Parlerò di tutto nel mio blog, ma spesso parlerò anche di problemi legati all'alimentazione. Un modo come un altro per esorcizzare la paura, l'imbarazzo che si prova ad avere un corpo che non senti veramente adeguato al tuo essere, i pregiudizi contro i quali spesso ci si scontra, le umiliazioni che si vivono grazie all'ignoranza di alcune persone e con la forza e la voglia di dire a tutti che " sotto la ciccia batte un cuore", che ama, che sente, che si emoziona come qualsiasi altro cuore...
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Quando si parla di internet inevitabilmente si finirà con il parlare di chat ed altrettanto inevitabilmente si creeranno degli schieramenti. Da una parte ci saranno i chatters che cercheranno di esaltare questo mondo virtuale e dall'altra quelli che amano definirsi "realisti" che lo disprezzeranno. Io sono stata sia da una parte che dall'altra dello schieramento. Alcuni anni fa abbiamo comprato un pc e la prima cosa che abbiamo imparato è stata entrare in rete e navigare. Per chi non ha mai navigato iniziare è una cosa entusiasmante. Rifiutavo però l'idea della chat consideravo "stupido e inutile conversare con un monitor". Non ne ero minimamente attratta, non riuscivo a capire, non rientrava nel mio ordine di idee. Una sera non avendo niente di meglio da fare mi sono lasciata tentare e la curiosità ha fatto il resto. Dopo i primi momenti di imbarazzo ho incominciato a "conversare" e mi si è aperto un mondo nuovo. Essendo cronicamente timida ho scoperto che in chat riuscivo a esprimere ogni mia opinione e ogni mio pensiero senza remore e senza vergogna "tanto non mi vedono, non mi guardano in faccia, non mi giudicano" pensavo. Così è iniziato uno dei periodi più importanti e allo stesso tempo deludenti della mia vita. Dopo un pò mi sono ritrovata a considerare la chat come l'unico luogo dove poter parlare, consideravo amici gli altri chatters, passavo ogni sera davanti al pc. Dico che è stato uno dei momenti più importanti della mia vita perchè ha cambiato il mio modo di essere. Ho imparato a dire la mia, senza palpitazioni o paura. Quello che dicevo in chat riuscivo a dirlo anche fuori dalla chat. Ho preso coscienza della mia personalità e sono diventata più forte. Sembra assurdo ma la chat mi ha aiutata molto. Poi ho fatto l'errore di vivere per chattare. Non uscivo, non esisteva festa, ristorante o pizzeria che potesse distogliermi. Era diventata una droga. Ma chattare così tanto ha portato alla luce il retro della medaglia. Perchè se da una parte mi ha aiutata dall'altra mi ha molto delusa, o meglio la gente mi ha delusa. Ad un certo punto mi sono resa conto che per la stragrande maggioranza delle persone è solo un luogo dove potersi inventare una nuova vita ed essere liberi di mentire spudoratamente. Sono poche le persone che chattano solo per il piacere di scambiare opinioni e di passare qualche ora di relax. Se una ragazza entra in una chat può essere sicura che vedrà apparire sul monitor frasi del tipo "tu sei speciale", "ti voglio bene", "mandami una foto", "dammi il tuo numero di telefono". Le tecniche, credo si possano definire così, sono diverse e a volte non dirette, ma è solo questione di tempo, prima o poi tutti finiscono con il dire le stesse cose. La cosa che più mi ha sorpresa è stata quella di sentirmi rivolgere queste attenzioni da gente dichiaratamente sposata e con figli, da ragazzi sentimentalmente impegnati. Ho capito che per molti la chat è solo un posto per rimorchiare, per trovare un'avventura. Il grande pericolo di internet è che davanti ad un monitor le parole che leggiamo hanno il tono, la dolcezza, contengono l'amore che noi vogliamo. Non è chi scrive che trasuda amore per noi, siamo noi che lo desideriamo ed allora lo "sentiamo". E' un vero e proprio tranello psicologico ed è molto pericoloso per le adolescenti, secondo me, perchè illuderle è un gioco per chi ci sa fare con le parole, rischiano così di ritrovarsi coinvolte da qualcuno che non esiste, che in realtà può essere chiunque e che vuole tutto tranne che amarle davvero. Un altra cosa che ho capito tramite le chat è che la famiglia ha un altro nemico. Si parla sempre della tv come il grande nemico che divide le famiglie ma la chat separa i mariti dalle mogli e questo è ancora più sconvolgente. Tantissimi uomini sposati restano davanti al pc a chattare fino a notte inoltrata con le mogli che dormono tranquillamente. è allarmante capire che per chattare un uomo rinuncia alla compagnia della proprio donna e viceversa. Internet possiede la caratteristica di ipnotizzare la mente, tutto diventa secondario: la famiglia, gli amici, la propria sicurezza. Se ci si lascia coinvolgere si perde il contatto con la realtà. Non bisogna fare lo sbaglio di crederci, non è vita reale e spesso non è gente "reale" quella con cui parliamo ma solo il frutto della fantasia di un'altra persona. Bisogna fare attenzione, chattare ma con prudenza, non fidarsi mai e se proprio si vuole cedere alla curiosità di un incontro avere delle informazioni concrete sull'altro, pretendere di averle. Copiato da: http://www.inter-ware.it/cgi-bin/articoli.exe/?id=19383
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Chissà se la maggior parte di noi rispetta le leggi e regolamenti solo per paura della punizione o perché ci crede veramente. Per esempio, io corro abbastanza veloce in macchina, ma scatta in me l'automatismo del rallentamento appena vedo i carabinieri appostati, anche se tutto sommato sono entro i limiti massimi consentiti. Per quanto possibile faccio la raccolta differenziata, faccio attenzione alla composizione dei prodotti che acquisto, ma in questo caso lo faccio perché ci tengo a farlo, non certo per timore di una punizione o ammenda, se non quella dell'equilibrio naturale che rischia di venir compromesso. Penso di aver un senso civico pari a quello di molta altra gente. A volte mi prende "la pigrizia" e qualche piccola mancanza "faccio finta" di non vederla, ma poi penso che il bene comune esiste solo se mettiamo attenzione noi per primi nel rispetto di alcuni piccoli dettami. "Come state" a senso civico?
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Post n°8 pubblicato il 28 Settembre 2009 da tina.xxl
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Nel suo libro "Maori Games and Haka", lo studioso Alan Armstrong descrive la Haka così: "La Haka è una composizione suonata con molti strumenti. Mani, piedi, gambe, corpo, voce, lingua, occhi... tutti giocano la loro parte nel portare insieme a compimento la sfida, il benvenuto, l'esultanza, o il disprezzo contenute nelle parole. È disciplinata, eppure emozionale. Più di ogni altro aspetto della cultura Maori, questa complessa danza è l'espressione della passione, del vigore e dell'identità della razza. È, al suo meglio, un messaggio dell'anima espresso attraverso le parole e gli atteggiamenti." È dunque una danza che esprime il sentimento interiore di chi la esegue, e può avere molteplici significati. Non si tratta, infatti, solo di una danza di guerra o intimidatoria, come è spesso erroneamente considerata, ma può voler anche essere una manifestazione di gioia, di dolore, una via di espressione libera che lascia a chi la esegue momenti di libertà nei movimenti. È comunque un rituale che cerca di impressionare, come si può ben vedere dall'esibizione degli All Blacks: si roteano e si spalancano gli occhi, si digrignano i denti, si mostra la lingua, ci si batte violentemente il petto e gli avambracci, si dà quindi un saggio di potenza e coraggio, che si ricollega allo spirito guerriero dei Maori. (trovato nel web)
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Non passa giorno senza che arrivi notizia di barbarie nei confronti di animali. Il sito river-blog.com regala l'ultimo orrore raccontando: "Ho visto foto di gatti bruciati, di cani feriti con ogni possibile strumento. Spesso è il web a regalare perle di 'non-so-come-chiamarla'. E ho letto le denunce delle associazioni animaliste. Non siamo di fronte alla semplice crudeltà. Non è neanche idiozia. O noia. E' la degenerazione dell'esser uomini. E' di stamattina la notizia sintetizzata dalla foto qui sopra e rilanciata dai media americani. Un gattino legato come una mummia con dello scotch da pacchi, trovato in strada da un cittadini. I veterinari lo hanno sedato, prima di liberarlo. Adesso sta bene. La polizia offre una ricompensa di mille dollari a chiunque possa dare indicazioni sull'autore di questo gesto...". |
Inviato da: zelda.57
il 06/07/2010 alle 20:53
Inviato da: formybz
il 02/11/2009 alle 16:34
Inviato da: terry55_1
il 21/10/2009 alle 19:37
Inviato da: zelda.57
il 17/10/2009 alle 11:43
Inviato da: zelda.57
il 13/10/2009 alle 19:47