Tribù Napoli
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Paparina salentina
Post n°2513 pubblicato il 30 Marzo 2015 da bahkty
Paparina o fritta…un appetitoso piatto della cucina povera salentina Posted by Daniela on ago 27, 2012 in Da Gustare | 0 comments La maggior parte delle ricette catalogate come “ricette povere” dai nostri avi sono senza dubbio le più gustose da assaggiare. La paparina è uno di quei piatti che una volta erano considerati poveri perché preparati dai contadini, ma oggi è stato molto rivalutato tanto da essere una prelibatezza da gustare anche nei migliori ristoranti locali. Nel Salento la paparina è la pianta del papavero che si raccoglie quando è ancora giovane, verso dicembre o gennaio, periodo in cui non si è ancora sviluppata abbastanza da far germogliare i fiori. Essendo quindi una verdura selvatica si può girare nei campi per raccoglierla, ma qui nel Salento la si può trovare anche dai fruttivendoli. Una volta reperita la verdura ecco la ricetta per prepararla. Ingredienti per 2/3 persone:
Pulite pazientemente le paparine tagliando le radici ed eliminando eventuali foglie secche. Mettetele a bagno in un recipiente e sciacquatele abbondantemente per eliminare ogni residuo di terra. In una pentola soffriggete dell’olio con uno spicchio d’aglio e un peperoncino. Aggiungete poi le paparine senza scolarle eccessivamente dall’acqua dell’ultimo lavaggio, salatele e lasciatele cuocere con il coperchio, girando di tanto in tanto. A metà cottura unite delle olive nere, le cosiddette Celline del Salento. La cottura richiederà almeno 30-45 minuti e una volta pronte le verdure saranno molto morbide e di colore verde scuro. Questa è la ricetta tipicamente leccese chiamata “paparina ‘nfucata”. Esiste poi, dalle parti di Santa Maria di Leuca, una variante di questa ricetta chiamata “fritta”. In questa variante le paparine vengono lessate, pestate con una forchetta e poi saltate nell’olio con aglio, peperoncino, olive nere e buccia d’arancia. In qualsiasi modo le cuciniate, potete gustarle come piatto unico accompagnato da dell’ottimo pane casereccio, come contorno oppure le usarle per farcire delle focacce. |
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