Un blog creato da ORIENTIMI il 20/01/2006

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IMPEGNO

Un impegno si può prendere subito e con tutto il cuore, sicuri di non essere mai delusi; l’impegno per Cristo. Nessuno ama come Lui; al punto di dare la vita per noi; nessuno è leale e fedele come Lui; nessuno mantiene le sue promesse come Lui; chi ha avuto brutte esperienze con persone che non meritano la vostra fiducia, provi a confidare nel signore, affidandogli la propria vita,  impegnandosi a servirlo e non se ne pentirà mai.

 
 
 
 
 
 
 

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Nouva politica

Post n°9 pubblicato il 08 Maggio 2008 da ORIENTIMI
 
Foto di ORIENTIMI

 

L’esigenza di ricomporre il rapporto tra cittadini e istituzioni politiche è avvertito da più parti. Da ciò scaturisce il mio impegno politico di esercitare, oggi, un ruolo nel governo della città.

La presenza di un maggior numero di candidati in Politica e nelle Istituzioni è un presupposto indispensabile per introdurre, come tutti noi auspichiamo, modi e contenuti diversi di agire: un’opportunità di ricambio della classe politica

 
 
 

Senza stipendi e sicurezza

Si era già avvertita da qualche tempo la tensione nascente all’interno dell’ambiente della formazione professionale siciliana. Nel mese scorso Paesi Etnei Oggi aveva ospitato una clamorosa lettera di denuncia di Giuseppe Milazzo, responsabile del sindacato Cisal Scuola Formazione che segnalava con veemente vigore il prologo di una crisi che non si stava configurando, ma era già in atto. Nelle ultime settimane numerose altre voci di protesta si sono sollevate dal settore della formazione professionale regionale.

Fatti, voci, denuncie e timori hanno fatto emergere un allarmismo diffuso nella categoria.

I fatti. In alcuni enti i docenti che si occupano di formazione professionale sono senza stipendi da oltre cinque mesi, e gli stessi enti di formazione non hanno le risorse economiche per sostenere l’attività formativa e garantire i corsi.

Le voci e le denuncie. Alcune organizzazioni sindacali hanno gettato l’ombra del clientelarismo finalizzato al voto di scambio su nuovi enti di formazione professionale senza tradizione ed esperienza, accreditati, apparentemente, con la sola procedura dell’autocertificazione, ma grazie ai quali non ci sarebbe la piena copertura finanziaria del settore. Altre voci dichiarano che se poi la Regione dovesse trovare i fondi per finanziare anche i nuovi enti di formazione, senza penalizzare gli enti di formazione professionale di maggiore tradizione ed esperienza, non sussiste alcun problema, anzi che ben vengano nuovi posti di lavoro e competitività.

I timori, data la situazione, sono legati alla messa in mobilità di alcuni lavoratori della formazione, e all’aumento del precariato nella formazione professionale.

Qual è allo stato attuale la situazione? Risponde Giuseppe Milazzo, responsabile Cisal Scuola Formazione.

“Nonostante sia  stato  registrato il Decreto di impegno n. 62/Serv.I del 25/02/2008 al progressivo 146 della Ragioneria, che la Commissione Regionale per l’Impiego del 25 febbraio scorso abbia approvato il PROF 2008, che il CCNL del settore prevede che  gli Enti di formazione professionale debbano corrispondere la retribuzione mensile al personale dipendente,  tra il giorno 27 di ogni mese e  non oltre  il decimo giorno di calendario successivo al mese di prestazione, risulta, ancora oggi che il personale degli  Enti Gestori, impegnato negli interventi e nei servizi formativi, non ha percepito gli emolumenti.

Il perdurare di tale situazione sta creando vastissimi disagi per gli operatori degli Enti di formazione e degli sportelli multifunzionali che, pur lavorando ogni giorno, continuano a vedersi negati i loro legittimi diritti.

Inoltre, risulta che in alcuni locali degli Enti di formazione le condizioni igienico sanitarie siano precarie, facendo subire ai lavoratori condizioni ambientali dannose alla salute. I dipendenti sono costretti a lavorare in ambienti sporchi, umidi e malsani, contravvenendo alle più elementari condizioni di rispetto ambientale, e a dispregio di quanto previsto nello statuto dei lavoratori e dalla legge 626 (sicurezza sui luoghi di lavoro).

Alcuni Legali Rappresentanti degli Enti, in veste di datori di lavoro, mettono in atto situazioni di sopraffazione verbali nei confronti dei lavoratori trascurando che è loro dovere l’obbligo di tutela della personalità morale dei dipendenti.

Convinti che l’Assessore Regionale al Lavoro della Sicilia sia consapevole e sensibile alla gravità della situazione, si rivendica,  con l’urgenza del caso, l’autorevole intervento da parte dell’Assessorato affinché tali problemi possano essere risolti in tempi brevi.

Gli operatori sono stanchi di ricevere comunicazioni allarmanti da parte delle organizzazioni sindacali, dagli Enti e  dell’Amministrazione Regionale, puntualmente smentite dai fatti.

La predisposizione dei mandati di pagamento da parte dell’Assessorato Regionale al Lavoro che per Legge Regionale deve essere approntata ogni mese viene regolarmente disattesa e vincola la possibilità di far percepire gli emolumenti  ai lavoratori che già hanno fatto ricorso a tutte le loro risorse finanziariee non sono più in condizione di onorare i costi, che nel frattempo, si sono accumulati. Questa situazione sta mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di molte famiglie siciliane.”

 

Quali azioni intendete mettere in atto come sindacato?

“La Cisal Scuola, considerata la gravità della situazione, diffida gli Enti Gestori al tempestivo pagamento delle spettanze dovute ai dipendenti e invita l’Amministrazione Regionale a trovare, con la massima urgenza, le opportune soluzioni atte a garantire integralmente sia gli emolumenti, sia le legittime condizioni di sicurezza e di dignità dei lavoratori. Dichiariamo, pertanto, lo stato di agitazione della categoria.”

 
 
 

NATALE SENZA STIPENDI

Post n°7 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da ORIENTIMI
 

CONTINUA LO STATO DI AGITAZIONE DEGLI OPERATORI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE DELLA  SICILIA

Grave è la situazione degli  operatori della formazione professionale della Regione Sicilia che non  hanno  percepito gli emolumenti da Settembre u.s.  a tutt’oggi.

Infatti,  risulta che il personale, di alcuni  Enti Gestori, impegnato negli interventi e nei servizi formativi non ha percepito gli emolumenti, mentre altri Enti hanno già erogato gli stipendi dal mese di Settembre u.s. ad oggi.

Il perdurare di tale situazione sta creando vastissimi disagi per gli operatori degli Enti convenzionati che pur lavorando ogni giorno si vedono negati i loro legittimi diritti.

Convinti che anche l’Assessore Regionale al Lavoro della Sicilia sia consapevole della gravità della situazione si rivendica,  con l’urgenza del caso, l’ autorevole intervento da parte dell’Assessorato affinché il problema possa essere positivamente risolto in tempi brevi.

Il costo della cattiva amministrazione non può essere ribaltato sugli operatori della formazione professionale, che ogni giorno svolgono un servizio per la collettività e tendono di lenire senza risparmio le difficoltà dei soggetti più deboli di questa regione.

Gli operatori sono stanchi di ricevere comunicazioni rassicuranti da parte dell’amministrazione, puntualmente smentite dai fatti.

Spesso è stata annunciata la predisposizione dei mandati di pagamento e invece non avviene alcun pagamento ai lavoratori che già hanno fatto ricorso a tutte le loro risorse finanziarie e non sono più in condizione di onorare i costi che nel frattempo si sono accumulati. Questa situazione mette in serio pericolo la sopravvivenza di circa 7000 famiglie siciliane.

La CISAL SCUOLA,  considerata la gravità della situazione, evidenza che, da parte della Amministrazione Regionale, non viene prestata alcuna attenzione per trovare con la massima urgenza le opportune soluzioni atte a garantire integralmente, gli emolumenti legittimi dei lavoratori, e  dichiara,  pertanto, lo stato di agitazione della categoria.

 

                                                                                   Il Responsabile Regionale

Cisal Scuola  Formazione

 
 
 

LE NUOVE FRONTIERE DELL’OCCUPAZIONE

Post n°6 pubblicato il 05 Novembre 2007 da ORIENTIMI
 

Indipendenza, creatività, flessibilità. E soprattutto competenza in uno o più settori combinata a una formazione medio alta. Chi avrà queste caratteristiche in futuro troverà più facilmente un lavoro è avrà maggior successo nel proprio settore.

Nei prossimi anni l’occupazione dovrebbe crescere. Dovrebbero esserci più occupati nelle professioni dirigenziali, qualificate, tecniche e impiegatizie; meno quelle operaie.

Sono in declino i lavori esecutivi, le professioni legate al lavoro manuale. Per esempio dovrebbero diminuire gli operai generici che operano nel settore dell’industria e il settore dell’autotrasporto. Aumenterebbero, invece, imprenditori e dirigenti, liberi professionisti e lavoratori ad altissima qualificazione. Inoltre aumenterebbero professioni e mestieri in cui è richiesta molto iniziativa individuale; ad esempio commessi e venditori, due lavori in cui sarà sempre necessario saperci fare.

Avrà più opportunità chi eserciterà la professione legata a discipline universitarie di giurisprudenza, economia e commercio, diritto,  normativa fiscale, marketing, statistica, comunicazione, gestione delle risorse umane, psicologia e sociologia. Mentre avrà più opportunità chi ha conseguito il diploma di maturità è ha studiato materie nell’ambito delle discipline inerenti la ragioneria, programmazione, grafica, assicurazione e finanziaria. In crescita anche la richiesta di professioni legate ai servizi alle imprese, alle persone, al turismo e all’agriturismo.

Cambiando il mercato del lavoro sono cambiate le richieste di personale. Si richiede “più cervello e meno braccia” nel nuovo contesto lavorativo dove non è più richiesta la funzione ripetitiva, ma si richiedono personale con capacità, conoscenze, atteggiamenti, attitudini, interessi, motivazioni in una parola “competente”.

 

 

 

 

 

 
 
 

NON OCCUPATI DEMOTIVATI

Post n°5 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da ORIENTIMI

Come è noto, con la riforma dei servizi per l’impiego, è inoccupato o privo di occupazione la persona che ha un reddito inferiore a 8.000 Euro e che presso il centro per l’impiego ha reso la disponibilità alla ricerca attiva del lavoro.

La situazione più allarmante è che una buona parte di coloro che ha reso la dichiarazione di disponibilità è inattiva e demotivata.

Per “inattivi” si intendono persone non disponibili sul mercato del lavoro, che hanno cioè rinunciato a cercare un’occupazione sotto la spinta di motivazioni spesso molto diversificate. L’Istat identifica gli inattivi per motivi di studio, quelli non interessati a cercare un lavoro, quelli che ritengono di non riuscire a trovare lavoro (demotivati), quelli in attesa di cominciare a lavorare o in attesa di ricollocarsi nel vecchio posto di lavoro, gli inattivi per motivi di salute, le persone impossibilitate al lavoro perché impegnate in attività di cura, quelle in pensione ed infine una quota non indifferente di soggetti di cui non si conosce esattamente la causa dell’inattività.

Il tasso di inattività a livello nazionale è del 49,6% per le donne fra i 15 e i 64, e del 25,4% della popolazione maschile in età da lavoro.

Esiste un buon numero di giovani fra i 15 e i 24 anni che si pone già nella categoria dei “demotivati” nei confronti della possibilità di trovare lavoro. Questo dato risulta molto preoccupante, soprattutto se si considera la giovane età degli interessati al fenomeno, pensate 82.000 le donne e 66.000 gli uomini in tutta Italia.

Cresce sensibilmente anche il numero di donne che si dichiarano inattive in quanto si prendono cura dei figli e della famiglia e si dedicano esclusivamente ai lavoro domestici

 La  Sicilia  ha la  performance decisamente negativa, con quote di inattività decisamente al di sopra della media nazionale: il valore è del 64%.

I Laureati, o chi è in possesso di una qualifica, sono destinati  a emigrare, pur di evitare di rimanare senza una possibilità di lavoro.

Anche i laureati presentano  segni di disagio e di contraddizioni perché notano che il merito e le qualifiche non vanno quasi mai di pari passo con le opportunità e i compensi.

Così una persona dopo anni di studio si trova a svolgere il lavoro che  il sistema economico e il mondo delle aziende mette a disposizione: Operatori call center e/o cassieri presso  negozi della grande distribuzione.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

LEALTÀ

Chi è sleale e non si cura dell’immagine o del benessere del prossimo accoglierà e spanderà veleno in quantità industriale.

Chi ha un minimo di lealtà verso la persona in cui ha saputo un difetto, uno sbaglio, un vizio, ci penserà bene prima di ferirlo e farselo nemico.

Quello di sparlare contro il prossimo è una tentazione fortissima. Alcune persone non riescono a resistere e devono divulgare e riferire ad altri le maldicenze appena sapute. Chi ha provato sulla propria pelle l’effetto deleterio e infangante delle maldicenze fa fatica a non cadere nello stesso errore. Alcune maldicenze sono totalmente false e di gran parte è vera solo una percentuale minima.

Per non cadere in questo, che può diventare un gruppo vizio e crearsi terra bruciata, è di non divulgare ciò che si è venuto a sapere.

Occorre informare la persona oggetto delle maldicenze di ciò che sta circolando a danno della  sua immagine per darle la possibilità di giustificarsi o di chiarire l’accaduto e forse diventerà una vera amica per sempre.

 
 
 
 
 
 
 

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