Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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Post n°493 pubblicato il 29 Giugno 2012 da Nues.s
 

 

 

 

Magari torna in mente.

 

L'abbiamo ascoltata tante di quelle volte.

Un classico sinfonico corso in G minore.

O nell'opera 21, tanto è lo stesso.

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Fatto sta che musiche così, ti entrano in testa, respirano e sono lì dentro,

non vanno via.

 Oscillano nel Tempo.

Le ascolti e riascolti e i dettagli tra nota e nota, ti sembrano persino nuovi.

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Imprimono__ supportano__assorbono__ filtrano.

Senti come suonano bene assieme.. queste quattro linee.

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Come i colori.

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 Ci si creano le geometrie invisibili e le emozioni e gli universi che s'affacciano, non sono altro che colori dentro e fuori, lì a raccontarti e coinciderti di formule.

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M o z a r t.

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 Poteva ancorare al soffitto i suoi accordi o lasciarli frusciare al vento come foglie.

Partecipava, ecco. L'eroico e lo sconfitto. La gioia e l'enigma. Una dichiarata ode amorosa per la vita e la bellezza e quel ritorno all'invenzione.

Come Mondrian, con quelle forme d'ordine e armonia.

Musiche metaforiche scolpite e a doppio fondo.

Imbrigliano l'avvenuto passaggio, attraverso.

 

 

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Modulazione e dinamismo contro il bianco dello sfondo.

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Il linguaggio dei Geni.

 

 

Piet Mondrian - New York City 1 - 1942

 

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