Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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Post n°818 pubblicato il 12 Aprile 2015 da Nues.s

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avrebbe dovuto intitolarsi " Ambasciatori della fame ". Poi invece lo chiamo' " La Fiumana ". E' uno di quei dipinti che ti arrivano dentro per la coralita' e quella forte ascesa di massa. Una marcia così decisa, solenne e inarrestabile, che appunto, somiglia tanto al corso d'un fiume.

Disse, Giuseppe Pellizza da Volpedo:

 

" La mia Fiumana dovra' essere d'una tonalita' forte scura, quantunque dardeggiata dal sole - robustezza, forza, compattezza, doti che rendono inespugnabile chi le possiede - nel mio quadro dovrebbe essere robusto, forte e compatto il disegno, nonchè l'intonazione e il colore "


Così, riferì. E allora quando mi fermo ad osservare quel colore e quella forza, non posso non pensare a quella genuina dignita' di quella classe lavoratrice che marcia compatta e solidale a testa alta, con lo sguardo fiero e colla schiena dritta, verso quella conquista di diritti e costruzione e previsione del futuro. E penso alla nostra societa'. Alla nostra dignita' cinica. A quella celebrata cristallizzazione del nulla, a custodire. All'odierno baccano di quella compattezza che manca spesso. Stordisce. E non sono certo quei contrasti cromatici e il gioco del candore della strada, sulle tinte scure degli uomini e delle donne, ad autografare questo. Non è certo quel cielo plumbeo che si schiarisce, tingendosi di blu all'orizzonte, in quella lunga fessura, oltre gli alberi del fondo. E' altro.

E' coraggio, determinazione. Unione di intenti.

 

 

[ . . . ]

 

 

Questo dipinto rimase incompiuto.

Ne fece un altro, forse quello piu' conosciuto e che tutti almeno una volta nella vita, abbiamo visto, chiamandolo "Quarto Stato", dove le tonalita', decisamente piu' calde, presero il sopravvento così che la massa dei lavoratori acquisti maggior 'consapevolezza'.

 Un Inno alla pittura d'intento sociale. Apertura di nuove speranze. Messaggio di luce nelle tenebre. Come il concretizzarsi di quell'ansia di giustizia sociale che cominciava a rischiarare le menti della povera gente e a far loro intravvedere piu' naturali condizioni. di. vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
Roby.Tras
Roby.Tras il 12/04/15 alle 03:53 via WEB
Encantado... e mai come adesso attuale. Oggi, a simboleggiare una rivolta che è solo virtuale... i tempi e gli abiti son diversi, ma la disperazione è la stessa. Roby... ciao Nu.
 
 
Nues.s
Nues.s il 12/04/15 alle 08:24 via WEB
Il miraggio, pure.
 
WhatYourSoulSings2
WhatYourSoulSings2 il 12/04/15 alle 08:34 via WEB
Un abbraccio, What :-*
 
fran111
fran111 il 12/04/15 alle 10:50 via WEB
E come un fiume va l'umanita' , alla disperata ricerca da sempre di quella speranza che e' rappresentata ( come nel dipinto) dai lavoratori , portando con se la forza delle proprie braccia e la bellezza delle proprie mani , per creare nella dignita' dell'essere come Persone una Societa' migliore. Auguriamocelo sempre , non smettere mai nemmeno un istante di pensarlo , che tutti i sacrifici non siano stati vani. Fili di pensieri , le tue parole , il dipinto , espressivi ed attuali nella loro bellezza. Grazie . Rosy
 
ranocchia56
ranocchia56 il 12/04/15 alle 17:45 via WEB
Infatti dici bene, non sono i colori a determinare il significato del dipinto, no, è un dipinto "vivo" che "parla" sembra di vedere le persone nel reale, con quell'intelligenza, cosapevolezza, dignità, intraprendenza e determinazione nel voler raggiungere un obiettivo giusto. E' l'Italia di una volta quando gli esseri umani erano ancora tali, a volte ci penso a quei tempi e mi sembra che tutto quello che hanno fatto sia stato vanificato in questi ultimi anni dove le persone di umano non hanno più niente. Fantocci inermi, incapaci di reagire, che si fanno trascinare dalla corrente degli altri che li spinge verso l'orlo della cascata, consapevoli o meno di questo, sta di fatto che ognuno pensa per se o neppure quello, forse nessuno pensa più, sta li fermo ad aspettare, ma cosa? La sua rovina completa.. Che tristezza e meschinità..
 
maresogno67
maresogno67 il 12/04/15 alle 19:20 via WEB
oggi sento la dissolvenza di quella dignità
 
flagellus
flagellus il 12/04/15 alle 20:52 via WEB
....quando l'unione supera la paura ..adesso cè gente che ha paura di pronunciare anche la parola Grazie ....... ciao buona serata :)
 
tuffdart
tuffdart il 13/04/15 alle 08:39 via WEB

Non siamo più nulla.
Lungo quella strada abbiamo perso quell’umiltà e quella dignità che un tempo univano. Sono rimaste solo le parole vuote, quelle che durano il tempo di un talk show televisivo, di un fomento momentaneo subito chetato dall’opportunismo arrembante dei nostri giorni. Ognuno pronto solo a difendere il proprio steccato. Non ci è rimasta più neanche quella fierezza che faceva guardare dritto negli occhi chi si arrogava diritti che non aveva. Non riconosciamo più il sacrificio attraverso il quale, spesso, si vincono le sfide. Siamo lustrini e paillettes, in tristi feste luminescenti, ci riempiamo gli occhi con immagini inarrivabili, ci sbronziamo con bollicine artificiali, nella speranza di un qualcosa che non sappiamo bene neanche cosa realmente sia.
…. Ma a parte questo, resto ottimista, e brindo a quello spirito di vita a cui tutti dovremmo ambire.
Tutti … Nessuno escluso.

Buone cose, Nues ….
Un abbraccio speciale …. :))
Antonio
 
swala_simba
swala_simba il 13/04/15 alle 09:18 via WEB
potessi lo regalerei al Parlamento perché stesse lì davanti ai loro occhi ogni volta che legiferano - legiferano? così per dire... -
 
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 15/04/15 alle 11:09 via WEB
Ha ragione Francy, quel quadro dovrebbe stare dentro al Parlamento! (e non solo). Non c'è, vero? :-/ Grazie per questo post. Per la spiegazione sopra.. non lo sapevo. E quella striscia blu, è un orizzonte di arrivo.. Anche se lo si sta lasciando.. verso altro, verso la conquista di qualcosa di più giusto per la vita, perché il sogno di giustizia sociale diventi concreto. Non so scriverlo, bene. So solo una cosa... Che sono fortunata, siamo un po' fortunati noi; perché siamo cresciuti con un bagaglio vero e vivo. E con i ricordi vivi di chi ci ha preceduto. Questo è il quadro mio preferito di quando ero bambina (dopo Giotto:-)) era nella palestra dove facevo ginnastica correttiva, e la signora col bambino un mito per me:-) sì, ok, anche le dive del muto certo (rido e sorrido e ti ringrazio per lo spazio), ma questo mi veniva proprio da dentro! questo quadro il mio preferito.. talmente bello da farsi foto e mescolarsi con i ricordi dei miei nonni e di una dignità più forte ed alta di qualsiasi aristocrazia:-) una bellezza assoluta, vera, prorompente! ecco cosa ci vidi, e si sa che ai bambini, nulla sfugge:-) un abbraccio forte. Roberta
 
i_melotti
i_melotti il 13/04/15 alle 10:45 via WEB
Bei tempi, quelli di Pellizza da Volpedo. Lontani però. Purtroppo. Buona settimana, incomparabile amica. Gianni
 
gaza64
gaza64 il 14/04/15 alle 22:08 via WEB
Se il mondo della cultura potesse realmente farsi carico di ciò al quale, come nell'emblematico esempio che hai magistralmente riportato, l'umanità ambisce, il sole spenderebbe sempre.
E non sarebbe un colore o un effetto speciale, ma luce.
Un abbraccio...
 
Nues.s
Nues.s il 16/04/15 alle 06:17 via WEB

Siamo come quel soffitto di quella scuola che ha ceduto ad Ostuni. E siamo anche altre cose. Non è pessimismo questo, è solo vedere le cose per come sono. Se c'è una legge che tutela lo stato di queste cose, appunto, senza investendo e mercificandone il significato, cosa aspettarci..
La differenza di allora era la poverta' autentica, quella che ti strema, ti dilania, ti abbruttisce con una volonta' di riscatto piena, luminosa di auspicio nel futuro. Questi tempi possono darti illusioni, rischiano solo di esser poveri soprattutto umanamente e senza piu' alcuna speranza.
Ma.. ma continuiamo a vedere quel bicchiere mezzo pieno anche se prendiamo schiaffi dalle ennesime rovine a cui stiamo assistendo. Continuiamo a sponsorizzare eventi, scuole che crolleranno, imprese che poi chiuderanno. La cronaca ci dà ampi spazi su cui esserne fieri, orgogliosi come l'esser corruttibili, l'esser obesi, l'esser sottopagati o peggio spezzati in due come i piloni che dovrebbero sorreggere ponti ed invece franano tra addii profumati di presidenti e consiglieri delegati. Continuiamo così. Abbiamo sempre da giocarci quell'ultima carta .. I signori Cinesi, dietro quell' angolo. O chi dir si voglia.

 
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