Fairy Tale

CAPITOLO OTTO

Nel frattempo le nostre due eroine erano arrivate svolazzando davanti al cancello d'oro che conduceva ai leggendari giardini di Filoius:

“Ora come facciamo ad entrare?” chiese Yayette sconsolata scrutando il massiccio cancello intarsiato con rubini e diamanti. Lalette si strinse nelle spalle e poi si guardò intorno in cerca d’ispirazione, ad un tratto il suo bel visino s’illuminò

“C’è il campanello!” squittì felicemente battendo le mani entusiasta.

 Dopo una breve ma accanita rissa per decidere chi dovesse pigiare il bottoncino, e quando finalmente lo ebbero suonato, si sentì un melodioso canto di cornamuse provenire da esso, mentre l’imponente cancello si apriva cigolando. Le due fatine furono accolte dalle due apprendiste dell’oracolo. Coperte dalla testa ad i piedi da un velo bianco, queste scortarono Yayette e Lalette attraverso i meravigliosi giardini fino ad arrivare al maestoso palazzo di Filoius, costruito interamente con marmo bianchissimo e con l’ossidiana più nera in onore della filosofia dello ying e dello yang. Le sale del palazzo erano ampie e squadrate con pavimenti piastrellati in modo da formare suggestivi mosaici rappresentanti simboli mistici con colori molto accesi, mentre sulle pareti erano affrescate creature mitologiche e magiche che vivevano in perfetta sintonia. L’arredamento era regale ma non eccessivamente pomposo ed opulento, con mobili in oro massiccio ebano e platino. Infine, dopo aver percorso numerose sale, arrivarono nella stanza più grande che avessero mai visto, il pavimento era blu cobalto, mentre il soffitto era cremisi, entrambi decorati con ghirigori d’oro e d’argento. All’interno della stanza era rappresentata interamente in diamante ed ametista un’imponente statua raffigurante un dragone che si avvolgeva nelle sue spire terminando in mezzo alla sala con la bocca spalancata e sulla sua lingua srotolata era seduto, con le gambe incrociate in meditazione, Filoius in persona. Dal soffitto pendevano numerosi candelabri d’incenso profumato che donavano alla stanza un’atmosfera altamente spirituale ed ai piedi dell’oracolo erano disposti numerosi e complessi strumenti. Lalette rimase allibita spalancando la bocca e lasciandosi sfuggire un “Wow!” d’ammirazione mentre Yayette disse:

“Altro che castello delle fatine costruito con i fiorellini, questo sì che si chiama palazzo!”

Finalmente fa la sua entrata trionfale il grande FILOIUS

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BACIONI DALLE MUSE!