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OLD SUBBUTEO SHOW 2009

Post n°5 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da gesau

inserisco 2 articoli che danno l'idea di quello che è stato l'evento. I risultati agonistici sono assolutamente secondari o addirittura inutili.

VERONA TRA SOGNO E REALTA"

Sono arrivato all'ora delle streghe a casa e iniziavo a rimugginare a cosa srivere qiuesta mattina e mi sentivo vuoto, senza pensieri e vivevo questa cosa con fastidio come se non avessi emozioni ma poi....
Sono andato a dormire e li nella fase pre sonno, in quel momento per me magico , mistico e onirico tutto si e' rivelato con dolcezza, fluidita' e incanto come una visione lisergica con suoni e colori e sensazioni.
Si colori come le chiazze verdi smeraldo dei ragazzi di milano, il rosso fosferescente di quei portentosi giocatori del Magnagatti, le perfette e pulitine polo da canoisti dei superbi genovesi, le mise calcistiche eleganti di fabiobertola, la mise da fantino di Suarez , l'immancabile old style di Garagnas e le righe verdi del celticman di milano, la schiccheria con soponsor Yamaha e tutte le rutilanti divise calcistche della giornata.
I luoghi anche loro hanno avuto la loro parte eravamo circondati da subbute , un grande mercato di leccornie subbuteistuiche da far invidia ad una pasticceria la domenica ad un bambino di qualche decennio fa' ci abbracciava , cataloghi alle pareti e vecchie reclame ti occhieggiavano dall'altro lato, campi di rugby alle spalle travi di legno a dare calore dall'altro, la mostra fotografica per ricordare e sognare.
Un'altro luogo e' stato per me il perno centrale il "Balcone dei rimugginamenti" dove ciclicamente gli eliminati andavano a raccogliere gli abbracci dei loro colleghi di sorte per annegare in una ristaa e sigaretyta la recchia bassa trionfante.
Bambini sul panno con baterie inesauribili forse hanno iniziato a giocare per far piacere al papa' ma poi alla fine ha prevalso il piu' bel gioco del mondo e la naturale e spontanea amicizia che si crea tra di loro l'immagine4 forse piu' banale da scrivere ma sicuramente la piu' vera.
Ho scorperto che esistono altri fili che ci uniscono e questo e' un motivo ulteruore di gioia e forse non rappresntano piu' una sorpresa.
OLd subbuteo inghilterra ormai un legame ci stringe e non sono rapporti diplomatici ma semolicemente la voglia di Giocare, Spudsky ormai non fa piu' notizia vome the fingers si possono salutare senza nanche lo spupore ma ieri tra noi c'era u ragazzaccio di Leeds che ha preso l'aereo per la ptima volta e solo per giocare a subbute che dire se non funny game.
Ma arriviamo ai veri vincitori del torneo gli organizzatori senza entrare nel dettaglio dei nomi . meriti e lavori svolti a loro il mio piu' grande affetto e ringraziamento per gli sforzi dhe hanno fatto e la passione profusa per farci vivere il Campionato Italiano.
Il Subbuteo show per me nasce e muore nel momento in cui viene premiato il mio fratello serpente Mentore dagli amiici veronesi per le sue presenze nella citta' di Giulietta e Romeo, in quello stesso momento potevo rimettermi in macchina ne era gia' valsa la pena.

OLDKICK

 

Lo scalpo

"Rimanere a Verona anche la notte dopo  la fine del torneo si è rivelato un errore tattico, una cazzata. Ci rifletto e me ne convinco sulla via del ritorno quando sono sul treno e la prosa del libro che sto leggendo unitamente al ritmico rollio del treno concilia il torpore che mi porta verso un sonno leggero. Penso anche a cosa potrei scrivere sul forum, ma non ho idee anzi ne troppe, poi arrivo a Ferrara e qualcosa si smuove. Alla periferia di Bologna – le periferie nei pressi delle stazioni sono tutte uguali, solite case trascurate, panni stesi, agglomerati ultrapopolari, ma quella che si vede a Bologna è tra le più brutte in assoluto – ho “partorito” il tutto, titolo compreso.
Dopo i saluti di rito mi ritrovo solo nella struttura alberghiera, un omino solitario nella scatoletta di cemento , senza doccia e senza il conforto del ristorante. Robuteo mi ha tenuto a chiacchierare per una buona mezz’ora, ma poi è andato via anche lui, la malinconia è inevitabile e sento il bisogno di fare qualcosa prima di rinchiudermi in stanza.
I passi si rivolgono spontaneamente verso la scala che porta al salone dei congressi, dove abbiamo giocato e vissuto per due giorni. Cosa penso di trovare non lo so e infatti non trovo nulla, è buio e il silenzio è rotto dal ronzio monotono del condizionatore e dal rumore proveniente dall’autostrada che arriva lontano e ovattato; sensazioni da palombaro in immersione notturna. Le sale sono già state parzialmente sistemate nel loro abituale aspetto; cerco qualcosa che mi riporti alla mente la finale di poche ore prima, la tensione palpabile nell’aria, sessanta persone attorno a due persone attorno a 22 omini di plastica e poi la lotteria, un divertimento nel divertimento, con i soliti fortunati e i soliti meno, e la voce di Boscolo che per due giorni ci ha guidato, coordinato e stimolato.
Cerco qualcosa che mi faccia rivivere questi momenti, anche con l’olfatto, un senso che si è mantenuto sviluppato, quasi per compensazione di qualcuno degli altri che con l’incedere dell’età si è affievolito. Provo a rintracciare l’odore dolciastro del compensato o quello polveroso degli astropitch o quello acre del sudore, ma non c’è più niente, l’aria condizionata ha fatto il suo lavoro. Sono solo e fuori posto, come un ex proprietario che sia entrato illegalmente di soppiatto nell’appartamento posseduto fino a poco tempo prima.
Alla fine della scala, appeso a un sostegno, un cartellino indica di salire per accedere al campionato di subbuteo; decido allora di aggrapparmi a questo residuo di materialità, questo inutile pezzetto di carta che l’indomani sarebbe stato gettato dal personale delle pulizie. Lo guardo e decido che sarà il mio scalpo di uomo bianco, il mio contributo alla stanza dei trofei della tribù.
Lo stacco e me lo porto in stanza. Ci dormirò a fianco, come un amico."

furetto60

 
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