ANTIPEDOFILIA
Vi lancio una sfida! Nel mondo dei blog siamo numerosi ,pero', possiamo riuscirci a far girare un messaggio a tutti ed è per una causa buonissima ANTIPEDOFILIA! Perche' episodi su tanti bambini siano solo un brutto ricordo per tutti. Daremo un segnale... CREDIAMOCI INSIEME!! Ricopiate sul vostro blog questo stralcio e vediamo quanti di noi riescono realmente a dar vita a questa campagna e,dopo averlo copiato aggiungete la vostra firma... come dire IO CI STO!!
Combattiamo insieme:
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Raggi di luna tra i suoi capelli
fili d’ argento tra le mie dita
passano gli anni forse piu’ belli
e poco a poco passa una vita
solo illusioni, panni e fornelli,
ma il cuore batte
non l’ ho tradita.
ANYSSA
Ambra sulla tua pelle
E profumo di zenzero e gelsomino
Nell’ aria l’ aroma di the alla menta
Un arabesco di musiche lontane
La tua danza
Fiore del deserto
Baciato da un vento gentile
Attorno solo dune sabbiose
E le pietre dell’ antica Cartagine
Dolce compagna di un rosso tramonto
Piccola stella della breve notte
Passata ad ascoltare tra le tue braccia
Il respiro del mare
Nel lungo addio d’ ogni marinaio
Poi il ricordo
I tuoi occhi neri
Il tuo sorriso
Senza il coraggio di cercarti ancora
CAVALLI, CANI, GRIFONI E FALCHI
Pallide rocce nel cielo azzurro
Il fuoco acceso del caminetto
Riscalda l’ aria
Il vino i cuori
Tra canti e risa
Domani ancora staremo insieme
Quante parole nelle tue lettere
Poche risposte alle mie domande
I tuoi disegni
I miei fumetti
Cavalli e cani
Grifoni e falchi
Poi nel silenzio tutto finisce
QUEBEC
Triste il ritorno
Ma all’ improvviso
Ancora assieme
Per poche ore
Per un addio tra le lenzuola
Quante promesse sotto il cuscino
Parte davvero la nave grigia
Verso il tuo mare
Verso il tuo sole
In fondo al cuore l’ amore e i giochi
Lo scherzo e il pianto
Le mille volte che mi hai baciato
Le mille volte che ti ho sognata
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Nostalgia?
Post n°743 pubblicato il 25 Giugno 2009 da navyseal2006
Forse e’ soltanto nostalgia, forse un po’ di rimpianto per tempi lontani in cui gli uomini non erano schiavi del profitto e del denaro. Forse e’ soltanto un troppo tardivo “grazie” per chi interpretava quella del medico come una missione e non come un mestiere! Non so cosa abbia riportato dal profondo dei ricordi quel volto, sereno che mi scrutava, quelle mani che delicatamente cercavano di interpretare il mio stato di salute… quella gentilezza che percepivo, anche se anora bambino, nei confronti dei miei genitori, preoccupati al punto d’essersi rivolti al “mio” pediatra. Uno studio elegante con tante diavolerie in voga all’ epoca: la lampada per i “bagni di luce” l’armadio degli strumenti da cui, ahime’, prima o poi usciva la paletta per “guardare in gola”! La scrivania e le pareti piene di foto di bimbi sorridenti… in fasce o piu’ grandicelli e fra le tante, nessuno mi togliera’ l’ idea che fosse in bella mostra, anche la mia. Negli anni poi si cambia, si cambia medico perche’ un pediatra non e’ piu’ necessario… ma chi dimentichera’ quelle visite a domicilio per la febbre che non passava, per la pertosse, per il morbillo, per la scarlattina… con quella coda allora inevitabile della disinfezione della casa e il rito del lavaggio delle mani con acqua e lisoformio assieme al profumo del pane senza sale che mia madre mi preparava, reclusa con me per la lunga degenza in casa. Perche’ penso che la mia foto avesse un posto di riguardo? Beh mi considerava – non solo lui – un miracolo della sua abilita’. Lui che mi aveva recuperato alla vita mentre tutti gli altri suoi colleghi del Sanatorio Triestino si prodigavano per salvare “almeno” la puerpera. Gia’ perche’ ero malconcio, davvero malconcio per gli effetti di una grave nefrite che aveva colpito mia madre nell’ ultimo periodo della gravidanza. Erano gli anni dell’ immediato dopoguerra, la medicina faceva quel che poteva e le risorse per cure piu onerose non c’erano. Avevo tutte le sintomatologie che inducevano appunto a salvare almeno mia madre. La difficolta’ del parto e il forcipe che avevano dato alla mia testa la forma di un …siluro, lo sterno spezzato, infiltrazioni d’ acqua nei tessuti, cianotico… cosa poteva fare un pediatra? Non lo so, ma lo fece. Il dott. Finzi lo fece e io sono qui sessantatre anni dopo a raccontarlo, non perche’ ne abbia memoria, ma perche’ a lungo nella mia infanzia e poi ancora di questo si parlava in famiglia. E tra un “bagno di luce” e una “lastra” sbirciavo sulla parete quella foto, mi sembrava piu’ grande delle altre, mi vedevo piu’ “bello” degli altri… mi sentivo d’essere, come dicevano, un miracolo del dottore. Forse era solo, ed e’ ancora, presunzione! |
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