Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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Nature

Post n°718 pubblicato il 01 Settembre 2014 da Nues.s

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Linea, punto, superficie. Sembra tutto possa dissolversi nell'assoluto, tra quei punti luce che solo la Natura offre in ipotesi d'Infinito. C'è come un reticolo fittissimo. Fili di seta invisibile a suggellare la poesia che crea quell'amplitudine, quella rarefazione di un'alba e la sua imbastitura che è sotto il nostro sguardo, dentro le nostre fibre. Potessi dipingere così quell'acqua, quel fiume, il cielo e quelle rive vibranti dove tutto si dirada scovandone segreti. Laggiu' tra i boschi, laggiu' ci vedi gli occhi, gli alberi son corpi minimali con quella forma nodosa che si bea di quel che vede, della luce del giorno in quella maglia fitta di rami dove tutto diventa possibile. Quanti selvaggi posti, quante selvagge stagioni a convergere le pause e i silenzi, le incidenze e le assenze nell'oblìo dei secoli nei secoli. I viaggi che compi, le attese diurne e notturne di astri luminosi ancorati allo spazio. Il Creato è tutto questo, uno spettacolo gratuito, infinito, bellissimo tra cime di monti e lune che si levano tra splendori di scogliere. Linee, punti, superfici. Si potrebbero disegnare, scovandone il vero nome. Fluida scenografia del volo che come lenta danza, scivola tra curve scaturendo su d'un piano. L'energia che produce non ha pari. Si conchiude a far luogo naturale di gioia e di dramma. Quelle corde repentine, il suo scheletro e risonanza, il suo tempo è scolpito come corpo e carne. Un'eucarestia. La messa in scena quotidiana che sprigiona attinge il magico dei sensi, persino.. nell'ultimo lato, il piu' impalpabile del mondo.

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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