fanno un male cane) e nonostante ci fossimo spalmati addosso di tutto e di più, ste stronze riuscivano lo stesso a pungere attraverso i vestiti e le calze..bastarde...tra l'altro con l'ansia che facessero poi venire la malattia del sonno..
 
La serata al lodge si è conclusa tranquillamente: 8 e 30 ora locale (7 e 30 ora italiana) dormivamo già!

 
 
 

9 AGOSTO

Post n°119 pubblicato il 11 Aprile 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Dopo questa mattinata intensa siamo tornati al lodge e per la prima volta in questa vacanza ci siamo concessi un pò di relax a bordo piscina, anche se la temperatura non era proprio di quelle ideali..in Tanzania fa un freddo cane!
 
Nel pomeriggio siamo ripartiti per un altro safari. E sta volta siamo pure scesi dalla macchina. Ci siamo fermati alla Hippo pool, ovvero una pozza d'acqua in cui stavano una trentina di ippopotami.
Il particolare non tanto divertente era che questa pozza era praticamente prosciugata..vi dico però che l'acqua era marrone e densa..in pratica era una pozza di cacca!
 
A un certo punto arriva un ippopotamo che cercava di entrare anche lui in questa pozza di merda, ma non so il perchè, nessuno lo voleva..è successa una rivolta! Hanno iniziato a urlare come matti, fare versi tutti quanti finchè due ippopotami maschi lo hanno cacciato a suon di morsi.
 
E noi li a bordo della pozza..
Tra l'altro questa pozza di cacca, oltre agli ippopotami ospitava qualche coccodrillo..

 
 
 

9 AGOSTO

Post n°118 pubblicato il 30 Marzo 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Ci spostiamo di pochi metri e ci imbattiamo in una colonia di zebre che si avvicina alla pozza per bere.
Ora c'è da capire che per le zebre (e altri erbivori) avvicinarsi a una pozza d'acqua è pericolosissimo, tutti i predatori sono lì che le aspettano; e infatti nei paraggi c'erano i nostri amici leoni, ma non solo, nella pozza probabilmente c'erano anche coccodrilli pronti a saltare addosso ai malcapitati.
 
Era interessante vedere come erano divise le zebre: c'era un gruppo denomimato da noi "cagasotto" che aveva fatto andare avanti un altro gruppo di zebre e aspettava di vedere l'esito.
C'era poi il gruppo dei coraggiosi che procedevano lente in fila indiana verso la pozza; alla testa della fila c'era il capo branco.
Le zebre erano nervosissime, probabilmente sentivano nell'aria la presenza dei leoni..
 
E' stato impressionante quando a uno scatto del capo branco tutte sono scattate immediatamente e sono corse via, per poi ritornare dopo qualche secondo di nuovo in fila, camminando con il loro andare incerto (muovono in continuazione la testa su e giù, e agitano la coda).
Dopo che la prima ha bevuto l'acqua (e non è stata mangiata da nessuno), tutte quante le altre zebre si sono fiondate nella pozza, pure le cagasotto!

 
 
 

9 AGOSTO

Post n°117 pubblicato il 26 Marzo 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Dopo questa scena ci spostiamo di qualche metro e ci troviamo letteralmente tra un branco di una decina di elefanti che si abbeveravano a una pozza.
 
Era impressionnate trovarsi così vicino a questi pachidermi.
Ne avevamo 3/4 sulla sinistra che bevevano e si rinfrescavano nello stagno, uno davanti alla nostra jeep che mangiava da un albero, altri 3/4 sulla destra che facevano i loro bisogni (ma quanta cacca fanno??!!!)
 
A un certo punto dalla boscaglia appare un elefante giovane superincazzato, che con le orecchie spalancate e barrendo a più non posso corre verso la nostra direzione..
Io naturalmente mi cago addosso.
Mentre iniziavo a immaginare il peggio, vedi che appare la mamma di questo elefante giovincello che gli va incontro, e senza emettere alcun suono ma allungando solamente la proboscide, lo fa calmare.
Chissà cosa gli avrà detto. Chissà in che lingua comunicano.

 
 
 

9 AGOSTO

Post n°116 pubblicato il 25 Marzo 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

La mattina seguente ci svegliamo apriamo la porta e cosa ci troviamo??
Cacca di bufaliiiiiiii e fuori dalla portaaaaaaaaaa!!!!
Questo implica che ce li avevamo fuori casaaaaa!!!!
 
Ora non è che io sia così esperta da riconoscere cacca di bufalo ma la notizia è stata confermata dal personale dell'hotel, e non solo erano arrivati al nostro appartamento ma avevano scorazzato liberamente per il Lodge visto che altre cacche erano state trovate vicino al ristorante..
 
Ma non è finita qui; di notte era stato avvistato un LEONE che si aggirava nei pressi degli appartamentiii
Capito un leone! Ovvio che se si è in Africa e in mezzo alla Savana è pittosto probabile che ci siano..ma saperli in libertà fuori dalla porta fa un certo effetto!
 
Dopo una magnifica colazione a base di marmellata al frutto della passione (che delizia!) e altre ghiottonerie siamo partiti per il safari..
 
Arriviamo nei pressi di un acacia e troviamo un paio di leonesse che sonnecchiano dopo una nottata di caccia (erano sporche di sangue sul muso); riusciamo ad avvicinarci a loro in modo impressionante, cosa che se allungavamo un braccio riuscivamo a toccarle.
 
Mentre eravamo lì che osservavamo, sbuca dal nulla un antilope, che, non si capisce come, non aveva fiutato la presenza delle leonesse e, non curante brucava l'erba dietro la nostra macchina.
A un certo punto le due leonesse iniziano a muovere le orecchie e dopo qualche secondo contemporaneamente si alzano, si appiattiscono nell'erba e si dividono: una gira a destra della nostra macchina e una a sinistra, e si nascondono ai lati della macchina attendendo il momento propizio per attaccare la gazzella.
 
Avevamo giù i finestrini e un leone a neanche un metro, roba che se voleva ci saltava dentro!
Nel filmino che abbiamo fatto c'è mio fratello che riprende la scena tutto tremante, anche perchè all'inzio non si vedeva più una leonessa che si era nascosta sotto la macchina...
 
Partono all'attacco, la gazzella scappa, fa un paio di finte..e riesce a seminare le leonesse!
Devo dire che non ci hanno provato neanche più di tanto..evidentemente erano appesantite dal pasto della sera prima.
 
Nel bene e nel male è stato bello vivere questa realtà.. la caccia..la sopravvivenza..la natura..come dice sempre mio padre "La lotta per la sopravvivenza" e "La dura legge della natura".
Alla fine si è salvata la gazzella, ma se il leone non mangia, i suoi leoncini potrebbero morire, no!? Per chi fare il tifo allora??

 
 
 

8 AGOSTO

Post n°115 pubblicato il 19 Marzo 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Verso le sei ci siamo avviati verso il nostro Lodge: il Serengeti Serena Lodge.
Il Lodge neanche a dirlo era stupendo, in legno con intarsi stupendi, curato nei minimi particolari..le casette avevano una forma stranissima, veramente deliziose.
 
Dopo pochi minuti che eravamo nelle nostre stanze arriva un ragazzo che ci fa un briefing sui bufali, dicendo che sono animali pericolosi ecc ecc, e ci spiega cosa avremmo dovuto fare in caso ne avvistassimo uno...
Io: Cosa??? Un momento, mi spieghi meglio..
Lui: Nel lodge entrano spesso bufali.
Io. Eh???? (Scacazzata addosso) immagine
 
Tra l'altro l'appartamento in cui alloggiavamo io e mio fratello era l'ultimo del lodge, posizionato in fondo in fondo..e piccolo particolare: non c'era niente a delimitare il nostro lodge dalla savana..
AIUTO immagine
 
Avevamo un terrazzino delizioso a pian terreno e di fronte a noi avevamo la savana..
c'era un silenzio..di quelli che fanno ronzare le orecchie, silenzio interrotto solamente dai rumori che giungevano dalla boscaglia..
DOPPIO AIUTO immagine
 
Però su quel terrazzino ho visto uno dei tramonti più belli che abbia mai visto; verso le sette il sole è diventato color fuoco illuminando di rosso la savana, e nel giro di pochi minuti è scomparso dietro un kopie.
 
E soprattutto ho provato la sensazione di trovarmi  fisicamente  in mezzo al nulla (ed è una cosa pazzesca), lontana anni luce da quella che è la nostra quotidianità, le nostre abitudini.
Non mi ero mai trovata distante 8 ore di macchina dalla prima forma di civiltà, siamo abituati ad avere tutto così vicino..
 
La sera abbiamo cenato al risorante del Lodge mangiando come sempre di tutto e di più e dopo cena siamo rientrati nel nostro appartamento usando le pile che ci avevano dato in dotazione (mica era illuminato il percorso!) e mi ci sono abbarbicata dentro!
I miei invece sono usciti a vedere lo spettacolo che avevano organizzato ma io col cavolo che riuscivo da lì con il rischio di incontrare un bufalo! E mio padre mi prendeva in giro dandomi della matta, dicendo che era impossibile..bla bla..seee

 
 
 

8 AGOSTO

Post n°114 pubblicato il 15 Marzo 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta


Riprendiamo il nostro giro e a un certo punto la guida ci comunica che era stato avvistato un LEOPARDO, animale difficile da incontrare, e ci dirigiamo sul luogo.
 
Da che non incrociavamo una macchina da quando eravamo entrati nel Serengeti (ed erano ormai ore..) ci siamo ritrovati in un ingorgo pazzesco!
Giuro che eravamo in coda! Una fila lunghissima di jeep sotto a un albero..dovevi aspettare il silenzio il tuo turno per sostare qualche minuto ai piedi di quell'acacia.
 
Su un ramo c'era un magnifico leopardo che stava mangiando la sua cena..potevi addirittura sentire il rumore delle ossa della gazzella che si spaccavano sotto gli affilati denti del leopardo..
Tutti attendevano con trepidazione (ma in rigoroso silenzio) che l'animale scendesse dall'albero..ma l'unico movimento che ha fatto è stato fare un lunghisssssiiiima pipì direttamente dal ramo! immagine

 
 
 

8 AGOSTO

Post n°113 pubblicato il 12 Marzo 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Per tutto il pomeriggio abbiamo girato per il parco, guadando fiumi, percorrendo praterie interminabili, godendoci lo spettacolo, assaporandoci ogni momento e guardando gli animali che conducono indisturbati la loro vita.
 
Finalmente verso metà pomeriggio incontriamo il "re della foresta"
Eravamo nei pressi di una specie di boschetto e vediamo che all'ombra di una pianta stava sonnecchiando, tranquillo tarnquillo un leone (tra l'altro che cavolo aveva da riposare visto che la notte manco va a caccia??)
 
Va bhe..nel frattempo si avvicina una famigliola di elefanti papà, mamma e figlioletto. Questi elefanti si stavano dirigendo verso una pozza d'acqua lì vicino ma appena si sono accorti della presenza del leone hanno cambiato rotta e puntato verso di lui..
 
L'elefante maschio si avvicina minaccioso al leone e il leone non appena lo vede si sposta in un luogo lì vicino.
L'elefante sembrava contento di aver fatto sloggiare il leone (il perchè non si sa!) e se ne stava andando con tutta la famiglia ad abbeverarsi; ma a un certo punto fa dietro front e torna alla carica a rompere le palle al povero leone; e questo tranquillo si risposta.
 
Stessa scena di prima: gli elefanti si allontanano, proseguono il loro cammino, ma a un certo punto l'elefante maschio allarga le orecchie e si precipita di corsa verso il leone che senza pensarci un secondo, e senza provare un minimo di resistenza, se ne è scappato a gambe levate!
A quel punto l'elefantino piccolo galvanizzato dalla fuga del leone si è mezzo a barrirgli contro e a rincorrerlo! Che scena!  E che figura da coniglio il re delle furesta! immagine

 
 
 

8 AGOSTO

Post n°112 pubblicato il 09 Marzo 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Finalmente entriamo nel Serengeti e ci fermiamo a pranzare in un area di ristoro; quest' area sorgeva su un kopie, e per sgranchirci un pò le gambe ci siamo arrampicati sopra. Non vi dico la vista meravigliosa da lassù..in più abbiamo incontrato un lucertolone rosa e viola! Mai visti rettili con quei colori.
 
Abbiamo mangiato circondati da uccellini azzurri e verdi, bellissimi, ma inperinvadenti..infatti passata l'euforia iniziale ho iniziato a preferire a loro i nostro cari piccioni! immagine (Il che è tutto dire..) Almeno quelli se li cacci non tornano indietro e si incollano alle tue gambe!
 
Dopo pranzo ci siamo addentrati nel cuore del Serengeti, che è grande quanto tre volte la Liguria..
Abbiamo iniziato girare in questa terra immensa (ancora ora mi chiedo come faceva la guida ad orientarsi visto che non c'erano cartelli o strade immagine) e subito ci siamo imbattuti in alcuni leoni che dormivano, un gruppo di femmine..erano vicinissimi a noi, riuscivi a vedere le mosche che ronzavano intorno.
 
Nei nostri giri abbiamo poi visto tantissimi animali: giraffe, branchi enormi di elefanti (fino a 20 insieme ne abbbiamo visti), ippopotami (ne abbiamo visto persino uno fuori dall'acqua! Cosa molto insolita di giorno), gazzelle, impala, naturalmente gnu e zebre...
 
Emozionantissimo quando abbiamo incrociato una mandria di bufali..i bufali sono animali bellissimi, maestosi..enormi! Hanno delle corna lunghe e infatti sono tra gli animali più pericolosi. Non saprei quantificare quanti ce ne erano, ma erano veramente tanti..e noi eravamo in mezzo!
A un certo punto uno è partito verso un altro e gli ha tirato una cornata, mamma mia!

 
 
 

SERENGETI

Post n°111 pubblicato il 09 Marzo 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Il Serengeti National Park è uno dei più importanti parchi nazionali della della Tanzania e uno dei parchi più famosi dell'Africa e del mondo, soprattutto per via della fauna, che comprende tra l'altro grandi popolazioni di mammiferi. Appartiene ai patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

 

Si trova nella parte nord del paese, nella pianura omonima, tra il lago Vittoria e il confine con il Kenya; ha una superficie di 14.763 km².

 

Serengeti in lingua swahili significa "la grande pianura". Il parco è infatti una immensa distesa di erba giallastra, interrotta soltanto dalle forme tondeggianti dei kopje, che si estende fino in Kenia su una superficie di circa 15.000 chilometri quadrati.

 

I kopjes sono affioramenti di roccia (prevalentemente metamorfica) che sbucano nel mezzo della pianura e sono spesso circondati da cespugli e alberi. Queste rocce e collinette isolate, in origine si trovavano sotto la superficie del terreno ma con il passare del tempo gli agenti atmosferici hanno asportato il materiale circostante meno resistente facendo affiorare sopra il livello della pianura le masse dure di roccia.

 

Il Serengeti ha una concentrazione di animali fra le più elevate del mondo.
I dati dei censimenti più recenti dicono che il parco ospita oltre 1.300.000 gnu, 200.000 zebre, 20.000 bufali, 1.000 elefanti, 1500 leoni, solo per citari gli animali di grossa taglia.

 

Il Serengeti è anche noto per il suo patrimonio archeologico: sulla pista che giunge da si incontra la famosa gola di Olduvaj. Nell'Olduvaj sono stati ritrovati gli antichi resti dell'Homo Zinjanthropus risalenti a circa 2 milioni di anni fa.

 

E' qui che ha origine una delle più imponenti migrazioni di animali al mondo.

Dalle pianure circostanti Olduvaj Gorge verso la fine del mese di maggio, all'inizio della stagione secca, incominciano a radunarsi grandi mandrie di erbivori: gnu, zebre, gazzelle, impala, fino a raggiungere la massa di circa 2 milioni di capi. E' questo il periodo degli amori, caratterizzato da continui combattimenti fra maschi per stabilire la loro supremazia nel branco.


Poi arriva il grande giorno.
All'improvviso un segnale misterioso scuote il gruppo e la miriade di animali incomincia a muoversi all'unisono in direzione nord, verso i verdi pascoli del Masai Mara in Kenya.


A novembre la migrazione verrà ripetuta a ritroso, in direzione del Serengeti le cui pianure sono state rese fertili dalle pioggie autunnali.

 
 
 

8 AGOSTO

Post n°110 pubblicato il 07 Marzo 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Dopo questa sosta abbiamo ripreso il nostro percorso fino a che non siamo arrivati in un punto in cui si vedeva il cratere Ngorongoro..
Scesi dalla macchina per goderci lo spettacolo e fare le foto di rito, ci siamo imbattuti nei nostri primi masai..
Ma erano masai fuffa! Nooooo!
I Masai sono molto gelosi della loro immagine e non puoi assolutamente fotografarli (si incazzano parecchio), peccato però che se lo chiedevi, questi si facevano tranquillamente fare le foto, prima però dovevi dargli 30 dollari! Noooooo!
Erano lì per farsi fare le foto dai turisti..
 
Il tragitto tra Ngorongoro e il Serengeti è stato emozionantissimo.
Vallate immense, paseaggi incredibili colori ineguagliabili..e poi c'erano i villaggi masai..a cerchio con le capanne di fango..
 
La cosa che più mi ha colpito è che questi masai sbucavano dal nulla in mezzo alla savana, magari per km e km non c'era niente, e poi a un certo punto te li trovavi lì davanti, con i loro bastoni, che portavano in giro le capre oppure che vagavano da soli..
Così misteriosi, colorati, con il loro aspetto fiero..
 
A un certo punto ci fermiamo perchè mio fratello doveva fare pipì, scende, fa quello che doveva fare, ripartiamo e dopo neanche due metri da dei cespugli saltano fuori (ma letteralmente nel senso che sono balzati fuori) dei masai tutti dipinti di bianco...e hanno iniziato a saltare contemporaneamente facendo dei versi strani...
 
Ora provate a immaginare: siamo in mezzo al nulla, saltano fuori questi masai con le facce dipinte di bianco (sembravano dei teschi, non sto scherzando), vestiti di bianco, che ripetono in coro strani versi..
Sembrava ci tirassero dietro la macumba!
 
E invece la nostra guida ci ha spiegato che quelli erano dei ragazzini che stavano facendo una specie di rito di iniziazione: per diventare aduto nella società masai, devi vivere per qualche tempo nella savana e procurarti il cibo da solo senza l'aiuto di armi..
Ci ha anche detto che fino a qualche tempo fa per diventare uomo dovevi tornare all'accampamento con un leone, ucciso con le propre mani...
 

 
 
 

8 AGOSTO

Post n°109 pubblicato il 05 Marzo 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

La mattina seguente ci siamo svegliati all'alba ma prima di intraprendere il nostro nuovo viaggio ci siamo concessi un alba a bordo piscina: uno spettacolo unico con la vista di Lake Manyara davanti ai nostri occhi e le aquile che sorvolavano sopra le nostre teste.
 
Appena usciti dall'hotel abbiamo incontrato un gruppo di bambini che ci salutavano e ci guardavano con degli occhi enormi..
Abbiamo chiesto all'autista di fermarci e gli abbiamo regalato un pò di pennarelli, penne e blocchi notes che avevamo comprato prima di partire..
Quello che è successo dopo è una scena che mi è rimasta impressa: questi bambini si sono letteralmente azzuffati tra di loro pur di avere un pennarello, strappandoseli dalle mani l'un l'altro. Quando finalmente ne hanno avuti almeno una a testa, dovevate vedere le loro facce! Erano felicissimi e si guardavano sti pennarelli come se fossero chissà cosa..
 
La meta di quel giorno era il Serengeti.
E per fare ciò abbiamo percorso km e km su strade non asfaltate, siamo saliti su una montagna, abbiamo attraversato il Cratere del Ngorongoro e percorso non so quante altre ore di macchina, tra una buca e un'altra...
Ma il Serengeti meritava tutto questo sbattimento!
 
Il nostro viaggio è iniziato in un' atmosfera quasi surreale: in cima a questa montagna che attraversavamo c'era una nebbia fitta, misteriosa, che avvolgeva ogni cosa..La strada era sterrata, a una sola corsia, e pergiunta non c'era niente che ci separava dallo strapiombo...
 
A un certo punto mio padre inizia a urlare alla guida di fermarsi..io stavo sonnecchiando e mi è preso un colpo..il tutto perchè..c'era la tomba del professor Grizmeck (e figlio).
Per tutti uno sconosciuto, per mio padre un mito.
Bernhard e Michael Grzimek hanno praticamente dedicato la loro vita all'Africa e alla salvaguardia del Serengeti.

 
 
 

7 AGOSTO

Post n°108 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Per fortuna tutto è andato per il meglio e felici come non mai siamo andati al nostro Lodge: il Serena Lake Manyara Lodge.
Era in cima alla montagna con una vista mozzafiato e aveva una piscina posta in un punto strategico che dava un effetto bellissimo.
Il lodge aveva i giardini curati e ovunque laghetti..le case erano a forma di capanna!
 
Prima di cena abbiamo assistito allo spettacolo di un gruppo che cantava e ballava a bordo piscina delle canzone tanzaniane, che roba! Dopo cena, cottissimi siamo andati a letto, pronti per una nuova avventura.

 
 
 

7 AGOSTO

Post n°107 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

La prima cosa che colpisce entrando in questo parco è il colore: rosso; ovunque c'è terra rossa, sulla strada, sugli alberi, persino sulle foglie.
La seconda cosa che si nota sono i babbuini..ce ne sono dappertutto!!! Orrendi!
Colonie enormi, che si spulciano, che mangiucchiano non so cosa perchè in mano non hanno niente, con quei culi all'aria..bleah..
tra l'altro bisogna stare attenti perchè sono stronzi..e per non rischiare incontri spiacevoli abbiamo chiuso il tetto della jeep.
 
Lake Manyara è bellissimo perchè ogni zona è diversa dall'altra, passi dalla vegetazione fitta, alla radura tipica della savana..
Dopo un pò di giri nel parco, tra le mangrovie, acacie, ci siamo fermati nella Hippo Pool, una pozza d'acqua in cui ci sono tantissimi ippopotami! Siamo scesi dalla macchina (tanto gli ippopotami non potevano raggiungerci) e ci siamo goduti lo spettacolo di questo incontro ravvicinato.
 
Dopo questa sosta, abbiamo ripreso il giro nel parco finchè non abbiamo incontrato un elefantessa con un cucciolo piccolo piccolo..ci siamo fermati per più di mezz'ora a guardarli e il momento più bello è stato quando l'elefantino ha iniziato a bere il latte della sua mamma, una scena bellissima.
 
Mentre eravamo lì a goderci lo spettacolo, dal cespuglio dietro la jeep è spuntato un altro elefante! La nostra guida è rimasta impassibile, continuava a leggere il giornale..ok che eravamo su una jeep ma un elefante è sempre un elefante!

 
 
 

INFO LAKE MANYARA

Post n°106 pubblicato il 21 Febbraio 2007 da superalicetta
Foto di superalicetta

Il nome del parco deriva dalla parola "manyara", una pianta che i Masai utilizzano per costrure i loro villaggi e che cresce abbondante in quest'area.

Dichiarato Parco nel 1960 questo territorio è un misto fra savana e jungla tropicale. Grazie al suo mutevole habitat ospita un gran numero di specie
animali e vegetali. Più di 380 tipi di uccelli migratori sono stati censiti nell'area.
Il parco, in un'area abbastanza raccolta (325 kmq), offre cinque differenti ecosistemi: la foresta equatoriale, la foresta xerofila con palme e acacie, l'ambiente lacustre con acquitrini e canneti, la savana con cespugli e distese di erbe alte, i siti vulcanici con sorgenti calde. La coesistenza di habitat diversi favorisce la presenza di animali delle specie più varie: dagli elefanti ai leoni che qui hanno l'abitudine pressoché unica di arrampicarsi sugli alberi. Migliaia di uccelli acquatici, tra cui i fenicotteri rosa, vengono a riprodursi sulle sponde del lago.

Durante la stagione secca le piste del parco, che costeggiano il lago, possono essere percorse fino in fondo. Con la stagione delle pioggie diventano invece spesso impraticabili poichè invase dall'acqua dei vari torrenti che scendono dalle alture. In questo caso il tragitto è forzatamente più breve e si arresta nei pressi del cosidetto
Hippo Pool, un grazioso laghetto al centro di una ampia radura, in cui vivono numerosi ippopotami circondati da una miriade di uccelli.

 
 
 
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