QUER FATTACCIO
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Post n°438 pubblicato il 07 Marzo 2014 da Quer_fattaccio
ECONOMIA 05/03/2014 Farmaci, multa per lo scandalo Avastin L’Antitrust sanziona Roche e Novartis Le case farmaceutiche dovranno pagare 180 milioni di euro per “un cartello che ha condizionato le vendite dei prodotti destinati alla cura della vista” REUTERS
ARCHIVIO Il prezzo del farmaco schizza a 1000 euro: stop alle cure MARCO ACCOSSATO TORINO I colossi del farmaco Roche e Novartis sono stati condannati dall’Antitrust a pagare oltre 180 milioni complessivi di multa per aver creato un «cartello» a sostegno del (carissimo) farmaco Lucentis contro la maculopatia, a scapito del (molto) più economico Avastin. Grazie a una causa e a un’inchiesta partita dalla Società Italiana di Oftalmologia, affidata all’avvocato torinese Raffaele La Placa, si è dimostrato che le due case farmaceutiche hanno condizionato le vendite dei prodotti destinati alla cura della vista: «I due gruppi - si legge sul sito dell’ Autorità - si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione dell’uso di un farmaco molto economico, Avastin, a vantaggio di un prodotto molto più costoso, Lucentis, differenziando artificiosamente i due prodotti». Poiché il primo medicinale costa circa 40 euro a fiala contro i 1700 euro iniziali della seconda cura (poi scesi a 1200 in Italia), si è calcolato che il nostro Sistema Sanitario Nazionale abbia affrontato un esborso aggiuntivo stimato in oltre 45 milioni di euro nel solo 2012, con possibili maggiori costi futuri fino a oltre 600 milioni di euro l’anno.
Per spingere sul mercato il farmaco più caro a scapito del più economico - ha dimostrato l’indagine condotta anche grazie alla collaborazione del Gruppo Antitrust del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza - la Roche ha richiesto e ottenuto nel 2012 di modificare il bugiardino dell’Aventis, specificando che si tratta di un prodotto più pericoloso del nuovo farmaco, condizionando così - secondo l’avvocato La Placa e l’Antitrust - le scelte di medici e servizi sanitari. Cosa che, secondo il provvedimento dell’Autorità garante della concorrenza, ha una sua spiegazione economica nei rapporti tra i gruppi Roche e Novartis: Roche ha interesse ad aumentare le vendite di Lucentis perché attraverso la sua controllata Genentech - che ha sviluppato entrambi i farmaci - ottiene su di esse rilevanti royalties da Novartis. Quest’ultima, dal canto suo, oltre a guadagnare dall’incremento delle vendite di Lucentis, detiene una rilevante partecipazione in Roche, superiore al 30 per cento.
L’Autorità ha comminato al gruppo Novartis una sanzione di 92 milioni di euro e al gruppo Roche una sanzione di 90,5 milioni di euro, per un totale di oltre 180 milioni. «Abbiamo seguito la vicenda di Avastin sin dall’origine, agendo in ogni campo per consentire a centinaia di migliaia di pazienti, spesso anziani, di accedere alle cure con un costo di poche decine di euro, a fronte di un iniziale costo del Lucentis di 1700 euro - commenta l’avvocato Raffaele La Placa -: l’esposto all’Antitrust ha dato origine a una battaglia estenuante e difficilissima, dati gli enormi interessi economici in gioco, ma sono contento di questo successo per gli oculisti, ma soprattutto per i pazienti, considerato che un anziano su tre è affetto da maculopatia e il Servizio Sanitario Nazionale non ha più le risorse per curare efficacemente con il Lucentis ogni malato».
Sulla vicenda che ha portato l’Antitrust a sanzionare Roche e Novartis è in corso anche un’inchiesta penale aperta a Torino già dal 2012. L’ipotesi di reato è truffa in danno del sistema sanitario nazionale e l’indagine è al momento contro ignoti. A condurla è il procuratore Raffaele Guariniello, dopo un esposto che era stato presentato dalla Società oftalmologica italiana.
Novartis respinge l’accusa di aver utilizzato pratiche anti-concorrenziali e annuncia ricorso al Tar: «I rischi derivanti dall’uso non autorizzato di farmaci sono un problema critico e questa decisione da parte dell’Autorità incoraggia apertamente il diffuso utilizzo intravitreale non autorizzato di Avastin. Ciò è fortemente in contrasto con il contesto normativo di riferimento europeo ed italiano, che ha lo scopo di proteggere la sicurezza dei pazienti e che ora rischia di essere compromesso». Inoltre, «la decisione di Roche di richiedere o meno per Avastin l’autorizzazione all’immissione in commercio per l’indicazione oftalmica, che al momento non possiede, è stata assunta in modo assolutamente unilaterale. I fattori che impediscono o limitano l’utilizzo oculare off-label di Avastin in Italia non hanno nulla a che fare con Novartis. Anche Roche «respinge con fermezza le conclusioni del procedimento condotto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato circa un presunto accordo restrittivo della concorrenza con Novartis». L’azienda ribadisce che le accuse sono «prive di qualsiasi fondamento» e che «ricorrerà in appello presso tutte le sedi deputate, a tutela della propria immagine e dei propri diritti, certa delle proprie ragioni».
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Inviato da: M.Zambonin
il 04/04/2012 alle 23:37
Inviato da: grandig0
il 04/04/2012 alle 22:08
Inviato da: ormalibera
il 04/04/2012 alle 18:32
Inviato da: piuerone
il 04/04/2012 alle 17:03
Inviato da: UnitiPerILBeneComune
il 04/04/2012 alle 08:47