Nulla di più.

Giornate...

Sabato. Alle 3 del pomeriggio arrivano in 7 a casa mia. Giorgio, Castelli, Matteo, Riccardo, Riky, Andrea detto Negro, Davide.

Io con una fascia rosa in testa, stavo giocando contro mio padre a ping pong. Abbiamo un tavolo da ping pong stupendo, e così...

Allora, Francesco (castelli) scarica l'Xbox, cluedo e monopoli (Che gli ho detto di non portare, ma morisse una volta che mi ascolti qualcuno...). Poi mi dice: c'è un problema. Il problema consiste nel fatto che non aveva portato: videogiochi, controller, cavi e carte di magic.

Bene. Allora perchè hai portato l'xbox, stupida sottospecie di cinghiale pezzato!?

Ma fa nulla, mi dice che poi va a prenderli. Poi va a prenderli davvero. Ma non i suoi, infatti si ferma a casa di un suo amico e gli frega i suoi... E l'amico, tonto, ha acconsentito. Ed io che speravo di passare una serata senza xbox...

Mentre aspettiamo cinghio (castelli), qualcuno gioca a ping pong con mio padre, ed io mi metto con Riky, Negro e Riccardo a giocare a Magic. Dopo poco, Giorgio, Matteo, e Davide rientrano, abbattuti. Si siedono e dicono: "basta, ora giochiamo a magic. Ne abbiamo abbastanza di prendere paghe di 11 punti contro 3 da tuo padre." Ecco perchè vi ho ceduto volentieri il posto, babbei, ma morissi una volta che qualcuno mi ascolta... Mio padre è andato ai nazionali di ping pong, 20 anni fa. E si piazzò bene. Poi arrivai io, in perfetto stile rompiballe, e lui dovette smettere. Ecco, a 20 anni di distanza senza aver toccato la racchetta da anni e anni, il totale di punti in tutto sabato che gli abbiamo fatto, sommando TUTTI i punti fattigli, siamo arrivati ad una 30ina. Lui è arrivato oltre i 150... Abbiamo disertato il ping pong in massa.

Arriva Cinghio con l'attrezzatura imprestatagli. Ma è ora di cena. Dopo una cena a base di spiedini, costine, salsiccie, formaggio fuso, e bibite a iosa... (carne proveniente dalla macelleria di San Nazzaro. Forse la migliore dell'Emilia Romagna, tanto che la lista d'attesa per le prenotazioni dura a volte anche un mese.) abbiamo iniziato la nostra conversazione serale abituale: sfottere Castelli.

"Oggi sono un po triste." "fatti consolare dalla Barbara". Mia madre dopo ore di conversazioni ed argomenti simili, del tipo "ma la Barbara e la Gio le ho viste ieri sotto il lampine principale di bobbio. Magari lavoravano insieme. Magari per una cosa a tre.", ha avuto la bella idea di chiedere chi fossero la Barbara e la Gio.
Castelli ha detto la verità. Quell'idiota. Le ha detto che erano rispettivamente sua madre e la sua ex. Dopo quel momento abbiamo taciuto tutti quanti, guardandoci negli occhi, in modo alquanto imbarazzato. EPIC FAIL!!!

Entriamo dentro. Serata a magic ed xbox, col dolby surround allucinante. prendiamo 4 materassi dalla cascina, li puliamo e li piazziamo in salotto. assieme ad un mega divano e ad una poltrona reclinabile, facevano un totale di 7 posti letto. Poi camera mia era al piano di sopra. Serata passata a cazzeggiare enormemente. Poi ad un certo punto sentiamo, verso l'una, rumore sulla zanzariera.

Era la Minù, che da fuori, voleva entrare. Le apro. Giorgio si era coricato su un materasso, stanco. Era allergico ai gatti. E la micia? Gli va sopra e si tira le unghie sopra di lui e nelle sue scarpe. Ma era troppo indromento, Giorgio, per accorgersene.

Poi La minù va da Negro. Anche lui allergico ai gatti, ma in modo più pesante. La micina che fa? Gli si accoccola sulle gambe. Lui era tranquillo che giocava e comincia a sternutire. Gli si arrossano gli occhi e continua a soffiarsi il naso. Bene, un player in meno per COD (Call of duty, per xbox). Mi inserisco io e faccio apposta a perdere. Tutti si stufano ed allora si gioca a magic (XD Sono uno stratega nato XD).

Però uno propone di fare un giro per Caorso. un altro lo segue. Poco dopo tornano e trafficano con la borsa di castelli, che va a controllare. E nota che tutto è a posto. Poi qualcosa salta fuori dalla borsa. Dicasi rospo. Allora mi tocca prendere un contenitore di plastica. Sono quasi lì lì per prenderlo dolcemente, perchè la plastica era trasparente ed il rospo non distingueva la trasparenza della plastica dalla realtà. Ma poi arriva Giorgio: "così lo fate solo soffrire!" Midà un pontone e per poco non schiaccio il rospo. Lui invece lo prende con le mani come fosse un giocattolino di gomma da schiacciare. Il rospo sta per esplodere, ed imploro giorgio di depositarlo nel contenitore. E lui, -per non farlo soffrire- lo scaraventa violentemente nella scatola di plastica. Che strano concetto di sofferenza. Dopo qualche foto, lo mandiamo fuori. Assieme alla minù. Ed è requiem per il rospo. La minù, quando gioca, dimostra la sua potenzialità strepitosa da cacciatrice.

Ce ne freghiamo altamente. Sono le 4. Decidiamo tutti di andare a fare un giro per caorso. Matteo e Giorgio si prendono su gli skate. Dopo poco (caorso fa schifo ed è piccolo) torniamo tutti tranne i 2 skater che si esercitano in mezzo a caorso con trick che puntualmente non riescono.

Appena arrivati ci mettiamo tutti a dormire, sono le 5.

Alle 5 e mezza tornano gli skater professionisti. Giorgio si affaccia alla finestra e ci implora di aprirgli. Allora io "Va bene, ma sono stanco. Giorgio, vai tu ad aprirgli!"
Negro: "Ma giorgio è fuori"
Io: "Si apra da solo"
Negro: "E come fa?"
Io: "Si arrangia e ci fa dormire."

Poco dopo Giorgio desiste e dice che aspetterà che lo chiamiamo.
Negro, mezzo intontito dal sonno, lo chiama: "Giorgio!"
Giorgio "Eh?"
Negro "... SUCA!"
Intontito sì, ma non abbastanza. Ridiamo per mezz'ora, poi io mi lamento: "Ma ora non riuscirà più a dormire nes..."

Risultato: Giorgio passa la notte in macchina assieme a matteo. Ad un quarto alle 6 castelli dice: adesso li chiamo dentro. Allora va alla macchina e sta per chiamarli. Ma poi torna dentro e ci dice: "sembrano una così bella coppietta, lì addormentati, che non li vorrei disturbare".

Beh, poi mattinata scialla, tutti van via.

Mezz'ora dopo castelli mi chiama. "tu hai qualcosa di mio"
"Castelli, il cervello non l'avevi già da quando sei venuto, non rompere."
"Parlavo di altro"
Si è dimenticato il cluedo ed il monopoli. E ti pareva...