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Un impegno si può prendere subito e con tutto il cuore, sicuri di non essere mai delusi; l’impegno per Cristo. Nessuno ama come Lui; al punto di dare la vita per noi; nessuno è leale e fedele come Lui; nessuno mantiene le sue promesse come Lui; chi ha avuto brutte esperienze con persone che non meritano la vostra fiducia, provi a confidare nel signore, affidandogli la propria vita,  impegnandosi a servirlo e non se ne pentirà mai.

 
 
 
 
 
 
 

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Prevenzione stress lavorativo

Post n°14 pubblicato il 03 Giugno 2009 da ORIENTIMI
 

 Lo stress lavorativo sul posto di lavoro rappresenta un problema rilevante per la manodopera europea. Lo stress lavorativo dovrebbe essere considerato inoltre un comportamento non etico, oppressivo e pertanto inaccettabile nell'ambiente di lavoro. La prevenzione dello stress lavorativo sul posto di lavoro è uno degli obiettivi contenuti nella comunicazione della Commissione europea riguardante una nuova strategia per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Non c'è una definizione univoca di stress lavorativo che sia internazionalmente riconosciuta.
Lo stress lavorativo può comportare aggressioni sia verbali che fisiche, così come atti più subdoli come la denigrazione del lavoro di un collega o l'isolamento sociale. Lo stress lavorativo può comprendere la violenza, sia fisica che psicologica.

Chiunque, in qualsiasi organizzazione, può essere vittima dello stress lavorativo. I risultati di un sondaggio condotto nell'UE mostrano che il 9% dei lavoratori europei, pari a 12 milioni di persone, segnalano di essere stati vittime di stress lavorativo nel 2000 per un periodo di 12 mesi. Si registra comunque un'ampia variazione nella prevalenza segnalata dello stress lavorativo nei vari Stati membri dell'UE. È possibile che queste differenze non dipendano soltanto da differenze nel verificarsi del fenomeno, bensì anche a differenze culturali nell'attenzione dedicata allo stress lavorativo ed alla sua conseguente segnalazione. La prevalenza dello stress lavorativo è massima nei posti di lavoro dove la domanda che ricade sull'individuo è alta, mentre è basso il grado di controllo che l'individuo stesso può esercitare sul proprio lavoro, alzando il livello dell'ansia.

  

Per le vittime dello stress lavorativo, le conseguenze possono essere rilevanti. Sono stati riscontrati sintomi a carico della salute fisica, mentale e psicosomatica: per esempio, stress, depressione, calo dell'autostima, fobie, disturbi del sonno, problemi digestivi. Tra le vittime dello stress lavorativo sono comuni anche disturbi da stress di carattere post-traumatico, simili ai sintomi che si manifestano dopo esperienze traumatiche di altra natura, quali disastri o aggressioni. Questi sintomi possono persistere per anni dopo gli avvenimenti che li hanno originati. 

Altre conseguenze possono essere l'isolamento sociale, l'insorgere di problemi familiari o finanziari a causa dell'assenza o dell'allontanamento dal lavoro. 
A livello organizzativo, i costi dello stress lavorativo possono consistere in un maggior assenteismo e rotazione del personale, nonché minor efficacia e produttività, non soltanto per le vittime dello stress lavorativo, ma anche per gli altri colleghi, che risentono del clima psicosociale negativo dell'ambiente di lavoro. Possono essere alte anche le richieste di danni legali conseguenti a casi di stress lavorativo.

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Commenti al Post:
eucalipton
eucalipton il 03/06/09 alle 17:42 via WEB
L'unico dubbio riguarda il fatto che lo stress lavorativo possa comprendere la violenza fisica...mi sembra davvero un po' troppo. In ogni caso, vi segnalo un sito contro lo stress a lavoro. Sdrammatizzare talvolta aiuta a diminuire l'ansia.
 
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LEALTÀ

Chi è sleale e non si cura dell’immagine o del benessere del prossimo accoglierà e spanderà veleno in quantità industriale.

Chi ha un minimo di lealtà verso la persona in cui ha saputo un difetto, uno sbaglio, un vizio, ci penserà bene prima di ferirlo e farselo nemico.

Quello di sparlare contro il prossimo è una tentazione fortissima. Alcune persone non riescono a resistere e devono divulgare e riferire ad altri le maldicenze appena sapute. Chi ha provato sulla propria pelle l’effetto deleterio e infangante delle maldicenze fa fatica a non cadere nello stesso errore. Alcune maldicenze sono totalmente false e di gran parte è vera solo una percentuale minima.

Per non cadere in questo, che può diventare un gruppo vizio e crearsi terra bruciata, è di non divulgare ciò che si è venuto a sapere.

Occorre informare la persona oggetto delle maldicenze di ciò che sta circolando a danno della  sua immagine per darle la possibilità di giustificarsi o di chiarire l’accaduto e forse diventerà una vera amica per sempre.

 
 
 
 
 
 
 

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