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Creato da yogagiogo il 09/03/2010

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sulla piazza a cavallo
il monumento
di fronte l'università
non è lontano il mare
c'è troppo vento
indossi la giacca
ridendo
il molo transennato
ricordo un tempo
non eri tu l'amore
un'altra

 

Du wurdest ein Teil des Ganzen,

mehr wirst du nicht -

doch du bleibst es auch.

In welcher Form auch immer,

da kann über dich hinweg schwimmen,

was will.

Ich bin der ich bin

und jetzt schon nur war,

doch immer sein werde.

Alles klar?

 

Si dice che…

ciò che non uccide fortifica…

ma fortifica cosa?…

il dolore fortifica?…

i dispiaceri fortificano?…

no…ti annientano…

ti distruggono…

ti logorano…

e se hai la forza ti rialzi…

ma non fortificato…

solo cambiato…

con cicatrici che sono sempre lì…

a ricordarti … di quando sei caduto.

 

 

« Colpe "innocenti"Nascere troia... »

Napoli nel cuore

Post n°52 pubblicato il 25 Marzo 2011 da yogagiogo
 

 Napoli per noi

gente distratta,
con gli occhi sempre accesi sul televisore,
è solo una città di scugnizzi pizza e mare,
o di notizie nere da telegiornale.
Napoli però
è un'altra cosa,
è la città tradita che sa perdonare,
grande luna park dell'America invadente,
e figlia senza amore di un'Italia assente.
Ma guarda Napoli e poi muori,
Napoli a colori,
gente cielo e mare,
con in mano il cuore.
Guarda Napoli che aspetta,
la città promessa,
con l'eterna attesa,
ma la speranza sempre accesa,
Napoli di pane sempre amaro,
Napoli di giorni appesi al cielo.
Napoli che canta e non s'arrende.
Si lecca le ferite e si re-inventa sempre,
stesa su un vulcano solo mezzo addormentato,
che gioca con la vita e vince ilcampionato.
Napoli città di terni al lotto,
di gente che ogni giorno è sempre una scommessa,
che arrivano alla sera faticando e improvvisando.
Che Napoli non è soltanto contrabbando,
e guarda Napoli ferita,
Napoli proibita,
nuda o travestita,
presa o abbandonata,
guarda Napoli futura,
bianca di paura,
con la gente vera,
che ancora sogna e ancora spera.
Napoli spogliata fino al mare.
Ma Napoli che sa ricominciare.
Napoli per noi che ci stupisce,
che non ne siamo figli ma ci riconosce,
quando la tocchiamo ci regala un'emozione,
che non puoi fare a meno di volerle bene.

"Scritta da un Pisano"

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Commenti al Post:
am.erre
am.erre il 25/03/11 alle 20:30 via WEB
tristemente vera...!bravo,anna maria
 
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