Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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Post n°769 pubblicato il 31 Dicembre 2014 da Nues.s

 

 

 

 

 

 

Come a descrivere ogni ambiente. E il mio occhio esigesse un osservare che non sia solo esteriore, ma che riveli attraverso un particolare stato d'animo, un tempo preciso nei particolari, nella luce, nei colori, nel suono. Mi piace così pensare che ogni musica io ascolti, come ora, davanti questo pianoforte che vibra, abbia consapevolezza nel cuore di Ogni. Della semplice, piccola gioia che prova davanti quei tasti bicolori, sia sua, soltanto sua e non verra' mai meno. Godere e attrarsi, lasciarsi vezzeggiare per quelle armonie che artificiosamente, accentua.

Per questo, anche per questo motivo, quell'Ogni, si sente gia' diverso dalla gente comune. Gli piace giocare. E di un gioco ironico, divertito, ché di fronte ai prodigi, molti non cessano di fantasticare. Nemmeno lui. Ha intuito i gesti, i gusti, gli umori. Quel suo segreto modo di sentire e disporre le note come su di un'immagine candida di seta lucida.

La musica e l'anelito che diffonde. Le sue immagini fugaci che si pregnano di colori e odori, come vie d'acqua aperte tra banchi di sabbia che immettono dal mare aperto nelle baie, fragori che diventano magici risvegliando nella mente espressioni del cuore libero dal peso di decisioni che non convincevano. Quei tasti bicolori. Come far passare tra le dita piccoli grani di rosario che accavallano sensazioni contemplate in uno sguardo che ha un bisogno pazzo di rumore.

La Musica come riflesso. Solo in essa, anche in essa, la risposta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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