FISIME O NON FISIME?
Eccovi un problema di pura evasione, banale e disarmante.
Premetto che, da assoluto dilettante, ho scritto un libro; un giallo. Da allora, sono diventato un lettore diverso. Prima, mi tuffavo golosamente nella lettura; azzannavo i libri ingordamente; godevo. Ora, pur convinto di non possedere alcuna qualita’ stilistica, affabulatrice degne da assumere come metro di misura, sono analitico, anche quando il libro mi piace: presto attenzione al linguaggio; per quanta poca esperienza abbia, analizzo l’esposizione, la trama, la sceneggiatura, persino, mi vergogno un po’ a dirlo, l’erudizione, le conoscenze, la cultura dello scrittore. Caso rarissimo, mi sono ritrovato in mano libri gia’ letti: liberato dalla curiosita’ peculiare della primissima lettura, e’ piu’ facile dedicarsi all’autore, agli pseudonimi o all’analisi dei meccanismi utilizzati nello scrivere; almeno a quelli che riesco ad individuare, essendo poverissimo d’esperienza.
Ora, ecco le domande che sorgono: (i) no so se sono un lettore piu’ felice oggi, oppure se gioivo piu’ intensamente prima, quando la lettura era brada e l’attenzione selvaggiamente dedicata ai contenuti? (ii) Si tratta di fisime esclusivamente mie, oppure avete fatto la stessa esperienza?
Questa e’ la molla che ha fatto scattare questo blog. La vostra risposta sara’ implicita nel numero di interventi che suscitera’!
Inviato da: notimarde
il 07/11/2013 alle 19:49
Inviato da: raffabis2
il 15/10/2013 alle 00:47
Inviato da: notimarde
il 13/10/2013 alle 16:09
Inviato da: raffabis2
il 07/10/2013 alle 23:08
Inviato da: ecodellacoscienza
il 03/10/2013 alle 07:44