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Post n°745 pubblicato il 09 Dicembre 2011 da anairda_1949
27 novembre 2011
Ho preso tizzoni ardenti
scientemente li ho appoggiati alle mie pupille
ho accecato la mia vita.
Si’ non mi voglio bene
forse voglio distruggermi
a poco a poco
Allora ho iniziato a non vedere
Pian piano diverro’ un’ameba
incapace se non di reazioni primitive
Cio’ che riuisciro ‘ a fare
è mortificare me stessa.
Ci avevano pensato gli stoici
convinti come erano di impararae a tollerare il dolore
di non percepirlo,ma non ci si assuefa al dolore
No il dolore ti massacra
ti percuote ti lapida ti brucia
Le ferite non si rimarginano e copntinuano a penetrare la pelle
la mangiano dentro Ll’unica salvezza è l’amore
il sentimento puro ardente incondizionato quello che vorresti dare che dai e viene rifiuitato bagnato dall’indifferenza
dall’esclusione dalle lacrime di acido
che rigano il corpo nudo massacrato
Tuttavia riesco ancora a percepire la bellezza della natura
ad ascoltare con gioia il canto degli uccelli
ad incantarmi davanti alle nuvole
che volano leggere
riesco ad incantarmi e a sussultare di fronte akl temporale
alla pioggia incessante
alla musica vera diun ruiscello che canta
riesco a respirare la purezza della vetta
aromatizzata di conifere
di erbe fine come la ruta
riesco ancora ad abbracciare la stella alpina
la gioia mi viene dalla poesia
parole che accarezzano l’anima mia e mi fanno rivivere |
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