Io e Me
C'è un'ape che si posa su un bocciolo di rosa: lo succhia e se ne va... Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa. Trilussa
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Velocità
Post n°188 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da xorange2000x
Sia quando guardiamo la tv, sia quando leggiamo libri ci sono queste storie d’amore che ti travolgono, che ti investono letteralmente come un autobus. E in circa 3 mesi organizzano matrimoni da favola perché… si erano riconosciuti subito. Ora… o mi manca il lanternino per riconoscere l’uomo della mia vita o, cosa più facile, devo ancora incappare in lui. Però mi accorgo che questa pseudo ansia da impegno, da convivenza, da matrimonio sta dilagando dappertutto. Tutte le volte che parlo con qualche amica, a cui piace uno, sta già pensando di lasciare spazio perché il ragazzo che sta frequentando possa lasciare qualcosa in casa sua: un asciugamano, un paio di mutande, un paio di calzini… insomma poco alla volta che si approprino della sua casa. E sembra quasi che se un uomo ci mette 20 giorni per decidere se mollar lì uno spazzolino già è lì che pensa che forse non ci ama abbastanza. Se questo ragazzo, che ha una sola possibilità di sbagliare e dodici per eventualmente decidere se riparare o meno, prova a fare un attimo marcia indietro perché si rende conto che dopo 2 mesi forse magari una convivenza è un attimo eccessiva… ecco che ci si lancia in psicopatiche reazioni di insicurezza in cui un melodramma shakesperiano a confronto è una soap opera. La cosa che mi chiedo non è tanto se è lecito fare questi melodrammi, non mi permetto di giudicare le reazioni della gente. Quello che mi chiedo è se bisogna fare le cose veloci, così veloci da dimenticarci la nostra identità. Se questa velocità non sta ad indicare la paura che abbiamo di rimanere da soli, la paura di non saper affrontare i momenti “no” da soli. Questo ormai sta diventando il mio dubbio. E’ come se il romanticismo, il corteggiamento fosse sparito. Ma dov’è finito quel momento in cui ti guardi poco alla volta, quegli sguardi che vorrebbero essere seguiti da una parola ma ti accorgi che forse devi andare con calma. Quelle prime battute, quei piccoli modi di rompere il ghiaccio. Che forse alla prima birra ti augureresti di non averlo mai rotto… ma è così bello sperare. E’ così bello pensare che sia lui/lei la persona giusta, la persona che ti traghetta da una fase ad un’altra. Secondo me dovremmo ritornare a provar gusto per un pomeriggio passato ad oziare, una serata passare ad archiviare le bollette e gli estratti conto della banca, un weekend a farci le maschere e a farci lo scrub, attendendo tutti i 10 minuti di posa. E se riusciremo a passare indenni a certi momenti di assoluta apatia… forse possiamo cominciare a pensare di poter tranquillamente dedicare tempo, sano, ad una persona. Chi la dura… la vince… |
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