NeverInMyName
Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!
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Global Day for Darfur, il 12 manifestazione al Colosseo
Messaggio di George Clooney per Italians for Darfur
Mentre il mondo si appresta a celebrare il Global Day for Darfur, George Clooney arriva in Italia per promuovere il suo ultimo film senza però dimenticare il suo impegno per la martoriata provincia occidentale sudanese, insanguinata da oltre cinque anni di guerra. In un esclusivo videomessaggio per Italians for Darfur, l’attore americano rilancia l’importanza di queste manifestazioni affinché tengano accesi i riflettori su questa crisi umanitaria e ringrazia gli attivisti italiani impegnati per i diritti umani.
La giornata mondiale per il Darfur, che a livello internazionale si svolgerà il 13 aprile, nel nostro Paese sarà anticipata di un giorno per la concomitanza con le elezioni politiche. L’iniziativa, promossa da “Italians for Darfur” e “Articolo 21”, sarà presentata nella sede della Stampa estera, in via dell’Umiltà 83/c, l’11 aprile alle ore 11.
Nel corso della conferenza sarà proiettato il video – documentario “Live in Sudan” di Niccolò Fabi, testimonial della campagna per il Darfur in Italia. A testimoniare le violenze che subisce il popolo darfuriano dal febbraio 2003, sotto gli occhi inermi del mondo, alcuni rifugiati in Italia che hanno perso familiari a causa del conflitto.
Saranno inoltre presenti i rappresentanti delle associazioni che hanno aderito alla manifestazione - che si terrà sabato al Colosseo, a partire dalle 10,30 - tra cui Amnesty International, Bené Berith Giovani, Comunità ebraica di Roma e Unione giovani ebrei italiani.
“L’edizione del 2008 è dedicata ai bambini – afferma Antonella Napoli, presidente di “Italians for Darfur” - principali vittime di questo sanguinario conflitto: ogni giorno 75 di essi si spengono per la di fame. In Darfur si continua a morire e le azioni dell’Onu risultano essere sempre poco efficaci. Nel luglio 2007 è stata approvata all’unanimità dal Consiglio di sicurezza la risoluzione 1769, una sorta di “road map” sudanese, che di fatto però non sancisce il disarmo dei ribelli e il cessate il fuoco definitivo. Nel luglio 2007 è stata approvata all’unanimità dal Consiglio di sicurezza la risoluzione 1769, una sorta di “road map” sudanese, che di fatto però non sancisce il disarmo dei ribelli e il cessate il fuoco definitivo. Troppo distanti le posizioni e gli interessi dei membri del consiglio permanente: da una parte chi difende il governo del Sudan, ispiratore delle violenze nei confronti dei darfuriani, dall’altra quei paesi che aspirano a mettere le mani sul greggio sudanese . Nel mezzo il Darfur. Un paese poverissimo dove si continua a morire per un “mare” di petrolio”.
“E’ per questo che serve una pressante ed efficace mobilitazione mondiale – conclude il presidente di Italians for Darfur - Occorre assicurare al più presto protezione ai civili, in particolare ai bambini molti dei quali, in questo aprile 2008, compiranno cinque anni senza aver mai conosciuto la pace.”.
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