Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 15 Settembre 2006 da Muse_Narratrici

Visto che non commentate abbiamo spostato il blog a questo indirizzo:

http://fiababurattesca.splinder.com

venite a trovarciiiii!

 
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CAPITOLO TREDICI

Post n°24 pubblicato il 25 Agosto 2006 da Muse_Narratrici

La strega Smangiucchiona e le sue compagne stavano ormai sorpassando la demonessa che controllava la torre:

“Clatessa!” disse la strega “vedo che hai fatto bene il tuo lavoro! Mi complimento con te!”. La demonessa, stringendo un forcone in una mano e una frusta nell’altra, fece un profondo inchino e rialzandosi mostro i compiaciuti occhi rossi:

“La ringrazio, ma questo è il mio lavoro e come tale, so svolgerlo alla perfezione!”. Clatessa era la demonessa che controllava che nessuno salisse le scale della torre, ma ovviamente non sapeva delle visite di Yayette; anche la sua anima era tenuta rinchiusa dalla strega Smangiucchiona e quindi essa si piegava al suo potere.

“OH NO!” disse ad un tratto Sibliette facendo sobbalzare la Tacchina:

“Piccola insolente, come osi farmi spaventare così? Cos’hai da urlare maledetta ingrata?” la fatina abbassò lo sguardo:

“Mi sono dimentica una cosa…nella stanza di Sasette. Torno subito!” e così dicendo scomparve nella propria nuvoletta viola. Non aveva dimenticato proprio nulla, voleva però spiegare alla principessa che lei non era una sua nemica, ma bensì un’alleata che l’avrebbe aiutata. Ripercorse di corsa le scale appena scese, aprì la porta facendo sobbalzare la ragazza:

“Sasette, devo parlarti urgentemente e velocemente!” Sasette la guardò accigliata:

“Io non farò nulla per la tua padrona mia cara…cara…”

“Sibliette…ma adesso non devo parlarti della Smangiucchiona…dunque da dove comincio…allora la mia anima era stata presa dalla strega affinché io facessi ogni cosa lei volesse, ma grazie a Yayette l’incantesimo è stato spezzato e ora sono dalla tua parte, quindi ti passerò tutte le informazioni possibili…perdona la mia sveltezza, ma se rimango qualche minuto in più la Tacchina mi uccide, ti saluto!” detto questo ad una velocità pazzesca si fiondò giù per le scale e raggiunse le due streghe:

“RAZZA DI STUPIDA! Perché ci hai messo così tanto? MUOVITI!”, poi se ne andarono. Sasette era rimasta un po’ scioccata per quella notizia ma, scampato il pericolo “strega”, chiamò di nuovo Yayette per delle spiegazioni più dettagliate su quella faccenda:

“MADRINAAAAAAAA!” pronunciato quel nome, dalla medesima nuvoletta rosa, si presentò nuovamente Yayette,ma alla sua vista Sasette e la Bambola cominciarono a ridere: la fatina indossava una lucente e bella armatura costruita interamente in femante, un metallo straordinariamente resistente usato dai guerrieri più forti e fabbricato dal famoso Cecclope, aveva un gonnellino, anch’esso in femante, con delle straordinarie decorazioni, delle calze a rete fatte di un ferro magico capace di proteggere colui o colei che lo indossasse da ogni tipo di magia  e infine sfoderava una spada meravigliosa che sembrava rilucere di luce propria con su intarsiato il nome di un certo Rupert; Yayette aveva assunto una posa guerresca e al posto della sua solita bacchetta, oltre alla spada c’era anche una frusta:

“SMANGIUCCHIONA, NON TI PERMETTERò MAI DI FAR DEL MALE A SASETTE…COMBATTI SE HAI CORAGGIO…ma qui non c’è nessuno!”

“Ah ah ah ah! Se ne sono andate da un po’…sei buffissima!”

“Allora non sei in pericolo…per fortuna! Questa armatura non è per niente comoda” detto così schioccò le dita e ritornò la Yayette di sempre. Avendo smesso finalmente di ridere Sasette chiese:

“Ti ho chiamato per sapere qualcosa in più sul tuo patto con…Sibliette”

“Giusto! Ora lei è nostra alleata e ci spiffererà tutte le intenzioni della Smangiucchiona, ottenendo la propria libertà e recuperando la sua antica dignità, persa per colpa della Tacchina”

Sasette annuì: “Ogni volta che ci saranno degli aggiornamenti sulle mosse della strega ti farò sapere”

“Bene, ora mi aspetta Lalette, dobbiamo andare da Gigì e piegargli tutta la situazione, ciaaaoo!”scomparve lasciando al suo posto il fumo rosato.

CIIAAAAAOOO A TT! c disp avervi fatto aspettare tanto a lungo ma le vacanze sono vacanze! leggete e commentate m raccomando! è very very importante!!!

 
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CAPITOLO DODICI

Post n°23 pubblicato il 17 Luglio 2006 da Muse_Narratrici

 

 La strega si avvicinava sempre più camminando sul sentiero polveroso e la Bambola, messasi vicino alla ragazza per guardare, notò che era accompagnata da un’altra strega altrettanto terribile e da una fatina malandata che probabilmente da un momento all’altro si sarebbe accasciata al suolo per la fatica: la strega Tacchina e Sibliette. Ormai erano vicini e Sasette si preoccupò di far sparire la foto di Gigì e del vanitoso fratello Andres. Aveva fatto appena in tempo, perché un attimo dopo la porta si aprì sbattendo e la Bambola si spaventò vedendo davanti ai suoi occhi la strega che incuteva terrore a chiunque:

 “Buona sera, tu devi essere Sasette vero!?Bene cara, finalmente ci conosciamo…gnam gnam…non voglio farti nulla di male, ma sappi che riuscirò ad avere il tuo regno…gnam gnam…senza i tuoi genitori che ti difendono sarà ancora più facile di quanto mi aspettassi…inoltre non puoi avere contatti con il mondo esterno…gnam gnam…bene, anzi benissimo!” disse sorridendo malignamente. La strega Tacchina però si grattò la testa e guardò la coetanea dubbiosa:

“Mi scusi…ma perché ha lasciato alla ragazza la facoltà di stare con la sua istruttrice se non deve avere contatti con altre persone, non perché non abbia fiducia in lei, solo per sapere?” concluse ancora più confusa. La Smangiucchiona la guardò meravigliata:

“Rimango perplessa, non capisco qual è la causa della tua incertezza…questa ragazza, nonostante il suo destino, deve pur avere una buona istruzione, anche se da una bambola!”.

Comunque, a parte quel chiarimento, Sasette aveva una cosa importante da chiedere alla strega, così si fece coraggio:

“Mi scusi”cominciò a dire timidamente “potrei sapere se… se i miei genitori stanno bene?” la strega emise una lunga e macabra risata dopo averla fissata per una manciata di secondi, poi disse:

“Cara, stanno bene non ti preoccupare e nonostante il posto dove li ho collocati non hanno preso neanche il raffreddore, sono resistenti…COME DELLE STATUE” e cominciò di nuovo a ridere alludendo alla trasformazione che aveva riservato ai genitori della principessina tramutandoli proprio in statue, ma questa volta si voltò e seguita dalle sue alleate (o quasi) afferrò la maniglia della porta e cominciò a dirigersi verso le scale che l’avrebbero condotta fuori, non dimenticandosi di lanciare un incantesimo a questa affinché non fosse stata aperta da nessuno, neanche da una potente magia come quella di Yayette o Lalette. Non appena la strega fu fuori, Sasette incrociò le braccia, gonfiò le guance e disse:

“BATTUTA DEL………CACCHIO”.

Simpatica la Sman, vero?! arriverà presto anche il prox cap...

 
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CAPITOLO UNDICI

Post n°22 pubblicato il 30 Giugno 2006 da Muse_Narratrici

Nel frattempo Sasette, in tenuta informale, vale a dire camicia da notte, bigodini e maschera di bellezza con tanto di fettine di cetrioli, si stava laccando le unghie dei piedi con uno smalto rosso brillante seduta sul letto mentre ascoltava i vari pettegolezzi che le raccontava la Bambola acida

“Si, perché tu forse non lo sai, ma in realtà la Capa delle fate ha avuto una relazione con Filoius, per questo la strega Tacchina ora la odia…sono anni che lei gli muore dietro!Per non parlare della Smangiucchiona, si dice che lei…” La bambola venne interrotta dall’improvviso apparire di Yayette

“Sasette! Ti ho trovato il principe azzurro! Dì un po’, come mi trovi? Credo che le terme mi abbiano giovato molto, non credi?”

“Potrei dire che sei…molto luccicosa…belle le coulottes, sono un’ultima trovata della capa? In ogni modo…LO HAI TROVATO VERAMENTE!!!” disse Sasette curiosa “guarda che se è brutto e antipatico non lo voglio!” “Scema, ti pare che te lo scelgo uno brutto? Comunque ecco qui la foto! Tra parentesi ti sei persa un cetriolo!”

“Uff…grazie, fammi vedere questa foto…” la ragazza prese la foto e cacciò un urlo spaventoso, i suoi capelli si drizzarono e le fette di cetriolo schizzarono ad una velocità inaspettata e finirono in faccia alla Bambola “Jhgyjrjijvmjnoimgy8bnmbufv gfytihjbjh bbn ccfgfkfyfgiufgjc cgrtyruyfuiyfiy6rfy” imprecò lei nella stessa lingua antica utilizzata dalla Tacchina

“QUESTO SAREBBE IL MIO PRINCIPE AZZURROOO!!!!!!?”

“Ma  non quello sciocchina…quello più dietro, vicino a quel vaso antico!”. Sasette guardò più attentamente la fotografia e nel vedere quello che sarebbe stato il suo salvatore sul volto le comparve un grazioso sorriso:

“Allora è questo!” disse ricomponendosi e aiutando la Bambola acida a togliere dal viso le fette di cetriolo.

”Io e Lalette siamo andate dall’oracolo dei numeri Filoius per sapere se voi due siete fatti l’una per l’altra e indovina…siete perfetti!”

“Ma se non lo conosco nemmeno! Speriamo che sia simpatico!”. La ragazza stava accomodando sul letto la sua bambola e Yayette si affacciò dalla finestra: “Certo che in quanto a visuale non ti puoi proprio lamentare, anche se stare qui tutto il giorno non è proprio il massimo…” fece cenno a Sasette di avvicinarsi “…poi con quella bambola così pignola e precisina!” disse piano per non farsi sentire, ma le bambole hanno un udito!

”Guarda che è inutile che parli a bassa voce, io sento tutto mia cara! Cerco solo di darle un’istruzione appropriata per una principessa…poi preferisco essere pignola piuttosto che andare in giro con quel vestitino che hai in dosso!” disse acidamente

“Se dipendesse da me, non penserei neanche di indossare una cosa del genere…”. La fatina si ammutolì di colpo, sembrava una statua:

“Cosa succede?” chiese preoccupata Sasette, ma Yayette esitò prima di rispondere: oltre gli alberi dalla bella chioma e i cespugli pieni di fiori colorati che emanavano un gradevolissimo profumo vide la temuta strega Smangiucchiona.

”La strega S-smangiucchiona sta v-venendo proprio qui…naturalmente sta mangiando. Oh no, se mi vede sono fritta…a dopo Sasette e buona fortuna con la Smangiucchiona” detto questo scomparve e Sasette corse alla finestra per vederla; sapeva che era lei quella che aveva architettato il suo rapimento, ma non l’aveva mai vista di persona…aveva paura!

ARRIVA LA SMANGIUCCHINAAAA!!!! leggete m raccomando! un abbraccio a tt!!!

 
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CAPITOLO DIECI

Post n°21 pubblicato il 24 Giugno 2006 da Muse_Narratrici

Effettivamente quelli erano i giardini più favolosi che le due fate avessero mai visto. C’erano cespugli di candide rose bianche, l’edera si arrampicava sugli alti faggi, l’aria era profumata dai numerosi fiori di lavanda presenti, c’era un’incredibile varietà di colori e profumi grazie ai fiori d’erica, ai tulipani, alle ortensie, ai gigli, le violette ed i fiori di loto, inoltre qua e là s’intravedevano piccoli laghetti contornati da canne di bambù e salici piangenti e decorati da rosee ninfee. Finalmente raggiunsero le terme, subito si concessero un caldo bagno ristoratore immerse fino al collo nell’acqua e discorrendo piacevolmente con Pippus, dopodichè si adagiarono sugli appositi lettini e si goderono uno splendido massaggio.

Ma si sa che la pace non può durare a lungo, infatti, non appena si furono rivestite e sedute sotto un salice per consumare la cena, con una nuvola viola Sibliette si materializzò al loro cospetto. Le due fatine si spaventarono e spiccarono un salto indietro, si chiedevano cosa volesse quella fata così malandata, ma nel frattempo la compativano per la sua sventura. “Consegnatemi immediatamente i porci!” intimò alle due, ma Yayette facendosi avanti rispose

“Ormai è troppo tardi! Ma se vuoi i loro resti…”

 Sibliette si accasciò al suolo e disse disperata:

“No! Sono arrivata troppo tardi! La Tacchina mi ucciderà!”

 “Ma dai, non ti abbattere così! Perché non vai da Valestra e prendi due porci simili ai nostri?” Sibliette alzò la testa e la guardò sospettosa

“Parlate bene voi con i vostri vestitini di stoffe preziose e la messa in piega sempre impeccabile, per non parlare delle coulottes! Ma io invece…non ho niente, e se la mia padrona scopre l’inganno, mi butterà sulla strada!”ribattè tristemente

“Ma se la tua padrona è così malvagia, perché non passare dalla nostra parte?” suggerì Yayette. Sibliette dapprima sembrò essere contraria, poi però riflettendo bene, decise di dare ascolto alla proposta della fatina.

“Potrei passarvi le informazioni segrete della Tacchina, in questo modo voi otterreste la sua sconfitta ed io la mia libertà!” rifletté Sibliette:

“Allora siamo d’accordo…ora torna dalla Tacchina altrimenti sospetterà qualcosa!” la fatina viola si smaterializzò nella notte e le altre due, riscuotendo la pelle del Laporco per la capa, si prepararono per ripartire.

Che ne dite? carino eh!!! leggete e commentateci!!!! ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaao

 
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