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NOCERA UMBRA

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GIORNALE DELL’UMBRIA del 04.12.2009 - ALESSANDRO ORFEI – NOCERA UMBRA

Post n°8 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da vivanoceraumbra

 “La scelta di San Felicissimo come sito per la ricostruzione delle scuole e la modalità con cui si sta conducendo la faccenda violano il decreto ministeriale sulla localizzazione delle scuole del 18 dicembre 1975”. A dirlo il presidente del comitato civico “ricostruire le scuole” Giuseppe Pesciaioli nel corso di una conferenza stampa indetta per annunciare le prossime mosse del comitato. “L’area scelta per la localizzazione delle scuole – si legge nel decreto - deve essere generalmente di forma regolare e possibilmente pianeggiante. Non deve insistere su terreni umidi o soggetti a infiltrazioni o ristagni e non deve ricadere in zone franose o potenzialmente tali; inoltre le caratteristiche meccaniche devono essere tali da non esigere fondazioni speciali che possano incidere eccessivamente sul costo totale della costruzione”. Tutte frasi che – secondo il comitato - contrastano in maniera notevole con la relazione geologica commissionata dall’Amministrazione e che parla di “pericolosità medio-alta della zona” e di “instabilità morfologica che richiederanno scelte progettuali piuttosto onerose”. Difatti il comitato ricorda che la zona di San Felicissimo è costituita da terreno di riporto e che tutt’ora si riscontrano problemi di drenaggio dell’acqua e “a valle si stanno già verificando fenomeni di smottamento”. Il direttivo contesta al Comune anche la mancanza assoluta di un riferimento al piano regolatore, che risale al 1982 nella scelta di San Felicissimo. “Serve un piano di sviluppo urbanistico, per dare a Nocera un’identità valorizzando tutto quello che c’è sul territorio”. E poi, anche nel merito del piano attuativo della Giunta: “viene definita per la scuola solo la destinazione d’uso di una parte della zona; non c’è una visione complessiva e non sanno ancora – dicono – quello che l’Amministrazione vuole fare da grande. Quella zona serve per i servizi e come valvola di sfogo per consentire di riportare la gente al centro storico”.

E per questo, se non ci sarà il dialogo auspicato, si dicono pronti al ricorso al Tar o al referendum popolare. Da un lato quindi c’è la Giunta che, dopo la costituzione del comitato e la lettera di più di 30 associazioni contrarie al progetto, ha promesso un passo indietro sull’argomento annunciando l’imminente costituzione di un gruppo di lavoro. Dall’altro le voci di dissenso non mancano e sono particolarmente omogenee. Contro la decisione della maggioranza si è schierato anche il mensile della Chiesa nocerina “L’altranocera” che sul numero di novembre ha pubblica un’inchiesta che testimonierebbe l’eccessivo costo che il  progetto di San Felicissimo significherebbe per la collettività. Vale a dire circa 1milione 495mila euro tra demolizione delle vecchie strutture e maggiori costi di fondazione, spese per l’affitto e di adeguamento della sistemazione provvisoria.

Soldi che, se la scelta del sito ricadrebbe in altre parti potrebbero essere risparmiati. Sulla questione è tornato a farsi sentire anche l’ex sindaco Antonio Petruzzi il cui progetto di ricostruzione delle scuole era stato fermato dalle obiezioni sollevate dalla provincia. “San Felicissimo era sempre stato scartato per evidenti implicazioni di rischio idrogeologico ma anche per ragioni di corretto assetto urbanistico ambientale del capoluogo. Tale spazio infatti – prosegue Petruzzi – è destinato a svolgere una funzione di cerniera tra la vecchia e la nuova Nocera evitando ulteriori colate di cemento”. 

 

 

 
 
 
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