Inceneritore Desio

Desio - BEA: un consiglio di amministrazione in bilico.


Non sono passati 15 giorni dalla nomina (anticipata dal nostro sito) del nuovo consiglio di amministrazione di BEA, la municipalizzata che gestisce l'inceneritore di Desio, e già sono sorti problemi che potrebbero condurre allo scioglimento dello stesso Cda.I cinque membri,  due di nomina politica: Silvio Boselli e Loris Bolis e  tre provenienti dalle pubbliche amministrazioni, come la legge sulla Spending Review prevede: Mirko Billé di Varedo, Maurizio Ostini di Lentate sul Seveso e Roberta Ronchetti di Limbiate, sono incappati nell’incompatibilità degli incarichi.Incompantibilità così come definita dal Decreto Legislativo n°39 del 08/04/2013, art.9. Già Maurizio Ostini aveva rinunciato alla nomina dopo che l’ufficio legale del comune di Lentate sul Seveso, interessatosi alla questione su sua richiesta, si era espresso per l’incompatibilità.Giovedì era fissato il cda per procedere alla sostituzione di Ostini ma sarebbero nel frattempo emerse nuove incompatibilità dei consiglieri che potrebbero condurre allo scioglimento dell’intero cda  e a nuove nomine.Al momento non é chiaro se i problemi riguardino i consiglieri provenienti dalle pubbliche amministrazioni o i due componenti politici. Di certo la nomina come presidente di BEA di Silvio Boselli dal dicembre 2012 all’interno del cda di Bea Gestione, società di scopo interamente controllata da BEA, qualche dubbio lo lascia.Sta di fatto che a distanza di settimane le caselle del cda di Bea rimangono vuote sul sito della società .Intanto tra i comuni soci di BEA sono cambiati gli equilibri politici con la vittoria al ballottaggio di Paolo Butti (Pd) a Seveso. Un altro comune passato al centrosinistra mentre si attende la pronuncia del Consiglio di Stato sulle elezioni di Meda ( comune socio di BEA)  e su chi siederà sulla poltrona di primo cittadino. Posto conteso da più di un anno da Gianni Caimi del Partito Democratico e Giorgio Taveggia della  Lega Nord.La partita di Bea si gioca però trasversalmente ai partiti. Il piano industriale di BEA che vede la nascita della società di scopo Bea Gestioni, il revamping del forno inceneritore, il bando a doppio oggetto con l’ingresso di un socio privato e l’obbligo dei comuni soci di conferire per i prossimi vent’anni i rifiuti a BEA ha trovato l’accordo di una parte dei sindaci del PD con capofila il sindaco di Cesano Maderno, Gigi Ponti, ma con il no deciso del sindaco di Desio Roberto Corti (PD)  che ha deciso di impugnare davanti al TAR l’approvazione del piano BEA fatta dall’assemblea dei soci in data 26/10/2012.La Lega Nord da parte sua, con diversa determinazione nei vari comuni, ha presentato delibere contro il piano industriale della società: a Cesano Maderno, Desio, Lentate sul Seveso, ecc. (vedi Boneschi nuovo presidente di Gelsia Ambiente. Un tassello in vista della fusione con Bea). Non da ultima quella presentata della Giunta Taveggia di Meda che si è così guadagnata le critiche del PD locale da sempre a favore del piano.   E se il neo sindaco di Nova Milanese, Rosaria Longoni (PD) sembra si muoverà nel solco del suo predecessore, Laura Barzaghi (PD), a favore del piano di BEA, tanto che Silvio Boselli del PD di Nova Milanese è stato premiato con la presidenza della società, diversa potrebbe essere la posizione di Paolo Butti che anche se non si è chiaramente espresso sulla questione è vicino a Roberto Corti e all’ex vicesindaco di Desio Lucrezia Ricchiuti, nel frattempo diventata senatrice. I due, con Pippo Civati,  hanno chiuso la campagna elettorale di Butti a Seveso.Intanto, nello stesso centrosinistra di Cesano Maderno sta  sorgendo qualche problema con la linea adottata da Gigi Ponti. Una mozione presentata da Sel a fine aprile verrà discussa nel consiglio comunale di martedì 18 giugno. Anche se di fatto non mette in discussione il piano, la mozione pone la richiesta di una sua revisione (vedi documento).Si è comunque  ancora lontani dalla posizione rifiuti zero e dal secco no all’inceneritore che arriva dalla galassia di soggettività politiche che vanno dal Comitato No inceneritore, al Comitato Beni Comuni Monza e Brianza, al Movimento 5Stelle, alla lista Sinistra per Desio che si sono mobilitati per portare la discussione sul piano industriale di BEA all’interno del consiglio comunale di Desio, in una seduta che è divenuta esempio di democrazia partecipata.  Un consiglio comunale aperto che è stato recentemente ripetuto nella forma e nei modi anche  sulla questione Brianzacque.Un nuovo modo di fare politica che sta mettendo in discussione il sistema decisionale sin qui adotatto, creando non poche difficoltà alle segreterie di partito e a quei “boiardi delle partecipazioni comunali che non si sa più a chi rispondono” come li ha efficacemente definiti Tiziano Garbo, consigliere dell’Udc a Desio, proprio in quel consiglio comunale del 6 giugno su Brianzacque. Fonte: infonodo.org, 16/06/13