Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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Post n°670 pubblicato il 20 Aprile 2014 da Nues.s

 

 

 

 

 

 

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 La', su curvature d'orizzonti,

scaviamo dentro il suo corpo tenendo tra le mani il cuore della terra. Tra un sole nero e un bagliore di cometa, scaviamo e fondiamo, suoniamo e scaviamo su sfondi bellissimi appoggiati al muro del tempo. Un poliedro, una sfera tornita, una scultura d'arcobaleni scolpiti in compassi. Passi e ripassi intere giornate a prendere misure, la natura, la grande Madre che ha le chiavi per trainare secoli di radici e sassi, un bosco di flauti nelle ombre delle stesse. Una parabola prima di caderci dentro, dietro algebre ed enigmi, dentro e avanti la fine del mondo. L'odore del vento, il suo parlare e il colore tra gradini di pietra e anse, baie a lambire luoghi solitari, incastonati come disegni di un righello e chiodi incurvati. Non distante, il mare, esilio immortale d'una etica che dimostra. Mai emisferi furono fusi così, quanto un emblema. Riusciamo a sorridere stridenti in un ordine geometrico. Mai tanto fu il desiderio di sentire il suo canto, unica opera possibile con occhi di luogo al quale, tutto, tutto appartiene. Tienilo come un simbolo, un bene, il rifugio piu' segreto. Cio' che ci avvicina all'Infinito. Senza saperlo hai il privilegio, raro, di fermare immagini come fossero giorni di intima memoria, come scala cromatica e ancestrale. Da quei luoghi, anche dai piu' mistici, ricevi il miglior insegnamento. Sii bracciante, pescatore. Nord, Sud, Est, Ovest. Tutto quello che è vitale, è sacro, racchiuso in questa parola. Tra i tuoi occhi e il palmo della mano. 

 

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