Creato da navyseal2006 il 04/01/2007
when a boy goes to sea he returns a man... it was always so, and it's true today!

 

 FREE TIBET 

 

ANTIPEDOFILIA

 

Vi lancio una sfida! Nel mondo dei blog siamo numerosi ,pero', possiamo riuscirci a far girare un messaggio a tutti ed è  per una causa buonissima ANTIPEDOFILIA! Perche' episodi su tanti bambini siano solo un brutto ricordo per tutti. Daremo un segnale... CREDIAMOCI INSIEME!! Ricopiate sul vostro blog questo stralcio e vediamo quanti di noi riescono realmente a dar vita a questa campagna e,dopo averlo copiato aggiungete la vostra firma... come dire  IO CI STO!!
Combattiamo insieme:

Goldrake - Actarus - Neruda74s - Antonio - missfiore - ladyviolet991 - navyseal2006

 
 

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PENELOPE

Raggi di  luna tra i suoi capelli

fili d’ argento tra le mie dita

passano gli anni forse piu’ belli

e poco a poco passa una vita

solo illusioni, panni e  fornelli,

ma il cuore batte

non l’ ho tradita.

 

immagine

NAUSICAA

Le mani sfiorano i suoi capelli,

rubo un pudico bacio innocente

Il suo profumo, la mia emozione.

La stringo, fisso quegli occhi belli,

che voglio imprimere nella mia mente

nel triste odore della stazione.


 

 

CALYPSO

Dove la brezza accarezza il mare

con te una notte vorrei fuggire.

Dentro i tuoi sogni vorrei entrare

per ascoltare ogni tuo sospiro.

Nei tuoi segreti vorrei frugare

e respirare ogni tuo respiro.

 

CIRCE

Luci, colori, profumi,

voci, suoni e silenzi.

Volti amati,

emozioni,

ricordi e rimpianti.

Amori passati,

dolori,

nuovi amori,

ore liete.

Ogni giorno

piu’ corta

la vita.

 
immagine

ANYSSA

Ambra sulla tua pelle

E profumo di zenzero e gelsomino

Nell’ aria l’ aroma di the alla menta

Un arabesco di musiche lontane

La tua danza 

Fiore del deserto

Baciato da un vento gentile

Attorno solo  dune sabbiose

E le pietre dell’ antica Cartagine

Dolce compagna di un rosso tramonto

Piccola stella  della breve notte

Passata ad ascoltare tra le tue braccia

Il respiro del mare

Nel lungo addio d’ ogni marinaio

Poi il ricordo

I tuoi occhi neri

Il tuo sorriso

Senza il coraggio di cercarti ancora

 

IL VALZER LENTO

Il valzer lento del primo ballo

Nell’ allegria della grande festa

Per salutare il nuovo giorno

Salendo a riva di un brigantino

Le mura grigie e quel portone

Le lunghe attese per un sorriso

Per qualche ora tra le montagne

E  poi tornare in riva al mare

Portando in cuore le tue promesse

           

 

immagineCAVALLI, CANI, GRIFONI E FALCHI

Pallide rocce nel cielo azzurro

Il fuoco acceso del caminetto

Riscalda l’ aria

Il vino i cuori

Tra canti e risa

Domani ancora staremo insieme

Quante parole nelle tue lettere

Poche risposte alle mie domande

I tuoi disegni

I miei fumetti

Cavalli e cani

Grifoni e falchi

Poi nel silenzio tutto finisce

 

HELEN

In una terra cosi’ lontana

Sotto la pioggia la tua allegria

Mille parole

Tanti progetti

E quante sere vissute assieme

Tra strade e  viali della citta’

Baci d’ amore

Luci e canzoni

Candele e vino nella cantina

Saint Catherine Street

 

immagineSAINT CATHERINE STREET

Carezze e sguardi

Sorrisi e lacrime

Al tavolino di quel bistrot

Devo partire

Ancora baci

Un breve volo

In mezzo al traffico della metropoli

Chiedendo invano

Se ti conoscono

Se sanno dove ti sei nascosta

Saint Catherine Street...

 

QUEBEC

Triste il ritorno

Ma all’ improvviso

Ancora assieme

Per poche ore

Per un addio tra le lenzuola

Quante promesse sotto il cuscino

Parte davvero la nave grigia

Verso il tuo mare

Verso il tuo sole

In fondo al cuore l’ amore e i giochi

Lo scherzo e il pianto

Le mille volte che mi hai baciato

Le mille volte che ti ho sognata

 

immagine

FRANCESCA

Giornate tristi

Feste senza gioia

Tra gente

Al mio dolore

Indifferente

Solo rumori e noia

E nel mio cuore

Amare parole

Oramai lontano

Ricordo

Lo sguardo di Francesca

E la sua mano

Che mi trattiene

Solo un istante

Ancora

 

Area personale

 
 

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Nostalgia?

Post n°743 pubblicato il 25 Giugno 2009 da navyseal2006

Forse e’ soltanto nostalgia, forse un po’ di rimpianto per tempi lontani in cui gli uomini non erano schiavi del profitto e del denaro. Forse e’ soltanto un troppo tardivo “grazie” per chi interpretava quella del medico come una missione e non come un mestiere!

Non so cosa abbia riportato dal profondo dei ricordi quel volto, sereno che mi scrutava, quelle mani che delicatamente cercavano di interpretare il mio stato di salute… quella gentilezza che percepivo, anche se anora bambino, nei confronti dei miei genitori, preoccupati al punto d’essersi rivolti al “mio” pediatra.

Uno studio elegante con tante diavolerie in voga all’ epoca: la lampada per i “bagni di luce” l’armadio degli strumenti da cui, ahime’, prima o poi usciva la paletta per “guardare in gola”! La scrivania e le pareti piene di foto di bimbi sorridenti… in fasce o piu’ grandicelli e fra le tante, nessuno mi togliera’ l’ idea che fosse in bella mostra, anche la mia.

Negli anni poi si cambia, si cambia medico perche’ un pediatra non e’ piu’ necessario… ma chi dimentichera’ quelle visite a domicilio per la febbre che non passava, per la pertosse, per il morbillo, per la scarlattina… con quella coda allora inevitabile della disinfezione della casa e il rito del lavaggio delle mani con acqua e lisoformio assieme al profumo del pane senza sale che mia madre mi preparava, reclusa con me per la lunga degenza in casa.

Perche’ penso che la mia foto avesse un posto di riguardo? Beh mi considerava – non solo lui – un miracolo della sua abilita’. Lui che mi aveva recuperato alla vita mentre tutti gli altri suoi colleghi del Sanatorio Triestino si prodigavano per salvare “almeno” la puerpera. Gia’ perche’ ero malconcio, davvero malconcio per gli effetti di una grave nefrite che aveva colpito mia madre nell’ ultimo periodo della gravidanza. Erano gli anni dell’ immediato dopoguerra, la medicina faceva quel che poteva e le risorse per cure piu onerose non c’erano. Avevo tutte le sintomatologie che inducevano appunto a salvare almeno mia madre.

La difficolta’ del parto e il forcipe che avevano dato alla mia testa la forma di un …siluro, lo sterno spezzato, infiltrazioni d’ acqua nei tessuti, cianotico… cosa poteva fare un pediatra? Non lo so, ma lo fece. Il dott. Finzi lo fece e io sono qui sessantatre anni dopo a raccontarlo, non perche’ ne abbia memoria, ma perche’ a lungo nella mia infanzia e poi ancora  di questo si parlava in famiglia. E tra un “bagno di luce” e una  “lastra” sbirciavo sulla parete quella foto, mi sembrava piu’ grande delle altre, mi vedevo piu’ “bello” degli altri… mi sentivo d’essere, come dicevano, un miracolo del dottore. Forse era solo, ed e’ ancora, presunzione!

 
 
 
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