Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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Post n°851 pubblicato il 20 Giugno 2015 da Nues.s

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La voce porta le parole a delle scelte. La voce, con la sua intensita' e i suoi timbri. E la radio, la potente che si accende e che apre allo slancio umano quel microfono in quell'esprimere tutto all'orecchio umano che, poi ricevera'. A volte, il distratto, viaggia per il corridoio di casa tra le faccende, mentre va dalla cucina al bagno e muovendosi talvolta in autostrade tra auto emozionanti e la fantasia a gettare i fari. E si cerca, si ricerca tra le emittenti prima che della musica, la parola. E inavvertitamente, qualcuna s'intrappola tra gli aggettivi e gli avverbi, catapultandoci in primo luogo per il loro interesse ed entusiasmo. E' il vitigno con cui la voce è sapientemente avvolta e l'orecchio, il cappio con cui lo tiene prigioniero nella sua cura. E' la voce, la voce. Voce ritmica ed evocativa, voce calda e dal tono emozionato.

Esempio stupefacente fu quel 30 di Ottobre del '38, quando un giovane Orson Welles disse in radio e al mondo che i marziani invasero la Terra: la vera discesa degli alieni come in "La guerra dei mondi". Due milioni di ascoltatori ritennero che la voce sparsa fu vera. E' un trionfo nella storia della comunicazione, il potere della CBS e la maggior probabilita' di quella voce col cielo che si fa terrore e avanzandosi di figure infinite di marziani accompagnate colla sola voce dell'eroe protagonista. E' depositato lì, il terreno della realta', nelle parole che non sono altro che quelle se non in chi le ascolta e le riempie .. come qui, con lo schiacciante, inverosimile orrore delle folle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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