Creato da leitraot il 27/10/2005

Nugae

Bisogna continuamente ricominciare dalla fine

 

 

Baci di Dama

Post n°235 pubblicato il 07 Gennaio 2011 da leitraot
 

 

Conservo la carta come facevo da bambina.
Rossa sgargiante e ancora saporita di cioccolato, mi profuma la scatola in cui la custodisco assieme ai biglietti del mio amore pendolare, al tagliando dell'autostrada per Varazze, al depliant del castello di Vignola, alla pietra raccolta sulla spiaggia di
Fazana, al pass per la fiera del libro di Torino, agli scontrini delle nostre cene e al tappo dello spumante del brindisi del nostro 31 dicembre...
Comincio per la prima volta il nuovo anno senza la necessità di impormi di ripartire da zero, con una sfilza di buoni propositi e l'urgenza di cambiar vita. È bello non sentire l'avvilimento di dover archiviare in fretta i mesi ormai alle spalle e nutrire, invece, il desiderio di dar seguito a quanto accaduto. È bello dimenticare il gelo della solitudine nel tepore del tuo abbraccio e non aver paura dei ricordi. È bello aver aperto in due questo 2011 e ora stringere tra le mani piccoli frammenti dei giorni passati insieme: memoria dolcissima del nostro noi che vuole crescere.

 
 
 

Buon Natale

Post n°234 pubblicato il 25 Dicembre 2010 da leitraot
 

 
 
 

Santa Lucia

Post n°233 pubblicato il 20 Dicembre 2010 da leitraot
 

 

Il 13 dicembre era il giorno della “mia” Santa. All'ospedale c'era la sua statua con quegli occhi poggiati sul piattino dorato che mi davano i brividi, mentre la fissavo prima dell'intervento, chiedendole di raddrizzare il mio sguardo che correva su binari inconciliabilmente opposti. L'iconografia sacra ha di che turbare la fantasia di una bimbetta di cinque anni. E spade sguainate contro serpenti e cuori sanguinanti e i chiodi di una croce che sovrasta qualsiasi volta azzurra di chiesa.
Quando ho letto quella data per il concerto, dentro di me ho sorriso. Sarebbe stato un giorno ad occhi spenti. Un giorno da ascoltare. Stretta a te. Con il tuo abbraccio intorno alle mie spalle a chiudere il cerchio apertosi proprio sulla scia di quelle note, che hanno dato il la al nostro noi dolcissimo di carezze e gioia struggente.
Bologna natalizia ci ha regalato Einaudi e la corsa delle sue mani sui tasti lucidi del pianoforte a coda che riempiva tutta la scena. Farsi ingoiare dal buio della sala mentre intorno cresceva l'applauso di apertura, è stato come accordare i cuori ad un tempo estraneo al mondo. Un tempo solo nostro in cui il ricordo si ricongiungeva al presente, per rendere manifesta la forza di quel due che mi ha reso preziosa la vita. E mi sono abbandonata alla melodia, perché diventasse colonna sonora del mio sentire: ti ho parlato nel silenzio sacro di un teatro denso di musica. Muta, non ho smesso un solo istante di dirti che ti amo.

 
 
 

Insensibile

Post n°232 pubblicato il 04 Dicembre 2010 da leitraot
 

 

Vorrei scivolare, leggerissima, in assenza di peso.
Sottrarmi alla vostra manifesta delusione.
Alle reiterate obiezioni.
Al massacro dei miei ingenui entusiasmi.
Vorrei smettere di lasciarmi ferire dai vostri giudizi insindacabili.
Vorrei scivolare, leggerissima, dietro il nero di palpebre chiuse e orecchie impenetrabili.
Diserto il nostro tribunale quotidiano. Sono stanca di spiegare le mie ragioni, urlando.
Imparerò a non cercare più la vostra approvazione: vale meno del mio desiderio di felicità.

 
 
 

Variante di canzone

Post n°231 pubblicato il 21 Novembre 2010 da leitraot
 

Ritorno alla sua voce calma dopo quel 16 maggio che mi ha cambiato la vita.
Ritorno ai suoi occhi di mare e quell'accento che alle mie orecchie dice casa e suona ironicamente malinconico.
Sul palco il solito tavolo, ma stavolta niente vino. Bastano i versi a riscaldare: le righe impastate ai ricordi di uno nato in mezzo al millenovecento, che prova a raccontare il secolo ormai alle spalle, alla nipote e alla generazione nuova, abbracciato a una chitarra.
Conosco a memoria le pagine da cui son tratti i suoi monologhi: quei libri sono stati la risposta più bella al mio bisogno di consolazione e hanno fatto da ponte verso altri autori, riempiendo il vuoto che divorava i miei giorni.
Conosco bene la sua "Variante di canzone", ma oggi ha un suono nuovo. Oggi l'ascolto senza sentirmi dilaniata dalla solitudine. Oggi il mio cuore piange di gioia perchè ci sei tu ad abitarlo e a dar senso ai suoi battiti. Ed è a te che penso mentre sussurro insieme ad Erri. È a te che canto: 

 

"Io te vurria vasa'", sospira la canzone
ma prima e più di questo io ti vorrei bastare 
io te vurria abbasta',
come la gola al canto come il coltello al pane
come la fede al santo io ti vorrei bastare.
E nessun altro abbraccio potessi tu cercare
in nessun altro odore addormentare,
io ti vorrei bastare,
io te vurria abbasta'.

"Io te vurria vasa'", insiste la canzone
ma un po' meno di questo io ti vorrei mancare
io te vurria manca',
più del fiato in salita
più di neve a Natale
di benda su ferita
più di farina e sale.

E nessun altro abbraccio potessi tu cercare
in nessun altro odore addormentare,
io ti vorrei mancare
io te vurria manca'.

 

 
 
 


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