Open your mind

Atlantide nella storia


Platone non è l'unico a riferire nei suoi scritti di un continente perduto. Omero narra nell'Odissea di terre al di là delle colonne d'Ercole (Cymmeria), Erodoto nelle sue storie accenna al popolo degli Atalanti, popolo che non mangia alcun essere animato e che non sogna mai. Ogni riferimento era ritenuto pura fantasia, poiché la visione dell'universo sostenuta dalla Chiesa non poteva essere contestata, credere all'esistenza di un continente distrutto novemila anni prima non coincideva con la data della creazione del mondo calcolata nel 3760 a.C. dalla Genesi.Poi dal nulla, nel 1492 Cristoforo Colombo parte verso l'atlantico per raggiungere l'India e scopre il continente americano. Sembra che ad averlo spinto in quell'impresa fosse stato il racconto di un monaco irlandese che attraversando l'oceano con dei navigatori normanni era sbarcato in una vasta landa abitata da uomini con la pelle rossa. Il filosofo Bacon suggerì che questa nuova terra fosse l'ultima traccia dell'Atlantide descritta nel Crizia. Il fermento fu tale che persino i cartografi del XVI secolo indicarono le Americhe con il nome di Atlantide, mentre una teoria che circolava a quel tempo era che le isole Canarie e l'arcipelago delle Azzorre erano i resti dell'antico continente.Una vecchia storia degli indigeni messicani riportata nel Codice Aubin, dice: 'Gli Uexotzincas, i Xochimilacas, i Cuitlahuacas, i Matlatzincas, i Malincalas abbandonarono Aztlan e vagarono senza meta'. Le antiche tribù avevano dovuto scappare dall'isola in mezzo all'atlantico perché stava sprofondando nell'oceano e approdati in Messico avevano preso il nome dal posto da cui provenivano. Erano gli Aztechi, 'Abitanti di Aztlan'. Questa storia viene insegnata ancora oggi nelle scuole del Messico e antichi disegni descrivono l'evento. Una descrizione del disastro è nell'azteco Codex Chimalpopoca: 'In tal momento il cielo si congiunse con l'acqua, in un sol giorno tutto fu perduto e il giorno consumo tutta l'umanità … anche la montagna sparì sott'acqua'.Nel 1815 un giovane contadino della Contea di Ontario (New York), vide un angelo (Moroni) che gli mostrò il nascondiglio di alcune tavole scritte in una lingua sconosciuta, illuminato dal divino, ne fece la traduzione e anni dopo mise insieme il libro di Mormon, ora Bibbia dei Mormoni.Vi è descritto un cataclisma avvenuto tempo dopo la crocifissione di Cristo: 'Nel trentaquattresimo anno, nel primo mese, nel quarto giorno, sorse un grande uragano, tal che non se ne era mai visto uno simile sulla terra; e vi fu pure una grande e orribile tempesta, e un orribile tuono che scosse la terra intera come se stesse per fendersi. E molte città grandi e importanti si inabissarono, altre furono in preda alle fiamme, parecchie furono scosse finché gli edifici crollarono, e gli abitanti furono uccisi e i luoghi ridotti in desolazione. Così la superficie di tutta la terra fu deformata e scese una fitta oscurità su tutto il paese e per l'oscurità non poterono accendere alcuna luce, né candele né fiaccole'. I superstiti, chiamati Nefi (sono i Nefilim dei Babilonesi?) si rifugiarono in un luogo nuovo, dove costruirono città e templi, tra cui Palenque e una grande fortezza riconosciuta in seguito come Machu Picchu.È certo che una enorme catastrofe geologica colpì i popoli della terra, ma sembra che il ricordo di una nazione potente scomparsa sia conservata da generazioni discendenti dai profughi dell'antico impero atlantideo.I Toltechi del Messico e gli Incas del Perù si dichiaravano discendenti di Atlan o Aztlan, una terra lontana abitata dagli dei dove si elevava un'alta montagna.Anche i Dakotas del nord America raccontano di provenire da un'isola situata contro il sol levante, che fu sommersa da un cataclisma.Ad Haiti e nelle Antille la tradizione dice: 'Il mare si rovesciò attraverso i rotti argini e tutta la pianura che si stendeva lontano, senza né fine né termine da alcun lato, fu coperta dalle acque solo le alte montagne non furono coperte da questa inondazione e le isole'.Nel libro sacro Maya troviamo: 'Nell'anno 6 del Kan, il II muluc, nel mese di zac, si fecero dei terribili terremoti e continuarono senza interruzione sino al 13 chuen. La contrada delle colline di Argilla, il paese di Ma, fu sacrificato. Dopo essere stato scosso due volte, scomparve ad un tratto durante la notte. Il suolo era continuamente sollevato da forze vulcaniche, che lo facevano alzare ed abbassare in mille località. Infine cadette, ciò avvenne 8060 anni prima della composizione di questo libro'. Ecco una data. 8060+3400 (età del libro Maya) si ottiene 11460 anni, e coincide con il periodo stabilito dagli egizi, il 9564 a.C. più la data attuale risulta 11560 circa. La sfinge non ha forse questa età? E gli altri monumenti megalitici sparsi per il mondo non sono forse riconducibili a 11500 anni or sono? Evidentemente una stirpe con grandi conoscenze è stata distrutta lasciando come testimonianza della sua esistenza monumenti e strutture che ancora oggi lasciano gli studiosi senza una risposta.