Creato da I.am.Gatsby il 11/04/2013

NEW YORK '30

Anni 30

 

« CORREBIANCO E NERO »

DOCK

Post n°4 pubblicato il 14 Aprile 2013 da I.am.Gatsby

Non troverai mai arcobaleni se guardi in basso.

Charlie Chaplin

 

La luna aveva appena fatto capolino, l'attracco della nave proveniente dal sud era stato complicato nonostante il rimorchiatore avesse fatto un lavoro eccellente con il mare in quelle condizioni. Il legname era stoccato in maniera ordinata in una zona del ponte, mentre sottocoperta erano stipate grandi quantità di cotone e caffè. Appena l'ultima fune fu legata alla bitta, gli uomini iniziarano a salire a bordo, mancavano pochi minuti a mezzanotte, Albert osservava il cielo muto, le stelle non si vedono quasi, troppe luci e la foschia non lascia spazio a dipinti di cielo, si stringe nelle spalle del suo giaccone, raccoglie la sua malinconia e indossa un paio di guanti di pelle spessa, a lui il compito di guidare i mezzi e gli uomini per lo scarico e ripresa del viaggio verso nord. Il suo lavoro non sarebbe finito quella notte, sarebbe dovuto rimanere a bordo per seguire la consegna anche nella città successiva, per i prossimi giorni il mare sarebbe stata la sua casa. L'odore di carbone e la fuliggine è ancora ben presente, i fumaioli si stanno spegnendo poco a poco, ci sono pochissime macchine sulle strade in lontanza, si sistema il berretto e scompare nella pancia della nave, quando un'ora dopo ne riesce le gru, cominciano ad alzare grosse casse che fuoriescono dai boccaporti, una alla volta, il cigolio dei cavi è un canto di dolore nella notte silenziosa, si guarda le mani, ha un taglio profondo sul palmo, la pelle del guanto lacerata, mentre torna nell'ufficio della compagnia di navigazione controlla la sua borsa, indumenti puliti, lega un fazzoletto intorno alla ferita, un fischio della sirena richiama l'attenzione dei suoi compagni, le casse sono ordinate sulla banchina, la mattina successiva gli autocarri avrebbero dovuto fare gli straordinari per sgombrare tutto, lo salutano mentre sale sulla passerella in legno, sorride, quando arriva nella sua cabina si sdraia, dall'oblò New York è immersa nel torpore della notte, chiude gli occhi, ascolta il motore della nave mentre si allontana, verso il mare aperto, ascolta, sogna, ora c'è solo un pianoforte nei suoi pensieri.

 

Foto di I.am.Gatsby

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