Fairy Tale
fiaba iniziata durante un'ora d'informatica con filoius...« CAPITOLO UNDICI | CAPITOLO TREDICI » |
La strega si avvicinava sempre più camminando sul sentiero polveroso e la Bambola, messasi vicino alla ragazza per guardare, notò che era accompagnata da un’altra strega altrettanto terribile e da una fatina malandata che probabilmente da un momento all’altro si sarebbe accasciata al suolo per la fatica: la strega Tacchina e Sibliette. Ormai erano vicini e Sasette si preoccupò di far sparire la foto di Gigì e del vanitoso fratello Andres. Aveva fatto appena in tempo, perché un attimo dopo la porta si aprì sbattendo e la Bambola si spaventò vedendo davanti ai suoi occhi la strega che incuteva terrore a chiunque:
“Buona sera, tu devi essere Sasette vero!?Bene cara, finalmente ci conosciamo…gnam gnam…non voglio farti nulla di male, ma sappi che riuscirò ad avere il tuo regno…gnam gnam…senza i tuoi genitori che ti difendono sarà ancora più facile di quanto mi aspettassi…inoltre non puoi avere contatti con il mondo esterno…gnam gnam…bene, anzi benissimo!” disse sorridendo malignamente. La strega Tacchina però si grattò la testa e guardò la coetanea dubbiosa:
“Mi scusi…ma perché ha lasciato alla ragazza la facoltà di stare con la sua istruttrice se non deve avere contatti con altre persone, non perché non abbia fiducia in lei, solo per sapere?” concluse ancora più confusa. La Smangiucchiona la guardò meravigliata:
“Rimango perplessa, non capisco qual è la causa della tua incertezza…questa ragazza, nonostante il suo destino, deve pur avere una buona istruzione, anche se da una bambola!”.
Comunque, a parte quel chiarimento, Sasette aveva una cosa importante da chiedere alla strega, così si fece coraggio:
“Mi scusi”cominciò a dire timidamente “potrei sapere se… se i miei genitori stanno bene?” la strega emise una lunga e macabra risata dopo averla fissata per una manciata di secondi, poi disse:
“Cara, stanno bene non ti preoccupare e nonostante il posto dove li ho collocati non hanno preso neanche il raffreddore, sono resistenti…COME DELLE STATUE” e cominciò di nuovo a ridere alludendo alla trasformazione che aveva riservato ai genitori della principessina tramutandoli proprio in statue, ma questa volta si voltò e seguita dalle sue alleate (o quasi) afferrò la maniglia della porta e cominciò a dirigersi verso le scale che l’avrebbero condotta fuori, non dimenticandosi di lanciare un incantesimo a questa affinché non fosse stata aperta da nessuno, neanche da una potente magia come quella di Yayette o Lalette. Non appena la strega fu fuori, Sasette incrociò le braccia, gonfiò le guance e disse:
“BATTUTA DEL………CACCHIO”.
Simpatica la Sman, vero?! arriverà presto anche il prox cap...
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