Creato da NeverInMyName il 09/11/2005

NeverInMyName

Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!

 

Messaggi di Maggio 2006

Grazia a Bompressi, siete d'accordo?

Post n°177 pubblicato il 31 Maggio 2006 da NeverInMyName
 

Napolitano ha firmato il decreto:

l'ex terrorista torna in libertà

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il decreto di concessione della grazia a Ovidio Bompressi.

Immediate si sono innescate le polemiche, da una parte, e gli applausi, dall'altra. Su questa vicenda si è detto tanto e si è scritto di più... Voi che ne pensate? Mi piacerebbe confrontarmi con voi.

 
 
 

Le ipocrisie delle istituzioni e della politica

Post n°176 pubblicato il 30 Maggio 2006 da NeverInMyName
 

Palestina: ecco le conseguenze

della sospensione dei fondi europei

Come molti di voi sanno l’Unione Europea si è accodata a Israele e agli Stati Uniti bloccando gli aiuti economici all’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) guidata da Hamas, perchè non ha ancora riconosciuto lo stato di Israele e non ha ripudiato la violenza. Che sia o meno una scelta criticabile - questa è una valutazione personale e chiunque abbia la sensibilità e l'intelligenza per farla non si tirerà indietro - vorrei esprimere due considerazioni: la prima riguarda la sostanziale ipocrisia alla base di tale decisione, il secondo riguarda la sua logica di fondo.
Le Nazioni Unite stimano che 1,5 milioni di palestinesi si trovano attualmente in condizioni di povertà estrema. I risultati preliminari di un recentissimo studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Palestina mostrano come una persona su quattro reputa molto o estremamente misera la qualità della propria vita, una su cinque ha problemi fisici tali da non potere esplicare le proprie funzioni quotidiane e circa una su due non ha denaro per soddisfare i propri bisogni essenziali. Il blocco della Ue impedisce di pagare i salari di oltre 152 mila lavoratori il cui reddito sostiene circa un milione di persone (il 25 % della popolazione nel territorio palestinese occupato - Tpo). Questi lavoratori consentivano il funzionamento del 62 % dei centri sanitari di base, di tutti i principali ospedali, eccetto uno, e del 75 % del sistema scolastico. A causa di questi tagli il tasso di povertà è salito di colpo.
Le conseguenze dirette del blocco economico, dunque, le stanno pagando coloro che non sono in grado di difendersi, che rappresentano la minore minaccia, che meno contribuiscono alle decisioni politiche o militari e che sono più esposti a fame, malattie e privazioni di ogni genere. In un paese sottoposto a sanzioni, le scarse risorse a disposizione vengono in genere deviate verso i gruppi dominanti e la leadership politica, ossia proprio verso il bersaglio che l’intervento intende colpire. In molti casi, inoltre, le dure condizioni di vita che le sanzioni provocano hanno l’effetto di accrescere la coesione sociale interna al paese colpito e coagulare la popolazione attorno ai propri leader. E’ una storia vecchia che tutto il mondo conosce. Quando si istituisce un blocco economico allo scopo, raramente raggiunto, di influire indirettamente su chi può prendere le decisioni che contano, è facilmente prevedibile che esso avrà effetti negativi diretti su coloro che non hanno responsabilità politiche o militari e che sono più vulnerabili.
E’ plausibile che chi impone questi tipi di sanzioni ne conosca e ne approvi la logica di fondo e quindi non possa non sapere, e per coerenza non approvare, che le conseguenze le pagano i più deboli. L’etica di un tale comportamento è, credo, assai discutibile perché in tal modo esseri umani innocenti vengono usati in modo strumentale, come un mezzo per ottenere un fine.

 
 
 

Minori in schiavitù per il piacere di chi? 

Post n°175 pubblicato il 29 Maggio 2006 da NeverInMyName
 

Tra gli sfruttati non solo bambini

ma anche ragazzine incinte

TRIESTE - Compravano bambini da famiglie poverissime in Bulgaria, poi li riducevano in schiavitù per utilizzarli in attività illecite in Italia, Germania e Austria oltre che nella stessa Bulgaria. I carabinieri, su indicazione della Direzione distrettuale antimafia di Trieste, hanno sgominato un'associazione per delinquere di matrice bulgara, che sfruttava centinaia di minori grazie a un'organizzazione ramificata e strutturata che sapeva anche riacciuffare i piccoli se venivano avviati alle case di accoglienza. Le ordinanze in corso di esecuzione da parte dei carabinieri del Ros sono in tutto 41, in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Germania, Austria e Bulgaria, ci sono 116 persone indagate e in varie località della Lombardia si stanno svolgendo perquisizioni e altri accertamenti.

Gli inquirenti hanno scoperto che tra le centinaia di minorenni sfruttati c'erano anche alcune ragazzine incinte. I bambini, tutti fra gli 8 e i 13 anni, venivano venduti ai presunti componenti dell'associazione per delinquere dagli stessi familiari. I minori provenivano tutti da famiglie in condizioni di povertà assoluta, alle quali poi giungeva anche una piccola parte del denaro ricavato dal loro sfruttamento. Oltre che per compiere furti - si è saputo - alcuni minori erano destinati allo sfruttamento sessuale.

Republica, 29 maggio 2006

Venerdì scorso ho dedicato un post ai dati forniti da Save the children che indicavano l'Italia come il secondo paese in Europa con il più alto numero di bambini poveri e ridotti in schiavitù. Oggi ne abbiamo, se ce ne fosse bisogno, la prova indiscutibile. Ma vorrei che rifletteste su un dato: se esiste un traffico di minori così ramificato e in continua espansione vuol dire che c'è un mercato da soddisfare e anche ampio... Lo so che tale constatazione mette i brividi, ma è una realtà sotto gli occhi di tutti. Basta aprirli...

 
 
 

Sesso: sempre meno tabù, la donna più trasgressiva

Post n°174 pubblicato il 28 Maggio 2006 da NeverInMyName
 

Da una statistica emerge la voglia di sesso strano

Ma cosa vogliono davvero 'lui&lei'? Di la tua...

Secondo una recentissima

statistica effettuata dall'

Associazione italiana di

sessuologia clinica, su un

largo campione di donne

tra i 25-45 anni,

è emerso che 'lei' non ha alcun tabù in fatto di sesso

e chiede di farlo sempre di più in modo strano.

Ecco la classifica dei gusti e delle voglie più strane: 


1. Prima che lui vada ad una cena importante di lavoro 

2. In mezzo al cibo sul tavolo della cucina 

3. Dopo essersi dipinti i corpi a vicenda

4. Dopo essersi spalmati di crema e cioccolato i loro corpi

5. Nella toilette del cinema durante l'intervallo di un film

6. Al ristorante nella toilette o comunque in un posto appartato

7. Mentre lui sta per uscire di casa per recarsi al lavoro

8. In aereo

9. In ascensore

10. In un parco pubblico

Partendo dal presupposto che io non mi ci rivedo in questo campione, la curiosità è d'obbligo...

Voi come preferite farlo? Vi riconoscete nei risultati di questa statistica? Proviamo a fare un sondaggio tra di noi?

A voi la parola!

Grazie ancora una volta per avermi eletta blog del giorno: ma la mia vittoria più grande siete voi!!!

 
 
 

A Mogadiscio si muore nell'indifferenza dei potenti

Post n°173 pubblicato il 27 Maggio 2006 da NeverInMyName
 

 Scontri sempre più violenti in Somalia:

decine di morti e civili in fuga

La situazione a Mogadiscio è sempre più grave e cresce il numero delle vittime. Almeno un centinaio di persone sono rimaste uccise negli ultimi giorni. Più che i combattenti a subire la furia della guerra sono i civili. L'intera città è in preda a combattimenti violentissimi (notevole il ricorso alle armi pesanti, missili e mortai), mentre la popolazione è in fuga disperata. La battaglia per Mogadiscio è scoppiata a febbraio.  Epicentri attuali degli scontri sono l'area di Siisii, nel nord della città, che fu il primo epicentro dei sanguinosi combattimenti che durarono senza sosta dal 7 al 13 maggio causando almeno 150 morti, ed un numero doppio di feriti (in maggioranza vittime civili), e dove già ieri si era ripreso a sparare, e due ampie aree a sud. Il cessate il fuoco imposto dagli 'anziani' la sera del 13 è di fatto saltato. Di fronte le truppe legate alle corti islamiche -su posizioni integraliste e sospettate di infiltrazioni terroristiche (tra di loro ci sarebbero anche combattenti di al Qaida) - e quelle dei signori della guerra della capitale. Dapprima alleati, almeno tatticamente nel rifiuto del governo centrale; hanno poi rotto in gennaio, ed in febbraio i warlord hanno dato vita ad un'Alleanza per il ripristino della pace e contro il terrorismo, fortemente sponsorizzata da Washington. Sul campo in un primo tempo era apparsa netta la prevalenza delle truppe coraniche; ma poi l'Alleanza sembra aver riguadagnato terreno. Tutto ciò mentre il governo federale, pur internazionalmente riconosciuto e radicato su quasi tutto il territorio somalo, dove la pacificazione appare ripartita, non può neanche mettere piede a Mogadiscio, capitale e cuore economico del Paese. Alcuni esperti somali ritengono che le violenze siano l'anticamera di una nuova guerra tra Washington e le milizie islamiche. L’Alleanza per la Costruzione della Pace e della Lotta contro il Terrorismo è una coalizione eterogenea e multiforme di businessman, che a loro volta si sono trasformati in signori della guerra, forse per questo gli Stati Uniti d’America negano ogni coinvolgimento. Le due parti in guerra dispongono di camionette armate con cannoncini o mitragliatrici pesanti, RPG (Rocket Propelled Grenade, cioè lanciarazzi) e ovviamente di mitragliatrici leggere. Non sembra comunque una battaglia ideologica. Piuttosto i due gruppi difendono i propri interessi. E gli interessi di coloro da cui prendono i finanziamenti, ovvero Al Qaeda, da una parte, e gli Usa dall'altra. Se è normale per i terroristi non tenere minimamente conto di quanti innocenti muoiano, appare meno comprensibile che il governo americano sia così sanguinario. A dire il vero non si fanno mai tanti scrupoli nello sgangiare bombe sulle popolazioni civili. Ma quello che sta avvenendo inSomalia è davvero terribile, disgustoso. All’ospedale di Medina sono arrivati decine e decine di cadaveri negli ultimi due giorni.

Bambini con il corpo straziato dalle schegge e dalle bombe, donne, vecchi. I medici non ce la fanno più a curare i feriti molti sono gravi e rischiano di morire da un momento all’altro. Ci sono pochi posti letto, non ci sono medicine bende, disinfettanti e anestetici. Hanno bisogno di aiuti umanitari di ogni genere. Ma finora dalla comunità internazionale ne sono arrivati ben pochi...

 
 
 

Diciasette milioni di bambini poveri in Europa

Post n°172 pubblicato il 26 Maggio 2006 da NeverInMyName
 

L'Italia è il secondo Paese con il maggior numero

di minori ridotti alla fame o in schiavitù

Diciassette milioni di bambini vivono in stato di povertà in Europa: l'Italia al secondo posto per minori poveri, ben tre milioni. E' questa la triste fotografia dei bambini nel vecchio continente, scattata da Save The Children alla vigilia del 15^ anniversario della ratifica da parte dell'Italia della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei minori. Secondo il rapporto del Centro di ricerca innocenti dell'Unicef, sottolinea infatti Save The Children rendendo noto oggi il secondo rapporto su "I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza  in Italia", ben il 16,3% dei bambini nel nostro paese vive al di  sotto della soglia nazionale della povertà. Il quadro illustrato dal rapporto dell'organizzazione si rivela drammatico.

Tenendo presente che l'Istat ha segnalato nel  quarto trimestre 2005 una diminuzione del tasso di occupazione  femminile di 0,2 punti percentuali  rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si può ipotizzare che le probabilità per un bambino italiano di vivere in condizioni di povertà siano risultate, nel 2005, superiori a quelle del 2004. Sono quasi 6.500 i minori stranieri non accompagnati in Italia  (al 2005), secondo i dati del Comitato minori stranieri.  Provengono per lo più da Romania, Marocco e Albania. Di questi minori (l'Italia è il paese europeo con il più alto numero), moltissimi si allontanano immediatamente dalle comunità di accoglienza in cui vengono inseriti, tornando a vivere in condizioni assolutamente inadeguate: non vanno a scuola, non accedono all'assistenza sanitaria e sono dunque esposti a varie forme di sfruttamento e devianza, se non a vera e propria schiavitù. Peggio che essere "figli di nessuno"! Per questi bambini non c'è futuro...

E LA MAGGIOR PARTE DEGLI ITALIANI SE NE FREGA!

A fare volontariato siamo in pochissimi, le adozioni a distanza nel nostro Paese sono le più basse di tutta Europa, ma non solo, e quando per strada un bimbo chiede l'elemosina o tenta di vendere una rosa viene allontanato in malo modo. Su questo punto aggiungo che credo sia giusto non dare soldi ai ragazzini sfruttati da gente senza scrupoli, ma a volte basterebbe prenderli per mano e portarli in un fast-food, o in un bar qualsiasi, e offrirgli un panino!

 
 
 

Un 'mostro' con il volto di un angelo?

Post n°171 pubblicato il 25 Maggio 2006 da NeverInMyName

Erika non si è pentita, deve rimanere in carcere

decisione della Cassazione: è ancora pericolosa

Erika De Nardo deve rimane in carcere perché non si è''ravveduta'' per i terribili delitti commessi. Sono queste le ragioni alla base del rifiuto della Corte di Cassazione di accordare alla giovane, oggi 22enne, condannata per i terribili omicidi della madre Susy Cassini e del fratellino Gianluca commessi insieme al fidanzano Omar il 21 febbraio del 2001, l'affidamento in una struttura terapeutica al posto del carcere.La prima sezione penale della Suprema Corte (presidente Mario Sossi, relativo Piero Mocali) nel respingere il ricorso della difesa della ragazza condivide completamente il giudizio espresso dal  Tribunale di sorveglianza dei minori di Milano del 27 maggio scorso in cui si osservava ''correttamente come la condotta altalenante del soggetto (che accanto al corso di studi regolarmente seguito, mostrava aperture di consapevolezza, circa i delitti terribili commessi, solo sporadiche ed era ben lungi dall'aver acqusito un senso di colpa reale, come sintomo definitivo della raggiunta emenda) non consentisse di formulare un giudizio positivo'' rispetto alla richiesta dell'inserimento di Erika in una struttura terapeutica

Siete d'accordo? Pensate che sia giusta la valutazione della Cassazione? E' possibile che questa ragazza non provi neanche un briciolo di senso di colpa? Parliamone...

 
 
 

Una città che non inquina: sogno? No, futuro!

Post n°170 pubblicato il 24 Maggio 2006 da NeverInMyName
 

Questo gioiello della tecnologia sorgerà in Danimarca

Un progetto ambizioso basato su energia pulita e rinnovabile

Pensate se il mondo riuscisse a dotarsi di città che non inquinano e che garantiscono un livello di vita sano e produttivo. Un sogno? Forse, Intanto in Danimarca ci stanno provando ed entro il 2007 sorgerà la prima città ecocompatibile. H2PIA è un luogo in cui gli abitanti producono da soli l'energia che consumano, una comunità di individui che vivono di idrogeno e che dividono spazi comuni nei quali  creano, immagazzinano e consumano energia pulita e rinnovabile.

H2PIA sarà la prima città al mondo interamente ad idrogeno, un'isola felice, e anche un progetto da realizzare. Un bell'inizio, non c'è che dire, speriamo che di luoghi simili se ne contino sempre di più...

Per saperne di più leggete le informazioni fornite dal sito ufficiale

http://www.h2pia.com/com/h2pia/materials/H2PIA_Concept_Launching.pdf

 
 
 

Le assurdità e i colpi bassi della politica

Post n°169 pubblicato il 23 Maggio 2006 da NeverInMyName
 

Dura contestazione al ministro per la Famiglia Rosy Bindi

Solidarietà bipartisan e condanna del 'calunniatore'

SAIA (AN): BINDI LESBICA, NON E' IDONEA MINISTERO FAMIGLIA

(ANSA) - ''Non credo che sia un segreto, non

ho nulla contro le lesbiche, ma va chiarito che Rosy Bindi e'

lesbica. Per cio' non mi e' sembrato, sul piano politico da

parte di Rosy Bindi, corretto assumersi non il ruolo

dell'economia o dell'istruzione, dove pure gia' avrei avuto

delle difficolta' ad accettarla, ma il dicastero della Famiglia

ad una persona che di famiglia non sa niente''. Questo un

passaggio dell'intervento in diretta televisiva a Canale Italia

del senatore Maurizio Saia. Intervenendo alla trasmissione

mattutina ''Notizie Oggi'', condotta questa mattina dalla

giornalista Giuliana Lucca, Saia ha aggiunto: ''Di che famiglia

parlera' la signora Bindi? Quella sui Pacs infatti e' la prima

uscita che fa: sono questi tutti gli aiuti verso la famiglia

naturale che doveva proporre questo Governo?''.

Dopo questo passaggio, pronta la replica in studio degli altri

ospiti, tra cui il coordinatore veneto della Margherita Diego

Bottacin, che ha dato del ''mascalzone'' al senatore Saia per

aver usato una ''dimensione che appartiene alla sfera privata

del ministro Bindi per fini politici''.

Netta la censura a quanto avvenuto in diretta da parte della

stessa conduttrice del programma ''Notizie Oggi'' Giuliana Lucca

che spiega: ''La sfera privata, anche di un personaggio pubblico

come il ministro Bindi, ha il diritto di essere sempre tutelata.

Per questo motivo gia' durante la trasmissione di questa mattina

ho cercato di riportare il dibattito entro binari consoni. Mi

dispiace se quanto dichiarato in onda dal senatore Saia ha in

qualche modo offeso i sentimenti del ministro Bindi. Credo sia

doveroso prendere le distanze da chi usa la sfera personale per

condurre attacchi politici''. In una nota diffusa subito dopo la

fine della trasmissione, la Direzione dell'emittente Canale

Italia precisa che: ''Quanto dichiarato in diretta dal senatore

Maurizio Saia nei confronti del ministro Rosy Bindi e'

riferibile solo ed esclusivamente al senatore Saia e che

l'emittente e' del tutto estranea a quanto affermato''.

(ANSA).

23-MAG-06 16:30

FAMIGLIA: FINOCCHIARO, SU BINDI AFFERMAZIONI VERGOGNOSE

CARA ROSI, VAI AVANTI PER LA TUA STRADA

(ANSA) - ROMA, 23 mag - ''Non meritano commento le

affermazioni volgari e vergognose che il senatore Saia ha fatto

a proposito di Rosy Bindi''. Lo afferma in una dichiarazione la

senatrice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo dell'Ulivo.

''Cio' che trovo intollerabile, pero', e' che parole del

genere giungano - aggiunge Finocchiaro - dalla bocca di un

senatore della Repubblica. Esprimo tutta la mia solidarieta'

all'amica Bindi. Che per fortuna e' troppo intelligente e seria

per rimanere ferita da simili dichiarazioni''.

''La sua risposta del resto ne e' la testimonianza. Cara Rosy

- conclude Finocchiaro - non ti preoccupare e vai avanti per la

tua strada''.(ANSA).

23-MAG-06 18:50

Non ho capito cosa ci sia da vergognarsi, se pure fosse... Essere omossessuali non è un castigo di Dio - il gioco di parole non è casuale - e le reazioni alle dichiarazioni di dubbio gusto di questo senatore di An mi sembrano eccessive. E poi una notizia ribattuta e una notizia data due volte...

 
 
 

E' un'assassina, ha ucciso senza pietà, ma sta pagando duramente

Post n°168 pubblicato il 22 Maggio 2006 da NeverInMyName
 

 Erika esce per qualche ora dal carcere per una partita di pallavolo:

si scatenano polemiche e reazioni oltre ogni limite...

Erika De Nardo, la ragazza oggi 22enne che la sera del 21 febbraio 2001 a Novi Ligure (Alessandria) massacrò a coltellate assieme al fidanzato Omar la madre Susy Cassini e il fratellino undicenne Gianluca, ha partecipato all'iniziativa sportiva 'Oltre il muro' organizzata dall'Uisp di Brescia.
Erika, che da quando è maggiorenne è rinchiusa nel carcere bresciano di Verziano (Brescia) dopo essere stata al Beccaria di Milano, ha passato qualche ora all'oratorio di Buffalora, una frazione di Brescia, dove ha partecipato alla partita di pallavolo con altre detenute, contro la squadra femminile locale.
Ora mi chiedo: Erika De Nardo è in carcere da cinque anni e ne deve scontare altri 17, quanto possono aver cambiato la sua condizione di "carcerata" poche ore di svago? I delitti che ha commesso sono atroci, imperdonabili, disumani e lei sta pagando per questo. Ha passato l'adolescenza e passerà gli anni più belli per qualunque essere umano dietro le sbarre di una prigione. La sua abitazione è una cella di quattro metri per quattro, due letti ai lati, pareti bianche, finestra affacciata sui pioppi che crescono dentro la cinta del carcere.  Sulla pianura da cui arriva un vento che sa di primavera: un minimo di sollievo, ma anche una ragione per soffrire di più, la libertà è lì, a un passo ma a lei è negata. 
Non mi sembra che una partita a pallavolo possa annullare o sminuire questa condanna!!!

 
 
 

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