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Un impegno si può prendere subito e con tutto il cuore, sicuri di non essere mai delusi; l’impegno per Cristo. Nessuno ama come Lui; al punto di dare la vita per noi; nessuno è leale e fedele come Lui; nessuno mantiene le sue promesse come Lui; chi ha avuto brutte esperienze con persone che non meritano la vostra fiducia, provi a confidare nel signore, affidandogli la propria vita, impegnandosi a servirlo e non se ne pentirà mai.
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Post n°13 pubblicato il 20 Gennaio 2009 da ORIENTIMI
Quando si parla di sviluppo economico e occupazione si deve partire dal presupposto che i problemi non sono solo strutturali come la pressione fiscale e la flessibilità del lavoro, ma anche strategici. L’innovazione crea occupazione e sviluppo. I Paesi, in più veloce crescita economica sono quelli con una quota rilevante di produzione nell’area dell’innovazione; i mercati si stanno allargando nei settori che vanno dalle tecnologie più avanzate ai sistemi di comunicazione a rete e a tutti i servizi connessi. Se l’Europa e l’Italia non cavalcheranno l’onda più veloce dello sviluppo economico, finirebbero appiattiti sulle produzioni tradizionali rischiando la competizione dei Paesi a basso costo del lavoro. l’Italia deve trovare una nicchia nell’economia digitale dove si creano le nuove realtà produttive, che rappresentano il futuro dei consumi mondiali. Nel documento della U.E. “Agenda 2000” quasi la metà delle risorse finanziate sono destinate all’agricoltura, settore che in Italia ha smesso di essere propulsivo da almeno 50 anni. Oggi agricoltura e industria insieme danno lavoro al 30% degli Europei mentre il terziario ne occupa il 70%. Per cui si finanzia un settore che non offre occupazione e non crea innovazione tale da essere competitivi con gli altri Stati. Nell’indagine realizzata per le attività di innovazione, ha previsto che se si garantisse l’accesso economico del cittadino alla società dell’informazione (information society), prevedendo una detrazione fiscale per le famiglie che acquistano un computer si potrebbe arrivare alla società dell’informazione. Per lo Stato le detrazioni sarebbero compensate dal maggiore introito sull’IVA. Nel particolare la situazione delle famiglie che utilizzano il personal computer in alcuni paesi dell’Eurolandia è la seguente: In Italia il 26,5 % delle famiglie ha un computer; In Francia tra personal computer e minitel si arriva al 45%; Nei Paesi del Nord (Olanda, Finlandia, Danimarca, Norvegia) sono intorno al 60 %; Il Regno Unito tocca il 35 %; La Spagna ci supera 28 %. Dai dati si può notare che l’Italia nel settore informatico è indietro rispetto alle altre Nazioni. Nella ricerca sulle politiche industriali per lanciare “l’information society” emerge che gli Stati Uniti hanno agito con interventi sulle grandi infrastrutture spingendo al massimo sul commercio elettronico. Mentre, l’Italia, ha fatto ben poco e soltanto nelle aree complementari che sono sostegno all’innovazione delle imprese e riorganizzazione del lavoro per aumentare l’occupazione. Da indagini Excelsior Union Camere emerge che nella riorganizzazione del lavoro per aumentare l’occupazione un candidato protagonista è il Telelavoro, infatti le imprese hanno previsto circa 700.000 posti di lavoro per il futuro. Si ritiene che circa 250.000 soggetti per il tipo di lavoro richiesto potrebbe essere impiegato entro pochi anni con il telelavoro. Un giovane di Catania potrebbe così lavorare per una impresa di Bologna senza muoversi di casa. In Italia c’è già la base per mettere in rete la democrazia telematica cioè utilizzare le tecnologie per migliorare i servizi, al fine di realizzare grandi programmi in formazione a distanza (FAD). L’Obiettivo è che entro cinque anni in ogni casa europea ci dovrà essere un computer.
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LEALTÀ
Chi è sleale e non si cura dell’immagine o del benessere del prossimo accoglierà e spanderà veleno in quantità industriale.
Chi ha un minimo di lealtà verso la persona in cui ha saputo un difetto, uno sbaglio, un vizio, ci penserà bene prima di ferirlo e farselo nemico.
Quello di sparlare contro il prossimo è una tentazione fortissima. Alcune persone non riescono a resistere e devono divulgare e riferire ad altri le maldicenze appena sapute. Chi ha provato sulla propria pelle l’effetto deleterio e infangante delle maldicenze fa fatica a non cadere nello stesso errore. Alcune maldicenze sono totalmente false e di gran parte è vera solo una percentuale minima.
Per non cadere in questo, che può diventare un gruppo vizio e crearsi terra bruciata, è di non divulgare ciò che si è venuto a sapere.
Occorre informare la persona oggetto delle maldicenze di ciò che sta circolando a danno della sua immagine per darle la possibilità di giustificarsi o di chiarire l’accaduto e forse diventerà una vera amica per sempre.