Creato da I.am.Gatsby il 11/04/2013

NEW YORK '30

Anni 30

 

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GUARDANDOLA

Post n°7 pubblicato il 18 Aprile 2013 da I.am.Gatsby

Foto di I.am.Gatsby

 

La notte, nel letto,
lo perseguitavano le ambizioni più grottesche
e fantastiche,
il cervello gli tesseva un universo di sfarzo indicibile,
mentre l'orologio ticchettava sul lavabo e la luna gli intrideva di luce umida gli abiti sparsi alla rinfusa sul pavimento.

Ogni notte alimentava le sue fantasie
finché la sonnolenza si abbatteva con un abbraccio
dimentico su qualche scena vivace.

Per un certo periodo queste fantasticherie gli procurarono uno sfogo all'immaginazione;
erano un'intuizione confortante dell'irrealtà della realtà,
una promessa che la roccaforte del mondo era saldamente basata sull'ala di una fiaba.

Il grande Gatsby

 

Guardandola sembrava più un castello, la testa girava nell'osservare tanto sfarzo, ad ogni occhiata più accurata notava qualche particolare, un campo per il gioco del tennis, una piscina immensa circondata da alberi dalla chioma già folta, si voltò verso la veranda e Frank era immobile vicino alla veranda, i suoi bagagli perfettamente posti sotto di essa, si avviò e fatti pochi passi dalla porta comparve una signora molto elegante, un abito d'alta sartoria, scuro con una cintura chiara, magra, i capelli raccolti, quando furono abbastanza vicine l'accolse con un "Mia cara, finalmente la conosco, sono la signora Anjelica Finley, si accomodi prego". Marta si sentiva in imbarazzo, prese le mani che la signora le porgeva come segno di benvenuto e le strinse, "Piacere mio Signora Finley, io sono Marta Wind", "Mi chiami Anjie la prego" annuì, la condusse delicatamente verso una poltrona molto ampia sotto il portico, si sedettero, Frank si era rispettosamente dileguato, dalla posizione in cui si trovava la villa sembrava ancora più grande, iniziarono a discorrere, piano piano ritrovò calma e prese confidenza con la padrona di casa, scoprì che anche lei era di New York, aveva studiato al conservatorio e aveva una predilezione per il violino, ne possedeva alcuni esemplari, di cui uno Stradivari senza prezzo che teneva come una reliquia. Dopo parecchio tempo si affacciò una cameriera di colore seguita da una ragazzina con dei boccoli nerissimi, doveva avere una decina d'anni, "Quella è mia figlia Cloude, la mia unica pestifera figlia, lei è la mia aiutante Gabriel, la seguirà come un'ombra, qualsiasi cosa le occorra chieda a lei, ora le farà vedere il suo alloggio, mio marito Karl è in città, difficilmente sarà con noi questa sera, verso le otto sarà servita la cena". Marta annuì, le prime luci della sera stavano colorando il cielo di striature armoniche, colori vivaci e tenui, rendevano il paesaggio un dipinto vivo e vitale, Gabriel aveva i bagagli in mano, fece un cenno e la seguì, la bimba le seguiva trotterellando, appena entrata, nel salone immenso ecco un pianoforte a coda, il leggio con uno spartito aperto, una panca con un cuscino rosso acceso, presero un corridoio lunghissimo, arrivate in fondo svoltarono a sinistra e continuarano, avevano passato almeno una decina di stanze, ma non le aveva contate, finchè arrivate in fondo all'ala est della casa entrarono nell'ultima camera. Il letto a baldacchino era posto sulla parete cieca, vicino alla porta, mentre sulle altre pareti c'erano finestre ampie che davano su di una specie di parco giochi, alberi secolari mostravano i loro ampi fusti, un'altra porta era aperta dal lato opposto a quella da cui erano entrate lasciava intravedere una stanza da bagno, una pila di asciugamani sul letto, un piccolo armadio, uno strano scrittoio, con una sedia, Cloude appollaiata ad una delle finestre ad osservare il cielo parzialmente coperto dalle foglie,Gabriel si avvicinò allo scrittoio, iniziò a spostarne alcune parti, di lì a poco comparve un pianoforte a muro, Marta sorrise mentre le due donne lasciarono la stanza salutandola.

Si siede accarezzando i tasti, chiude gli occhi, tre note in successione, poi procede, quello che aveva scritto in treno ora è musica, si ascolta, pensa, gli occhi si muovono alla ricerca di emozioni, di scintille, un cavallo al galoppo, il rosso del cielo, ogni tanto un gallo, un cane che abbaia e poi c'è lei... solo lei avvolta nel suo essere al centro di quell'infinito.

 

Commenti al Post:
AlbaMutevole
AlbaMutevole il 18/04/13 alle 12:32 via WEB
Mi piace molto questo alternarsi tra le due storie, mi prende sempre di più.
Buongiorno Gatsby.
 
 
I.am.Gatsby
I.am.Gatsby il 18/04/13 alle 12:40 via WEB
Grazie, forse avrei bisogno di un attento lettore per aiutarmi nella rilettura. Non sono sempre sicuro. Buongiorno anche a te Alba
 
   
AlbaMutevole
AlbaMutevole il 18/04/13 alle 22:13 via WEB
Finchè mi sarà possibile farlo, sarò una tua lettrice! :)
 
     
I.am.Gatsby
I.am.Gatsby il 18/04/13 alle 22:14 via WEB
Finchè mi sarà possibile farlo scriverò! :)
 
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