Creato da danzan0l3n0t3 il 20/05/2012

UNIVERSI PARALLELI

VERSO UNA NUOVA DIMENSIONE

 

« PEPPINOAuguri ... da Pier »

Alessandro

Post n°14 pubblicato il 25 Novembre 2012 da danzan0l3n0t3

 

continua dal post prededente

 

uomo che piange

Dove sono , dove sono , dove sono? Questa domanda cercava di farsi strada nei circuiti di pensiero che tentavano di resettarsi nel tentativo di ricordare , di capire dove mi trovavo, chi c’era intorno a me, cosa era successo.

Le labbra erano aride e un sapore metallico  avvolgeva la lingua  ,che sembrava diventata enorme al punto da impedirmi di deglutire.

Gli occhi raccoglievano profili d’ombre, l’udito suoni ancora indistinti ,frasi sommesse prive di un tessuto di parole distinguibili , capaci di cucire la sostanza di un discorso.

A ondate una nausea altalenante mi afferrava in una morsa vertiginosa, rendendo impossibile capire in che posizione si trovava il mio corpo, ammesso che ne avessi uno ancora.

Piano piano un dolore sordo, pulsante si faceva strada tra quell’intorpidimento generale delle facoltà intellettive e percettive .

A poco a poco riuscivo a distinguere i contorni di quello che era un grande incubo, ombre che parevano acquistare dei volti , frasi che iniziavano ad assumere un significato, riferimenti spazio temporali, che mi facevano capire d’essere in una grande stanza con le serrande abbassate ed un letto che accoglieva quello ,che pur essendo il mio corpo, non riuscivo ancora  a percepire , se non per quel dolore sempre più evidente, sempre più insistente, sempre più tentacolare.

Iniziavo a sentire la testa trafitta da una morsa pesante, cupa, schiacciante…, le mani  a poco a poco si articolavano in piccoli movimenti ;sotto di loro, il contatto delle lenzuola, intorno…, odore di etere e disinfettante.

Mossi a fatica il capo alla mia destra,  per distinguere  una piantana metallica dalla quale penzolava una sacca scura,  che terminava in un lungo tubicino,  le cui radici affondavano nella mia carne nell’incavo dell’avambraccio.

Qualcuno intorno a me disse .” si è svegliato si è svegliato.”

Ma non capivo ancora chi  avesse detto quelle parole, non capivo ancora, come ero finito lì;  non ricordavo ancora perché mi trovassi in quel luogo.

Tutto improvvisamente iniziò a girarmi intorno e …,persi conoscenza.

Mi ritrovai improvvisamente  a correre su di una spiaggia  verso  un’orizzonte che sembrava avvolto dalla nebbia, mentre alle mie  spalle, qualcosa che per un attimo era stato un sogno d’Amore, svaniva  in dissolvenza, lasciando impressi nel mio intimo sentire gli artigli di un cupo dolore.

Nuovamente la scenario cambiava ed ero lungo un viale alberato, che da Viareggio  andava verso Massacciucoli .

Lì ai bordi della pineta era ferma una Fiat Zagato color amaranto e…, poco più in là un giovane vestito di nero,  con al collo un crocifisso che mandava barbagli dorati, stava baciando Mara, la adagiava su di un telo da mare,  mentre lentamente con uno sguardo carico di cupidigia, le slacciava  la camicetta mentre …..

Di nuovo un altro scenario, tanta gente intorno,  risa, allegria,  musica a tutto volume, il tipico conto alla rovescia che  sentenzia l’inizio del nuovo anno e poi le bottiglie stappate,  il tintinnio dei calici che brindano a un avvenire sperato ,sognato,migliore di quello appena trascorso .

Ma al di là di quella soglia a volte belle speranze si infrangono ,urtano contro l’aspro muro della realtà con la quale alla fine,  devi sempre fare i conti.

Torno ad essere in quella stanza per qualche attimo, vedo una serie di volti impauriti, spaventati,  assaliti dalla tensione e…, torno a sprofondare in quel miscuglio di immagini confuse sconclusionate.

Qualcuno  dice “dai Alessandro vieni che andiamo a sparare i botti” -  ma io barcollo, mi sento male, corro ai servizi a vomitare.

”Cosa c’è Ale?” mi dice Roberta  seguita subito dalla stessa domanda fatta da Stefano .”Non mi sento bene ragazzi ho dei dolori alle reni  è come se dovessi urinare senza riuscirci e…, mi sembra che da un momento all’altro la vescica stia per scoppiare. “Sono percorso da brividi  ho freddo chiedo ai miei due amici di accompagnarmi a casa.

Di nuovo riemerge la stanza, tante facce che mi osservano  e che riscompaiono nuovamente nel vortice di un girotondo di spezzoni d’esistenza,  che a tratti ,sembrano riunirsi in un disegno disordinato, senza tempo, senza logica.

Mi ritrovo  così  alla fine di quell’estate svuotato, senza più gioia, senza più voglia di fare niente,  senza più riuscire a staccarmi, dal continuo pensare  alla fine di un amore che piano piano, mi stava lentamente uccidendo.

“Che idioti che siamo!” Un amore anche se finisce, dovrebbe  comunque avere arricchito la nostra esistenza, dovrebbe avere costituito un momento di splendore nella monotona quotidianità dei giorni.

 Ma forse l’amore non siamo capaci di vederlo e…, quasi sempre, lo vestiamo di aspettative e lo guardiamo con occhiali che ne distorcono il vero significato., la sua reale essenza.

Perché l’Amore è dovunque : nel sorgere di un’alba , nell’ascendere del sole, nell’azzurrità del cielo, nello stormire delle fronde scosse dalla brezza del vento, nella musicalità del frangersi dell’onda sulla riva del mare, nell’abbraccio del sole che ti scalda le pelle , nella magia dei profumi delle fioriture  che incoronano la primavera , nel volo di una farfalla che si posa di fiore in fiore, nel frinire delle cicale, negli assolati pomeriggi estivi.

Questo è Amore …, è il canto della vita che ci accompagna sempre.

Ma noi, piccoli uomini persi nel nostro individualismo, non riusciamo a guardare ad un palmo dal nostro dolore, da ciò che ci ferisce, da quello di immediato che ci colpisce direttamente, nel bene e nel male.

Tutti concentrati su noi stessi, finiamo di fare una tragedia di tutto ciò che di negativo accade, senza riuscire a capire che da qualcosa di negativo, si può sempre tirar fuori  qualcosa di prezioso ed utile per la nostra crescita;sembra a volte che di crescere non ne abbiamo proprio voglia.

Ed ora ad Alessandro,si stava per spalancare un mondo che l’avrebbe, seppur con grande dolore, riavvicinato  ad una dimensione più umana , alla comprensione di quanto la vita sia preziosa, di quanto intorno a noi, mentre  passano i minuti e le ore, una grande fetta d’umanità soffre muore  e lotta per la vita.

Pier   

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Commenti al Post:
lettriceLudmila
lettriceLudmila il 25/11/12 alle 19:59 via WEB
Splendido racconto Pier che ho letto tutto d'un fiato e che sempre mi rimanda al mio sentire... così affine a tutto ciò che dici sulla vita e sull'amore... sul tuo consiglio ho iniziato anche a scrivere il mio viaggio:) ti abbraccio:* eva
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 26/11/12 alle 20:21 via WEB
Sono felice di averti stimolata a scrivere del tuo viaggio.Mi piacerebbe poter entrare in quel magico mondo che tu viaggiatrice hai calcato con il tuo passo, hai assorbito attraverso il vivere in quei luoghi tanto diversi da qui.Pier
 
   
lettriceLudmila
lettriceLudmila il 27/11/12 alle 22:22 via WEB
:)non era facile per una europea mai stata prima... ma splendido nello stesso momento;)io amo viaggiare Pier;)credo che sono più me stessa... prova a leggere... sono sicura che accoglierai tutte le sfumature di ciò che cerco di tramettere;)... eva
 
     
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 07/12/12 alle 19:00 via WEB
Allontanarsi da questo occidente troppo radicato nel denare è sicuramente qualcosa di immensamente salutare.Pier
 
estempora_nea
estempora_nea il 30/11/12 alle 16:14 via WEB
Nella riesposizione dei nostri vissuti sul web in genere emerge la parte migliore di noi, quella che riviviamo una seconda volta, “intinta” però nell’inchiostro del ricordo. Quel ricordo che si fa limpido ogni volta, che sembra quasi ci faccia riassaporare ogni attimo , ogni pedina che ha smosso giorni , mesi ed anni della nostra vita, ma che riviviamo sotto un profilo diverso, più umano e consapevole. Un corollario di immagini , il tuo, che ad ondate ha lasciato in me, dolore, ansia, paura, speranza...ma anche altrettanto amore. Strano, si apre e si chiude il ciclo di un’esistenza e questa parola riemerge, riaffora, si intensifica con immenso ardore, ogni volta è più forte, come un’onda che si frange sullo scoglio, sembra scuoterci l’anima annichilita dal dolore, e ci dona nuova forza, una forza dell’anima che mai è del tutto vinta dall’ineffabilità del tempo…l’amore non ne vuol proprio sapere di soggiacere nell’indifferenza dell’uomo, sì, questa bella parola: amore. Come te, anch’io ho imparato nel tempo a dare colore alla mia vita nelle mie piccole azioni che riverso nel quotidiano, nella meraviglia dei suoni, dei colori, del mare, della natura in genere, considerando ogni stilla di tempo investito come un immenso Dono..nell’ovvietà mi ripeto, ne sono conscia, ma ciò che per taluni può sembrare ovvietà, o cosa scontata, per me è un miracolo… dare, creare, immaginare, sognare, rincuorare, sperare… sono verbi espressi all’infinito che mi trasmettono forza, calore, e immenso amore, da offrire e spendere a piene mani; il tuo narrare è un profondo spaccato di vita, sincero, consapevole, umano, scevro da stereotipi e luoghi comuni, a me personalmente crea immagini e soprattutto in questo iter internettico, siffatta tipologia di narrazione predispone l’altro all’ascolto del proprio sé, e, nel contempo, in esso pone le basi per un potenziale confronto, rispecchiando analogie nei caratteri, nell’indole, in altre parole, crea o rafforza ponti e confronti nello scorrere del proprio ed altrui tempo..questo, a mio modestissimo parere, è il senso profondo di uno spazio virtuale.E mal che vada, se ciò non avviene, il blog resta sempre un personale diario di bordo dove andar a “seminar” tracce di noi per ri_leggerci quando ci va e ri_scoprirci ogni volta nuovi. Confido in te, in un ulteriore proseguio. Alla prossima. Donatella^^
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 07/12/12 alle 19:05 via WEB
Che strano in questo racconto che trovo molto coinvolgente e scorrevole pochi dei soliti visitatori sono giunti fin qui.Sarà perchè per ragioni di tempo non ho potuto andare in altri blog e lasciare a mia volta un segno di passaggio.Ma trovo desolante uno scambio di comunicazione forzato.DIcesi in politica "Voto di scambio" che tristezza notare che in un luogo principe della comunicazione come internet alla fine valgono le stesse regole del reale .Se tu fai qyalcosa per me forse io faccio qualcosa per te. Ecco la peggior faccia dell'uomo " l'indifferenza" Speravo di poter condividere con altri un racconto punti di vista ma forse pretendo troppo.Pier
 
   
estempora_nea
estempora_nea il 12/12/12 alle 22:57 via WEB
do ut des..mmmhh.., mi avvalgo della facoltà di non rispondere che è meglio,si dice così??? Inutile aprire la bocca e sprecare il proprio fiato...il mio motto ultimamente è "la buona educazione consiste nel non rivelare quanto bene pensiamo di noi e tacere quanto male pensiamo degli altri" più o meno recita così, è di M. Twain.. :-))che fai? riaggiorni? ti fermi? t'attendo con altro dire. Donatella
 
Dovere_di_vivere
Dovere_di_vivere il 02/12/12 alle 12:45 via WEB
Ciao Pier! E' sempre un piacere leggerti. Un caro saluto, Franco.
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 07/12/12 alle 19:06 via WEB
Ciao Franco che piecedre rivederti sei di passaggio o sei tornato dulle rive di questo mare?.Pier
 
ladymarianna0
ladymarianna0 il 10/12/12 alle 00:09 via WEB
La vita galleggia sulla morte
quella morte che ci è stata preannunciata
nell'istante stesso in cui ci è stata donata la vita...
Basta un soffio, anche lieve per farci rinascere
e una piccola scintilla per farci finire
Siamo anime fragili e insieme materia,
illusi da un "per sempre" che non c'è...
Siamo circondati di poesia, di bellezza, di Amore ma s(pesso) troppo distratti per coglierli, per arricchirci, per realizzarci, proiettati verso "altro" perdiamo di vista il senso della vita.
Non è un caso se proprio dopo aver attraversato una tempesta e aver conosciuto il dolore ci riappropriamo della consapevolezza e con essa recuperiamo la sostanza del nostro vivere... Per me è stato così, ho ritrovato una "me stessa" che avevo smarrito, l'avevo dimenticata.... Poi è riaffiorata, all'improvviso, proprio nel momento più difficile. Non so come avrei fatto senza di "lei"...
Ti abbraccio affettuosamente caro Pier, Monica
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 11/12/12 alle 07:58 via WEB
Credo che molte persone ;dai giovani piuttosto confusi da un intendere l'esistenza come l'esempio del mondo mostra a loro in ogni momento, a quelli che pongono l'egoismo personale davanti ad ogni cosa, l'essere proiettati nel mondo del dolore dà immediatamente la comprensione del giusto valore dell'esistenza.Pier
 
virgola_df
virgola_df il 10/12/12 alle 16:54 via WEB
La vita è un bene così prezioso, che mi fa male vederla depauperata o bistrattata! Solo chi lotta per la vita sa veramente quanto valga anche un solo attimo ancora da vivere!
T'abbraccio amico mio e complimenti sempre per i tuoi scritti pregni di una gran sensibilità d'animo!
virgola
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 11/12/12 alle 08:02 via WEB
Nella mia vita conobbi padre David Maria Turoldo.Egli aveva già consacrato la sua esistenza all'amore inteso nel vero significato di questa parola.Quando seppe di avere un Cancro la sua ossessione più grande fù la constatazione di avere poco tempo per fare tutte le cose che aveva in mente.Oggi il tempo viene gettato buttato calpestato usato per fare del male più che del bene frantumato nel non fare nulla per indifferenza o troppo speso per lamentarci .Purtroppo solo nella dimensione del mondo di chi soffre si riesce a percepire il miracolo della vita.Pier
 
ginevra9dgl
ginevra9dgl il 12/12/12 alle 12:53 via WEB
Sai vorrei risponderti ma hai la casella postale pienaaaaaaaaaaaaa. Ciao Nadia
 
De_Li_zio_sa
De_Li_zio_sa il 22/12/12 alle 09:34 via WEB
Un brano poetico dove si scopre la bellezza e l'incanto della vita e dell'amore che invade questa nostra esistenza ,dove il male gridato,pubblicizzato e altre nefandezze oscurano il nostro spirito che si ammala di rassegnazione e di dolore.Un'oasi come questa di scoperta e di speranza ,difficile trovarla in giro.Dolce giornata D.
 
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PROTETTO CON

 
        RIFLESSIONE
S caricano il loro veleno
T ra le strade del mondo
O mbre di uomini opachi
R ifiutano il fulgore della luce
D entro hanno neri abissi
I imputridito è il loro cuore
S olo la fiaccola del male
C ontinua a bruciare i
O ra dopo ora nel loro involucro
N ulla resterà di essi se non l’odio
O rmai unica nota che li distingue

I giorni scorrono stanchi delle guerre
V orrebbero che tutto finisse
E cessasse in una esplosione di pace.
N ulla però può fermare la lotta
T ra il bene ed il male che continua 
I giorni trascorrono nell’indifferenza
D ella gente che non vuole cambiare
E sugli altari della quotidiana follia
L e vittime di un mondo senza cuore
L ‘ultimo respiro esalano al nulla.
A ncora una volta prego perchè
Q uesta corsa folle senza traguardi
U n giorno possa finalmente cessare
O cclusa da un muro di luce invalicabile
T rafitta dalle stesse lame d’odio
I ntinte dello stesso veleno del male
D a cui ha sempre tratto nuova energia
I n silenzio osservo da questo sperone
A ssiso sulla fredda roccia del tempo
N uovi fermenti di vita farsi strada
A fflatti di bene spazzare le nebbie
M alvagie che ricoprono case e palazzi
A ncora aleggianti sulla città perduta
L a lotta laggiù continua incessantemente
V edo uomini donne ed eroi del quotidiano
A ffrontare con grande dignità la vita
G uardando avanti uniti da nuova fratellanza
I indietreggiano i lupi affamati di potere
T raditi dalla loro infinita brama di sangue
A’desso una piccola luce brilla ad indicare la via.
Pier
 

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INTERVISTA AD ALDA MERINI

 

Ecco,letta da me .

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