Libera mente

La prima cosa bella

In questi giorni sto ascoltando e riascoltando questa fantastica canzone. Non mi interessa se la critica non la definisca musica impegnata, quanto piuttosto canzonetta estiva... però mi piace tanto. Mi ricorda le estate roventi di tanti anni fa quando ero un bambino e con la mia famiglia andavamo in ferie con la vecchia Fiat 127 rossa. E nell'autoradio  questa canzone, e mia mamma seduta davanti in un bellissimo vestito a fiori ne canticchiava i versi...

Come è cambiato il mondo da allora, e come è stato difficile diventare grande... ma la canzone è sempre la stessa, e ascoltarla mi dona gioia, ma anche tanta malinconia, perchè quei momenti erano davvero meravigliosi.

L'albero

Dalla mia finestra si vede un albero. Scrivo "si vede" perchè mi sono accorto proprio ieri che per tanti anni l'ho soltanto visto, senza guardarlo bene... e mi accorgo solo ora di quanto sia cambiato.
Si trova in un cortile e tanto tempo fa la sua chioma copriava la vista di un campetto di calcio... Sono passati gli anni e l'esile tronco di quel pino marittimo è ora un tronco solido e robusto, che innalza la pianta tanto che la chioma ormai lascia scoperto più di metà campetto.

E' passato tanto tempo, e l'albero pur restando se stesso è cresciuto: questa riflessione mi affascina e mi spaventa. Chissà cosa riserverà per me il futuro?

Cambiamenti

La mia vita è cambiata tantissimo: in pochi mesi sono successe cose così mportanti che se lo avessi saputo un anno fà non ci avrei mai creduto. Gli scherzi della realtà, che alle volte sorprende molto di più della fantasia.

Mi guardo intorno, e il paesaggio è sempre lo stesso, ma con una persona accanto tutto si ricopre di colori nuovi. Sembra incredibile, ma la solitudine aumenta la percezione di ogni disagio, aumentando anche la voglia di evasione.

La mia casa è sempre lontana, e questa città è sempre troppo grande, grigia, impersonale, anonima, ma ora ho un aiuto e uno scopo in più per restare a galla.

Regali

Il Natale ha travolto ormai da giorno lo spirito di questa città e nonostante la crisi è un tripudio di luci, addobbi e gente che riempie le borse di regali. Ormai si è ridotto a questo il Natale... regali, soldi in cambio di oggetti... e che tristezza vagare per le vie del centro e constatare che in nessuna vetrina ci sia più il presepe.

Qualcuno dirà che è giusto così, perchè un simbolo religioso potrebbe offendere qualche "diversamente credente"... non lo so, a me dispiace e basta. Tutto cambia...

Oggi pomeriggio andrò ad acquistare i tre soli regali che farò. Il dio consumismo non si rallegri: sono doni che faccio perchè tengo ad un gesto sincero, e non perchè devo. Okkey, dovrei farne anche degli altri, ma non me la sento, preferisco così.

Natale a casa.

La mia casa è lontana, e negli ultimi anni il Natale mi ha sempre trasmesso un senso di nostalgia ancora più grande, al quale non riuscivo a replicare con nient'altro che semplice sgomento. Avevo quasi il timore che essere felice nella grande città fosse una colpa.

Ora qualcosa sta cambiando, e sentire con le mie orecchie rassicurazioni su di un futuro che non mi farà mai rinunciare alle mie radici è il più bello dei regali che io possa ricevere.
La grande casa sulla collina oggi ha un aspetto triste pur continuando a brulicare di vita, ma un nuovo germoglio si affaccia nella mia anima... Non so se un giorno riuscirà a tornare com'era una volta, ma sicuramente non sprofonderà nell'abbandono, perchè sarà per sempre la mia casa.