Visto che il mio amore è una fanatica di questo survival horror, come non dedicargli una recensione?<3 (sia chiaro,questa recensione l'ho presa da internet, piu' precisamente gamesradar, visto che non conoscendo il gioco, non avrei potuto farla.Chiedo venia xD)
Lo aspettavamo da così tanto tempo, che temevamo si fosse smarrito tra
le nebbie dei giochi “eternamente in ritardo”. Alla fine, però, Resident Evil 4
è arrivato. L’ultimo episodio della saga ha esaltato nel 2005 i
possessori di GameCube, i primi fortunati che hanno potuto aiutare Leon
Kennedy (il protagonista di questo e del secondo episodio della serie)
a salvare Ashley, la figlia del presidente degli Stati Uniti. Qualche
mese dopo, anche chi aveva acquistato una PlayStation 2 si
godeva la splendida avventura, arricchita per l’occasione da una serie
di extra e contenuti aggiuntivi (nuovi costumi, armi e missioni bonus
sbloccabili) tanto interessanti, da giustificarne l’acquisto persino se
si possedeva già la versione per la console di casa Nintendo. In
seguito, veniva annunciata anche la versione PC, ma, per cause
misteriose, la conversione è stata caratterizzata da un periodo di
gestazione incredibilmente lungo. Troppo lungo per giustificare
l’assenza di nuovi contenuti (la versione PC offre quanto visto in
quella PS2, ma niente di più).
I PRIMI MOMENTI
Mentre installiamo Resident Evil 4, speriamo che almeno la grafica
sia all’altezza della situazione. Nel frattempo, colleghiamo tramite un
adattatore il joypad della PlayStation 2 al computer e creiamo le
migliori condizioni possibili per gustare le prossime ore di gioco,
abbassando luci e tapparelle. L’installazione giunge al termine e, in
pochi istanti, impostiamo al meglio le poche opzioni disponibili:
quelle relative alla risoluzione e alle proporzioni dello schermo (sono
supportati anche i display widescreen), e al sistema di controllo
(joypad o tastiera). Sono sufficienti alcuni minuti perché riaffiorino
le emozioni provate in passato con le eccellenti versioni per console,
grazie anche al controller scelto, che si adatta alla perfezione a Resident Evil 4.
Basti dire che, in qualche istante, si riesce con incredibile
naturalezza a menare fendenti, a sparare e a esibirsi in violenti calci
rotanti in stile Chuck Norris.
IL SISTEMA DI CONTROLLO
Nel quarto capitolo di Resident Evil, il sistema di
controllo è stato stravolto da cima a fondo: la telecamera non è fissa,
ma inquadra il protagonista dalle spalle, come nei più recenti titoli
d’azione. Invece di mirare alla cieca, sperando di aver azzeccato la
prospettiva, Leon Kennedy si affida a un mirino laser, che gli permette
di inquadrare con precisione il bersaglio. Quando i nemici saranno
vicini, potrete premere il grilletto sinistro del joypad per sferrare
una coltellata, oppure attendere il momento giusto – quando apparirà la
scritta sullo schermo – per assestare un calcio che li allontanerà e,
in certe situazioni, staccherà loro la testa in maniera particolarmente
cruda e con abbondanti fiotti di sangue.
CONTENUTI FORTI
Meglio chiarire che Resident Evil 4 non è un gioco per
ragazzini, come dimostra la classificazione 18+ del PEGI. Le situazioni
in cui ci si troverà avranno spesso contenuti forti e, anche nei
momenti di calma, si esploreranno ambienti zeppi di particolari
disturbanti. Si avverte una sensazione di disgusto nel muoversi per
certi cunicoli, esplorandoli quasi in prima persona, godendosi un
dettaglio e una capacità di coinvolgimento che mai la saga è stata in
grado di offrire prima d’ora.
TELECAMERE E BRIVIDI
Essendo sparite le telecamere che riprendono l’azione dal punto di
vista più congeniale al regista, un nemico può tranquillamente
materializzarsi alle vostre spalle, facendovi balzare dalla sedia
mentre percepite il suo ansimare. Gli sviluppatori di Capcom sono stati
bravissimi nel riuscire a tenere sempre il giocatore sulle spine, a
farlo sentire costantemente sull’orlo della fine, con poche munizioni
ed energia, ma garantendogli in ogni caso una via d’uscita, senza
bloccarlo mai troppo a lungo in certi tratti. La ricerca e la soluzione
di semplici enigmi si dimostreranno elementi fondamentali e,
fortunatamente, qualsiasi puzzle è strutturato in maniera da non farvi
impazzire girando qua e là: i rompicapi saranno superabili in tempi
relativamente brevi, basterà sfruttare un po’ di logica.
LA CONVERSIONE
Difficilmente riuscirete a staccarvi da Resident Evil 4
prima di averlo portato a termine, impresa che richiederà circa una
quindicina d’ore. Le situazioni in cui incapperete saranno
incredibilmente varie e i continui stravolgimenti della trama
manterranno viva l’attenzione sino alle strepitose battute finali.
Questo Resident Evil è, quindi, una delle vette più alte della produzione console, insieme a titoli del calibro di Metal Gear Solid, Onimusha e Devil May Cry. Con questi, RE
condivide una conversione non all’altezza della situazione. Dopo tanta
attesa, ci si aspettava quantomeno un miglioramento della grafica,
ottima per gli standard di GameCube e PlayStation 2, ma inadatta a
quelli di un PC attuale. Stilisticamente, gli angoscianti teatri di
questa vicenda sono dettagliati e credibili, merito anche dei colori
azzeccati, in grado di sottolineare la tragicità delle situazioni. Le
espressioni dei volti sono curate all’inverosimile, così come le
animazioni dei personaggi, ma purtroppo sia le texture, sia il sistema
di illuminazione risultano deludenti. Pur potendo “sparare” Resident Evil 4
a risoluzioni elevatissime, dovrete accontentarvi di parecchie texture
in bassa qualità e di una gestione delle luci che non sfrutta affatto i
velocissimi shader delle VGA più recenti e che, anzi, appare
addirittura meno incisiva di quella per console.
PAD ALLA MANO
Queste, però, sono piccolezze cui vi abituerete in fretta, visto
che l’atmosfera non ne viene intaccata più di tanto… anche se l’amaro
in bocca rimane. Più fastidioso, invece, è il sistema di controllo
tramite tastiera. Se non avete un joypad, compratelo. Punto e basta. In
assenza di un pad, vi scontrerete con la scomodità, dato che
misteriosamente non viene dato modo di muovere la telecamera con il
mouse. Un buon joypad con due stick analogici, invece, funzionerà alla
perfezione, regalandovi momenti di pura gioia mescolati ad attimi di
vero terrore. Resident Evil 4 accontenta tutti: chi ha amato i
precedenti episodi della serie rimarrà stupito dalla fedeltà alla saga
e dal motore grafico che, finalmente, saluta le ormai obsolete
schermate pre-calcolate. Chi, al contrario, si era stancato delle
numerose incarnazioni del gioco, troverà un titolo completamente nuovo,
dalla giocabilità fresca e stimolante. L’unico rimorso è che non esprima su PC il suo pieno potenziale.
Inviato da: leprottogay
il 27/08/2010 alle 18:45
Inviato da: Musashi_87
il 07/02/2008 alle 21:20
Inviato da: Musashi_87
il 06/02/2008 alle 11:20
Inviato da: Gennosuke
il 27/01/2008 alle 20:54
Inviato da: Musashi_87
il 27/01/2008 alle 20:18