Ommdepreja

finestra dell'anima

 

POESIE

SALVATORE QUASIMODO

Ed è subito sera

Ognuno sta solo sul cuor della terra

trafitto da un raggio di sole:

ed è subito sera.

---------------------------------

SAFFO

Frammento 34

Gli astri intorno alla bella luna

nascondono il volto di luce

quando nel plenilunio si rischiara

tutta la terra

 

ALLA COMPAGNA DI UNA VITA

IL TUO SGUARDO

PROFONDO

MI EMOZIONA

IL TUO SORRISO

DOLCE

MI COMMUOVE

IL TUO CORPO

ARMONIOSO

ANCORA MI SEDUCE

L'AMORE......

 

A NICOLETTA PER S.VALENTINO

Non ti voltare

per cogliere la memoria

di un momento

passato.

Non ti voltare

per rivedere

con malinconia

come eravamo.

Non ti voltare

per capire

il senso della vita.

La nostra giornata

ci dona ancora

il raggio caldo

e luminoso

di un domani

maturo

e sereno.

Non ti voltare....

 

TRAMONTO SULLA SPIAGGIA, CON NICOLETTA

Fermati e ascolta

il lento sospiro del mare.

Ha rubato i raggi dorati del sole,

i colori dell'arcobaleno

e il frinire di grilli e cicale

per accompagnare con dolci note

il racconto saputo della memoria,

dei pensieri e delle emozioni vissute.

La brezza disegna sulla sabbia

i volti amici dei tempi passati

che la risacca lentamente cancella.

 

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OMAGGIO PER DIANAVERA

"NELLA VITA DI UN UOMO

CI SONO MOMENTI SOLENNI

QUASI MAGICI

QUANDO INCONTRA

UN'ANIMA BELLA."

 

OMAGGIO PER ALE

"Un tramonto lontano

l'ultimo raggio del sole

accende

di rosso intenso e dorato

un fiore di croco

forse è il sorriso

di una giovane donna

o il riflesso

della sua intimità

profonda."

 

OMAGGIO A LOREDANA

Leggere danzano le ore

sulla torre del tempo

il cuore attende

sereno

il nuovo giorno

lo sguardo

tenero e romantico

invita a sognare

 

ALLA CARA AMICA GIGLIOLA GIOVANI

Avvolta in una nuvola

di rosso intenso

come un tramonto estivo

caldo e luminoso,

brucia il fuoco

della tua intimità nascosta,

così intuisco nei tuoi occhi

tra dolcezza profonda

e ansia di libertà

le parole non dette.

--------

Il testo della canzone è composto e cantato da Gigliola. E' brava e anche una bella ragazza.

 

 

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LA REPUBBLICA DELLE BANANE COLPISCE ANCORA!

Post n°89 pubblicato il 22 Luglio 2011 da Ommdepreja

La Lega è tornata a sventolare nell'aula della Camera dei Deputati il simbolo della sua inconsistenza civile. Votare per l'arresto di un deputato, inquisito dalla più folkloristica procura d'Italia, il cui campione è quel famoso pm dal nome esotico, specializzato in flop giudiziari, è una idiozia macroscopica.

Eppure aveva già visto, prima nel 92/93 e poi col primo governo Berlusconi, cosa significa "buttare l'acqua col bambino". Consegnarono l'Italia alle procure politicizzate; non solo loro, purtroppo, ma anche loro, per non aver capito ciò che stava accadendo.

La carcerazione preventiva come mezzo per estorcere confessioni o accuse contro altri inquisiti, oppure come condanna anticipata prima di aver celebrato un processo che stabilisca se c'è un reato e se questo sia stato veramente consumato? questa si chiama tortura, inflitta con mezzi diversi, ma non meno perversi, di quelli utilizzati nel medioevo! Questa è barbarie giuridica, inciviltà!

La Lega ha creduto, con questo sproposito giuridico e politico, di dare  un segnale di moralità, invece ha solo colpito un capro espiatorio, indicato come simbolo del malaffare. "Colpirne uno, per educarne mille?" Siamo tornati a questo? Vedremo poi quale sarà il prezzo che tutti saremo chiamati a pagare.

Ciò che mi lascia basito, ma non troppo, è il comportamento di quelli che più volte ho definito i quattro "bamboccioni": Casini, Fini, Franceschini, Rutelli. Si definiscono difensori della Costituzione e ne dimenticano gli articoli 27 e 68; si definiscono cristiani eppure sono preda dei peggiori "peccati", condannati come capitali dalla fede alla quale impropriamente fingono di richiamarsi. La "superbia" di credersi migliori degli altri; l'"invidia" nei confronti di chi non riescono a disarcionare; l'"accidia" perchè costretti a vivere una vita politica, e non solo, al disotto delle loro ambizioni; l'"ira" come ricerca di ogni forma di vendetta. Mi scuso per averli definiti "bamboccioni"; in realtà la giusta definizione l'aveva data Leonardo Sciascia!

Del PD c'è poco da dire: giustizialista con gli avversari, garantista con i propri sodali! Così si sono comportati in questi giorni; che miseria morale! Ma tutto questo è scritto nel dna dei comunisti vetero-post-neo; basta ricordare i "processi" dei regimi comunisti del passato e quelli odierni della Cina, della Corea del Nord, del Venezuela, di Cuba. Perciò nulla di diverso ci si può attendere da questa gente, moralista senza morale!

Che dire, tra l'altro, del fatto che Papa è in galera per rivelazioni di segreti d'ufficio e invece Penati è a piede libero per tangenti milionarie estorte in tutti questi anni, sino al 2010.

Un'ultima annotazione con riferimento alla "cattolica adulta" Rosi Bindi, che ha riportato in auge un antico modo di assistere all'"esecuzione" dei suoi avversari politici.

Finalmente le Tricoteuses sono tornate, il 20 luglio 2011 erano addirittura 319!  

        

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Commenti al Post:
virgola_df
virgola_df il 23/07/11 alle 12:44 via WEB
Idiozia? Pochi politici ne sono immuni, mi sa!
Un abbraccione, amico caro!
virgola
 
 
Ommdepreja
Ommdepreja il 25/07/11 alle 23:57 via WEB
Hai fatto una bella vacanza? Bentornata, anche se certamente avresti preferito rimanere là dove ti trovavi. Io riparto domani per la Toscana, se il tempo me lo consentirà, mi sintonizzerò con te dalla riva del mio mare. Ti abbraccio!
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

INFO


Un blog di: Ommdepreja
Data di creazione: 24/12/2009
 

SUBLIMI FERIAM SIDERA VERTICE

In onore e in memoria di mio padre!

Mio padre è stato un generale dell'Aeronautica Militare, pluridecorato al valore, durante la 1° Guerra Mondiale. Come tutti i piloti aveva un suo stemma con delle lettere punteggiate, queste: S.F.S.V. Solo da poco tempo ho trovato una sua lettera, del maggio del 1917, con la quale chiedeva al suo comandante l'autorizzazione a potersi fregiare dello stemma che gli indicava; era lo stemma gentilizio di famiglia, con un cartiglio dove erano riportate le seguenti parole:

SUBLIMI FERIAM SIDERA VERTICE.                                                                        (MI INNALZERO' SINO ALLE STELLE A TESTA ALTA.)

(è l'ultimo verso della I° Ode di Orazio, dedicata a Mecenate.)

  

 

IL MOTTO DI QUESTO BLOG!

CARERE DEBET OMNI VITIO

QUI IN ALTERUM DICERE

PARATUS EST.

(Deve essere privo di ogni vizio chi si appresta a criticare gli altri).

 

PROVOCAZIONI? 1°

Da alcuni decenni, quattro bamboccioni - Casini, Fini, Franceschini e Rutelli - precocemente invecchiati e consumati nella vana attesa di un "futuro radioso", si esibiscono nel teatrino della politica.

Un quinto, Follini, si è, per nostra fortuna, smarrito nelle "Terre di Mezzo" e non riesce più a raccapezzarsi di dove si trovi.

Oggi i nostri quattro eroi, preda delle sindromi di Peter e di Cipolla, sono in attesa di essere riposti definitivamente dietro le quinte, tra le scenografie superate e inutili! 

 

L'ARMATA BRANCALEONE

QUALCUNO HA PARAGONATO IL GRUPPO DI FINI, FUTURO E LIBERTA', ALL'ARMATA BRANCALEONE.

NON SONO ASSOLUTAMENTE D'ACCORDO, L'ARMATA BRANCALEONE E' UNA COMMEDIA CINEMATOGRAFICA SPIRITOSA E COMICA, CHE SUSCITA SANA ALLEGRIA, PERCIO' E' UN'OPERA SERIA!

IL GRUPPO DEI FININI ASSOMIGLIA INVECE ALL'ESERCITO BORBONICO DI RE FRANCESCHIELLO: GENERALI E COLONNELLI CON RICCHE DIVISE, MEDAGLIE E PENNACCHI, CHE AL PRIMO STORMIR DI FRONDE SCAPPARONO A GAMBE LEVATE ( GRIDANDO: CON LA PAGLIA, SENZA PAGLIA! PER NON PERDERE IL PASSO!)!

CHE RIMARRA', POI, PASSATA LA BUFERA, SE NON QUALCHE PENNACCHIO (HO SCRITTO PENNACCHIO E NON PERNACCHIO!), QUALCHE MEDAGLIA DI CARTONE, E MOLTI FESTONI E DECORAZIONI LACERATE E INUTILI, MEMORIA TRISTE DI UNA ILLUSIONE, SENZA CONSENSO?

COSI', FINALMENTE, DIVENTERA' UTILE ANCHE IL GRANATA, OVVIAMENTE, PER SPAZZARE  CIO' CHE RESTA DELLA FARSA DI UN ESERCITO DI GENERALI E DI COLONNELLI SENZA SOLDATI,  ANZI, SENZA ELETTORI!

 

DEL BAMBOCCIONE E DEI SUOI BAMBOCCINI

Il nostro bamboccione, Fini, chiede a Berlusconi "discontinuità", evidentemente non ha neppure buona memoria, ha dimenticato che fine ha fatto Follini che della discontinuità è stato il campione. Ma la stranezza di questo uomo, consumato nell'invidia e nella presunzione di se, è di comportarsi come tanti "intellettuali" di sinistra memoria: arrogante, altezzoso, depositario di presunte verità inoppugnabili e perciò assolutamente antipatico, come i suoi bamboccini, ovviamente.

Credo si tratti della stessa infezione mentale che ha tarato il comunismo, caratteristica del resto di tutte le ideologie totalitarie; è senz'altro il retaggio della cultura malata da cui proviene, una cultura che, pur denegata, non viene superata, ma resta nei comportamenti e nell'ostentazione di una presunta superiorità intellettuale, propria delle ideologie illiberali.

Chi è ancora in fase di convalescenza da questa lunga malattia, dovrebbe, quanto meno, esibire un senso di umiltà, almeno pari alla pregressa presunzione di superiorità.

Si vede che ricoprire certi incarichi, per i quali non si hanno attitudini o sono al di sopra delle proprie capacità, portano gli uomini al delirio: ricordate che fine hanno fatto Irene Pivetti e Carlo Scognamiglio e Casini?

Auguri, Bamboccione, il tempo, come abbiamo visto, è galantuomo! 

Mi piacerebbe terminare queste considerazioni, citando un famoso proverbio milanese, tuttavia essendo un poco volgare, non lo faccio, ma lo accenno: si tratta di ciò che succede quando qualcosa di inopportuno sale sugli "scàgn". 

 

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LA COMMEDIA MUSICALE

Non è nostalgia del tempo passato, ma un omaggio all'eleganza di due grandi artisti; la canzone è comunque molto bella e ancora oggi ha un suo fascino; entrambe le cose certamente e validamente possono arricchire il nostro presente.

Conservare ciò che è bello del passato ci aiuta a capire meglio il nostro tempo, a  giudicarlo con oggettività, al di fuori delle mode contingenti.

E tutto ciò ci rende più liberi! 

 

MARTIRI E CARNEFICI

Un altro dissidente cubano, un giornalista in carcere da undici anni, è stato ricoverato in ospedale dopo sedici giorni di sciopero della fame e della sete. A Cuba c' è il carcere americano di Guantanamo, dove sono rinchiusi terroristi e attentatori; nel resto del territorio cubano invece i terroristi sono al potere e in galera c'è chi chiede libertà e rispetto dei diritti umani.

Perchè chi ha da sempre esaltato il regime cubano, come quel politico di casa nostra, di lungo corso e poca memoria, non abbandona le sue giacche di cashemir e non si presenta ai fratelli Castro, proponendo uno scambio: lui resta a Cuba in cambio della liberazione dei dissidenti? Magari portandosi dietro quell'imbecille di pseudo giornalista, lo avete forse dimenticato, quel Gianni Minà,  che per anni ha cercato di convincerci, con i suoi reportage, sulla grande  democrazia di Cuba e sulla inimitabile libertà dei cubani! Non bastasse, in questi giorni, un appello di sostegno al regime castrista che definisce i dissidenti "delinquenti comuni" è stato sottoscritto da sei docenti (docenti de che!) universitari e naturalmente anche dal Minà vagante, un vero petardo di imbecillità! 

Che vergogna! e ancora affermano di essere orgogliosamente comunisti!

Ma che vadano a quel paese! insieme a quel famoso velista con le scarpe di Ferragamo fatte a mano e con tutti i loro accoliti, dei quali continuerò a  parlare, sintantochè non li vedrò presi a calci nel sedere da tutti quegli italiani, a loro volta presi per i fondelli dalle loro atroci bugie sui paradisi del socialismo reale, come avevano la spudoratezza di definire quelle tirannie, lorde di sangue innocente!   

 

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ANCORA SULLA GIUSTIZIA

Calogero Mannino, ex ministro democristiano, dopo sedici anni e cinque processi subiti, è stato assolto in via definitiva dalla Corte di Cassazione dai reati di mafia ascrittigli.

Il Mannino ha subito 9 mesi di carcere e 13 mesi di arresti domiciliari!

La sua vita e la sua dignità di uomo e di politico sono state distrutte; ma ancora una volta i nostri eccelsi difensori della Costituzione sono rimasti silenti.

O, forse,per usare un'espressione da codice penale, quello stesso codice penale che lasciano stravolgere, capovolgere e stracciare, sono latitanti? 

Qualcuno sarà chiamato a pagare per questi "orrori" di giustizia?

 

ANCORA SULLA GIUSTIZIA

Del Turco, un mese nelle patrie galere, poi agli arresti domiciliari; costretto a dimettersi da Governatore dell'Abruzzo; nessuna prova a suo carico!

Si può togliere la libertà e la dignità ad un uomo, senza prove nè riscontri del presunto reato commesso?

In questo paese, il paese della giustizia targata Di Pietro, si può!

La Carcerazione preventiva da eccezionale è diventata abituale e assomiglia tanto alla reintroduzione della "Tortura"!

Ancora silenzio da parte dei difensori della Costituzione!

 

PARAFRASANDO UN CELEBRE EPIGRAMMA DI U.LAMPREDI

A presentarci Silvio mendace

De Bortoli complottista e Casini meretrice

Gran fatica Di Pietro non fè

Copiò se stesso e si divise in tre!

 

LUANA O DEL SENSO DELLA VITA

Ho lasciato passare qualche giorno dal ricordo di Luana, per evitare di fare un discorso in qualche modo scontato, in un senso o nell'altro.

Mi piacerebbe che si potesse avviare un confronto laicamente corretto, privo di estremismi ideologici; capisco le difficoltà di questo tentativo, tuttavia bisogna provarci.

Premetto che provo molto disagio nei confronti del padre, che ha preso quella decisione terribile di togliere la vita alla propria figlia, seppur asserendo di aderire alle volontà di lei.

Altro disagio provo nei confronti della magistratura, che è intervenuta in una materia certamente non di sua competenza, mentre in Parlamento era in discussione la legge che tale materia stava regolamentando, assumendo una decisione in contrasto proprio con le indicazioni del Parlamento medesimo. Per giunta la decisione è stata assunta nell'ambito di un ricorso per Giurisdizione Volontaria, istituto che normalmente è riservato alla soluzioni di controversie civilistiche, quelle ad esempio in materia di confini.

Possiamo discutere della vita come se fosse una qualunque merce, per la quale si può decidere se sia di buona o scadente qualità e pertanto mandarla al macero?

SE la vita non la si vuol considerare, in senso cristiano, sacra, dobbiamo, quanto meno laicamente considerarla indisponibile e inviolabile, tanto è vero che rifiutiamo la pena di morte e la guerra.

Se decidiamo che, rispetto ad una situazione di coma o di stato vegetativo, i parenti o una commissione di medici può decidere se interrompere quella forma ridotta di vita, sospendendo idratazione e alimentazione, noi abbiamo reso disponibile quella vita a valutazioni contingenti. Potrebbero prevalere considerazioni di carattere economico come il costo dell'assistenza a questi pazienti; questioni ereditarie, oppure errate interpretazioni della volontà della persona colpita da quella sventura.

Noi andremmo ad interpretare quello che è il senso della vita: cioè che cosa è la vita e quando questa cessa veramente, o entrare nel merito della qualità della vita.

Scientificamente, noi sappiamo ancora pochissimo sul cervello umano e sul suo funzionamento, ma riteniamo di poter decidere se una persona in quelle condizioni percepisca o meno stimoli o sensazioni che gli giungono dall'esterno, solo perchè non abbiamo apparecchiature che ci consentano di valutare esattamente tutto ciò.

 A Londra alcuni sperimentatori pare che abbiano trovato il modo di stimolare il cervello di uno di questi pazienti ricevendone alcune risposte. Forse è ancora poco per gridare al miracolo scientifico, ma è sufficiente per riaffermare l'indisponibilità della vita, a qualunque stadio questa venga a trovarsi, ogni giorno, infatti, nuove scoperte e nuovi farmaci riaprono la speranza di cura e di guarigione per malattie prima considerate incurabili, mantenere in vita anche questi pazienti vuol dire coltivare la speranza che possano essere recuperati.

Perciò e infine, ai medici, dobbiamo ricordare che il loro dovere è di curare il paziente, per mantenera accesa la candela della speranza, e non di accompagnarlo alla buona morte.

 

 
 

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