DEALLA MORTE

Post n°130 pubblicato il 19 Febbraio 2009 da salvadag

DELLA MORTE


 


Ho vissuto, come vivono le persone.


 


Da bambino


 


Ho conosciuto la vita, cosi come la morte.


 


Ho vissuto come vivono le persone.


 


Da bambino,


 


ho visto nascere gli animali, i cani, i vitelli, i cavalli, 


 


ho visto morire gli animali,


 


ammazzati per mangiare,


 


anch'io ho ammazzato;


 


ho visto morire gli animali appena nati,


 


morire gli animali, vecchi,


 


i cani andare a morire da soli, lontano.


 


Da bambino, ho visto morire anche gli uomini.


 


.....


 


Ho accettato la morte, 


 


perchè tutto quello che ho attorno, 


 


tutto quello che sono e sono stato,


 


un giorno morirà.


 


.....


 


Ho accettato la morte, 


 


perchè tutto quello che c'è stato è morto,


 


e grazie a questo,


 


tutto è rinato.


 


I cani morti,  che ho sepolto, sono diventati terra,


 


che ha portato frutti,


 


che hanno mangiato gli animali,


 


che ho mangiato anch'io,


 


che un giorno, insieme agli altri animali,


 


produrrò vita


 


.....


 


Ho accettato la morte,


 


perchè è il primo passo per la vita.


 


.....


 


Questa società non accetta la morte,


 


è solo una disgrazia,


 


accade, sempre per errore.


 


.....


 


Una società che non accetta la morte,


 


è una società che non prepara la nuova vita.


 


.....


 


Una società che non accetta la morte,


 


vede la vita come una linea solitaria e retta che ha un'inizio e una fine


 


vede la vita come una freccia,


 


quando io vedo un numero infiniti di cerchi, attaccati gli uni agli altri.


 



 


 


 



 


 
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POVERA ITALIA

Post n°129 pubblicato il 13 Febbraio 2009 da salvadag

Non mi piace parlare di stato, di società, di gestione delle persone.

 

Non mi piace parlarne, perchè non sono scevro di qualunquismi,
perchè ognuno ha le proprie idee (spero),
non mi piace perchè non sono scevro di ignoranza.
Ma...
... in relazione ai fatti avvenuti di recente,
alle innovazioni che complicano,
alle parole di troppo,
alle smentite,
alla politica che non è per la polis,
alle scelte non prese,
alle scelte prese solo in funzione a sondaggi,
alla politica dei salotti,
alla politica della paure,
alla politica che domina,
alla politica della carota e del bastone,
alla politica delle dichiarazioni,
alla politica in televisione,
alla politica che ti studia,
alla politica del giorno dopo,
alla politica che non verifica il risultato,
alla politica che fa tornare i conti,
alla politica del cambiare tutto, per cambiare niente,
alla politica della lentezza,
alla politica degli alternativi per forza,
alla politica degli accordi,
alla politica dei favori,
alla politica dei regali,
alla politica dei contentini,
alla politica dei brogli veri,
alla politica dei brogli inventati,
alla politica della riconoscenza,
alla politica della maggioranza e dell'opposizione,
...
in relazione a queste avvenimenti...
mi vergogno...
come italiano, come nipote di nonni che hanno combattutto e subito, per arrivare alla pace ed ad uno stato di fatto e di diritto,
come uomo, perchè oggi mi sento trattato come un cretino, con pochissime libertà, con doveri che non arrivano dalla mia cultura,
ma imposti e controllati dallo stato.
Ho una cultura, morale, umana, ambientale, sensibile, animale.
Voglio pagare, e tanto, per avere uno stato che mi sorregga, quando non posso farlo da solo..
..che mi sorregga se non posso farlo da solo, 
nella mia fiera e rispettosa libertà .
 
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TIME

Post n°128 pubblicato il 21 Gennaio 2009 da salvadag

Sono qui, davanti alle cascate del Trebbia,

a guardare una marea di acqua,

fare un salto di quattro metri.

 

Sono qui, in piedi le mani in tasca, con gli stivali già freddi.

Incantato nel rumore

e nei movimenti di tutta questa acqua,

 

Penso al tempo.

 

Al tempo che non ho colto,

incantato penso a questo stato.

 

Stato in cui non voglio più ritrovarmi.

Non voglio più ritrovarmi a pensare che tutto sia inutile,

che a furia di allontanare tutto e tutti, poi ci si ritrova soli davvero.

Non voglio più ritrovarmi a pensare che tutte le cose che ho avuto,

siano in fondo solo illusioni.

 

Illusione l’amicizia, l’essere stato utile, l’aver un posto, l’esser cercato.

Illusione anche d’esser stato amato.

 

Ritrovare la tua faccia, il tuo corpo, le tue abitudini, le tue parole,

che annullano tutto,

anche se il tutto in un attimo è niente.

 

È il tempo, che non ho colto,

perché sapevo che quel tempo non era il mio.

Non sarebbe mai stato il mio,

perchè saresti stata un’allucinazione più grande delle altre.

 

E allora liberami, perché non vai via da me?

Mesi buttati via.

Tempo per farmi capire che senza te sto bene.

Un attimo per risucchiarmi via tutto,

e lasciarmi nudo davanti al Trebbia in piena.

 

 

 
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349.780 KM

Post n°127 pubblicato il 19 Gennaio 2009 da salvadag


Sono i km della mia macchina,


sono la strada che ho fatto.


Sono tutte le partenze e tutti i ritorni,


sono tutte le pizze mangiate nel baule,


sono tutte le scopate fatte in estate con i finestrini aperti,


d'inverno con la macchina accesa.


Sono l'idea che non basta muoversi per far della strada,


sono l'idea che la mia smania di andare a volte è solo scappare,


da me e da tutto intorno,


sono l'idea che scappare non è giusto, è giusto cambiare.


Sono l'odore quando piove, il sudore d'estate, sono il vetro ghiacciato d'inverno.


Sono che mi dispiace mollare la mia macchina, perchè c'ho passato su 10 anni.


Sono che la macchina è un insieme di pezzi che ti permette di spostarti da un posto all'altro, che ti isola dal resto, che ti chiude in te.


Son che in 10 anni ne fai di cose, ma la cosa peggiore è accorgersi che non si è fatto niente.


  


 

 
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NATALE (2008)

Post n°126 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da salvadag

Il natale non lo so cos’è.

Lo capisco dalle mie voglie.

Ho voglia di un rifugio mio, di un solo piano, fatto con i sassi, i mattoni, il legno, le tegole sul tetto.

Ho voglia di un rifugio mio, che abbia soluzione di continuità con l’esterno.

Ho voglia di un bosco attorno, di uscire e di vedere piante ed erba.

Ho voglia di una vita lenta, anche di solitudine.

Ho voglia di camminare, al limite di cavalcare.

Degli odori animali e vegetali, del caldo della legna.

Ho voglia di una donna, di vederla dormire, e di toccarle le labbra.

Ho voglia del silenzio.

Ho voglia del caldo, e dell’odore del mare.

Ho voglia di spogliarmi e stare nudo sotto il sole, di sentire la pelle bruciare.

Ho voglia di sesso, senza pensare a niente.

Ho voglia di dormire, ed è l’unica cosa che sto facendo.

Ho voglia di lavorare, di fare.

Buon Natale 

 
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