N u a g e s

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C'è questo 'mormorio' di grilli continuo, monotono e costante ad accompagnare queste sere così calde. Incredibile come in citta' siano quasi del tutto scomparsi e invece, come una promessa mantenuta, te li ritrovi qui, anno dopo anno, nel fondo della valle dove mi stendo con le gambe sulla balaustra che domina questo silenzioso panorama notturno.

Mi trovo ancora tra colline e campagne, è sempre stato un punto fermo questo di ritrovarmici ogni estate per un periodo.

 Una chiavetta di fortuna portata da casa e riaccendere di parole scritte il tuo diario.

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Qui, gli occhi sanno leggere, brillanti e spietati, tutte le realta' che hai lasciato prima di partire. Rievocano istanti, si scoprono anche piu' fragili.

Anche l'inflessione della voce a volte si fa piu' lieve, pressocchè impercettibile. Ti va di indugiare e farti pigra, assolutamente distratta e senza alcuna voglia nel quotidiano, di farti notare.

Ci sono ancora mani da stringere, accogliere, ma la cosa a volte mi lascia indifferente. Forse un'esigenza diversa, forse volermi raccogliere e lottare contro le emozioni che mi hanno vista spesso soccombere.

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Mi sono prefissata un obiettivo in questi ultimi giorni. Non lasciarmi ingoiare piu' da paure e da rimorsi. E non cercare piu' di possedere cio' di cui sento mio, ogni mio desiderio. Nulla ci appartiene realmente, nulla è nostro per davvero.

 Lo capisci tardi e con dolore. Le comprendi sempre dopo, certe cose. Io che sono spesso saggia e che trovo parole per chi attraversa il mio sangue e la mia vita, non ho che impedito che si sviluppasse con potenza l'amore di cui ero capace di dare. Non puoi circoscrivere, non puoi possedere.

Fa male, poi.

La melodia del presente torna a bussarti all'uscio. Non posso trovarmi impreparata. Mai piu'. Le occasioni che si presentano al nostro sguardo, sono un dono raro, rarissimo. 

Come il perdonarsi. 

 Imparare a rieducare il cuore.

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Chiudo.

 E' una notte ancora calda.

Insaziabile la voglia di pioggia che ho.

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