Nella libertà

quando ho scoperto di aspettare un bambino dal mio compagno ero al settimo cielo, spaventata ma felice. Non sapevo come dirglielo, era un nostro sogno del futuro, insieme a un piccolo nido dove stare per sempre felici. Era un periodo un po' strano, cercavo conferme, conferme di vero amore, ultimamente era stanco, distratto, diverso, maleducato. A volte avevo paura, paura che mi lasciasse, paura che non lo volesse. Lui mi rassicurava, ogni giorno diceva di amarmi, di pensarmi, mi cercava...Decisi di dirglielo il 16 giugno, era una ricorrenza importante fra le tante...il nostro amore sembrava scritto dagli dei, era una favola.

Lo amavo tanto e penso di non aver amato mai nessuno così, penso di amarlo ancora. Il 12 giugno non stavo nella pelle e mi ripetevo che mancavano solo quattro giorni, ero nervosa, stanca, stressata e vomito e nausee da tener nascoste non son di poco conto. Quella sera, con una scusa, dopo una banale lite, e senza sapere che aspettavamo un bambino, mi ha lasciato.Diceva che voleva star solo, che forse non era abbastanza maturo per una relazione seria, che aveva sempre detto d'amarmi perchè era stato preso dall'entusiasmo e che non mi amava. In quell' esatto istante sono morta. Non ho avuto coraggio di dirgli che aspettavamo un bambino, mi son umiliata dicendogli più volte di amarlo, dicendogli che potevamo guarire insieme, e dicendogli che non era il momento giusto per lasciarmi.

Distrutta dal dolore, e sapendo che se uno non ti ama , non ti ama , non ci puoi fare niente, ho deciso di proseguire con calma. Mai, neppure un secondo ho pensato di interrompere la gravidanza, anche se non potevo avere lui, avrei avuto una parte di lui per sempre. Cercai di farglielo capire, ma niente, faceva finta di non sentire.Decisi di andare avanti da sola e di non dirgli più niente.

Lo stress, i continui pianti e il continuo vomitare, anche sangue, non mi davano tregua, finchè una mattina mi son svegliata in un lago di sangue, ho chiamato mia sorella e il mio miglior amico, mi hanno portato al pronto soccorso, lei, mia sorella, ha cercato lui per sapere il gruppo sanguigno in caso di esami vari. quel maledetto giorno ho perso il mio bambino.

Oggi, a distanza di mesi, lui non sa ancora niente, oppure non ha conferma di quel non voleva assolutamente sapere. Lui mi ha abbandonata per due volte, nei momenti peggiori della mia vita ,mentre io, nei suoi, gli sono sempre stata accanto...Io so solo che da quel giorno, sogno ogni notte, il sangue, il feto...sono moralmente distrutta.