Oro Sulfureo

Cos'è il nostro sangue se non questo? Oro sulfureo...splendente come l'oro e caldo e infernale come lo zolfo.

 

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POESIA

Il cielo scuro vibra,

scosso da una brezza fredda.

L’aria si fa elettrica, e parla.

Parla di tensioni mai sfogate,

di emozioni mai rivelate.

Gli alberi pensierosi scuotono le loro cime

e si piegano per l’arrivo della tempesta.

Il vento si placa e allora arriva.

Un tuono feroce squarcia la placida calma,

il lampo fugace illumina il cielo,

una luce innaturale avvolge la valle.

Una luce fredda, ma che arriva al cuore,

svela tutto ciò che mi nascondevo.

Non posso negare l’evidenza,

ma posso accettarla,

e renderla innocua.

L’aria comincia a muoversi,

e una lieve brezza fresca canta,

la fine della tempesta, neanche iniziata,

l’arrivo della pioggia.

Un piccolo scroscio, ritmico e calmo,

pulisce le mie ferite e lenisce il mio dolore.

Speranzoso alzo lo sguardo,

abbracciando la valle, scrutando il cielo.

Le nubi lente si allontanano

e le stelle cominciano a brillare

della loro purezza, e allora so:

la tempesta è passata, ora,

devo rimettermi in cammino.

 

 

 

 

Renovatio

Post n°11 pubblicato il 21 Maggio 2007 da Coranis

Eccomi di ritorno, probabilmente solo per un amico veneziano esperto di logica!

Ok, il calcolo deduttivo naturale non è decisamente il mio campo, ma mi ci sto impegnando!

Con sto caldo poi studiare non è esattamente il massimo....

 
 
 

Scrivere e disegnare fa bene

Post n°10 pubblicato il 22 Ottobre 2006 da Coranis

Incredibile, non scrivevo qui da un bel pò, eppure non appena ho scritto qualcosa ben due persone, (in tutte altre situazioni) , mi hanno parlato degli stessi argomenti e usato anche le stesse parole.

In più ho trovato dei bei libri che insegnano bene le proporzioni anatomiche e le pose plastiche e di combattimento e li sto usando il più possibile per imparare e fare un pò di mano. Finora ho prodotto solo un ritratto del mio pg e un dio marino deforme.

Mi sento davvero meglio, oggi ho avuto una giornata davvero lunga e difficile, ma stasera quando ho preso matita, fogli, penne a punta fine, finissima ed enorme(per i campi grandi)mi sono sentito subito meglio. Il primo ritratto non era decisamente degno, ma esprimeva bene alcuni tratti del personaggio.Il secondo disegno del pg era a figura intera, e sono decisamente più soddisfatto. Infine il dio marino mi ha impegnato enormemente per via dell'anatomia modificata e le dita artigliate che non avevo idea di come disegnare!

Appena capisco come si fa posto i risultati.

 
 
 

Un sacco di novità!

Post n°9 pubblicato il 20 Ottobre 2006 da Coranis
Foto di Coranis

Prima le cose superficiali:

ho cambiato cellulare e ho preso un fichissimo v3 motorola a pochi soldi!

Mi sono troppo divertito ad un paio di lauree.

Ora le cose importanti:

Con la mia ragazza è cambiato tutto!
E' come essere di nuovo all'inizio, insicuri e pieni di desiderio.
E' strano come la possibilità di perdere una persona te la faccia vedere con occhi nuovi.
Ma soprattutto stare per perdere una parte di te stesso ti fa vedere ogni cosa di te che vorresti ignorare e seppellire.

Ma forse il senso di stare assieme a qualcuno è questo!

Come detto nel cartone: "Le situazioni di lui e di lei"

Più sto con te più mi scopro diverso da come mi credevo...

 
 
 

Questo è ciò che siamo

Post n°8 pubblicato il 03 Ottobre 2006 da Coranis

Sono giorni che non scrivo perchè ammetto di essere un pò spaventato all'idea.

E' successo di tutto, incredibili baci con la mia ragazza, un contatto davvero intimo e profondo, un amico con il quale ho parlato mi ha mostrato un lato che pochi mostrano, il lato più finito e umano.
Poi mio nonno ha subito un'operazione durante la quale gli hanno installato un peacemaker, io sto riallacciando molti rapporti rimasti in sospeso durante le vacanze, e il tutto mentre cerco di impegnarmi davvero.

Vorrei avere maggior lucidità, essere sicuro di non starmi perdendo nulla per strada, e anche se solo una parte di me adora la mia finitezza come essere umano mentre altre vorrebbero avere la serenità e lucidità di un buddha per essere sicuro di dare tutto me stesso alle persone che mi stanno vicino.

E in più vorrei splendesse il sole, non vedo l'ora che domani sera giunga, con una serata in piazza delle erbe con amici e fidanzata.

 
 
 

mio dio che poco tempo

Post n°7 pubblicato il 27 Settembre 2006 da Coranis

in questi giorni tra la fine della vendemmia e l'inizio dei corsi ho davvero trascurato il mio piccolo blog(piccolo e per niente frequentato...che tristezza).

Ora devo aspettare un'altra ora per via dello sciopero dei treni(smentito ma presente porcocane!) per andare dalla mia miss, quindi ne approfitterò per aggiornare il blog.

In questi ultmi giorni è stata davvero una crociata ogni singola ora: dura ed estenuante tra mille impegni e sopratutto mille domande. Con la mia miss si stanno passando momenti difficili(è il terzo anno di relazione, e il confronto si sta facendo davvero serio, sia tra noi due che tra noi stessi...), a scuola cerco di ingranare per andare alla grande, ma non sembra semplice, anzi non lo è.

Cerco sempre di dare il massimo, ma questo stile di vita è logorante e difficile, specie quando si desidera essere sinceri con se stessi al 100%, eppure porta dei bei frutti. Il primo boccone potrà anche essere amaro, ma sicuramente il secondo porta con sè una dolcezza davvero unica.

Non parlo di quando ci si vuole davvero bene, ma quando ci si accetta davvero. Non in tutto e per tutto, ma quando accetti di poter convivere con i tuoi difetti e le tue paure, i tuoi dubbi e soprattutto i tuoi errori. Non è semplice, ma alla lunga è davvero bello.

da un senso di pace...anche nella tempesta

 
 
 

Il primo capitolo del lamento dell'elfo!

Post n°6 pubblicato il 24 Settembre 2006 da Coranis

Eccovi il primo capitolo. Se interessa a qualcuno me lo faccia sapere!

Sono così tante ad incontrarsi
nel cielo d’estate,
corrono e volano
oltre le nubi,
brillano e splendono
nei nostri occhi che si cercano.
            
- Canto delle stelle della notte -

L’amore umano è fuoco,
arde e si spegne.
L’amore elfico è stella,
brilla e rimane eterno.

- Poesia di Sephar Fards, poeta elfico -


Tanto tempo fa, nel regno di Ferunnia viveva una fanciulla. Questa fanciulla era umana, eppure tutti dicevano che dovesse avere un lontano antenato elfico perché la sua bellezza era straordinaria e colpiva al cuore sia gli uomini che gli elfi, tanto che venne chiamata Kar’enna, che nella lingua sacra significa: Amata dagli dei. E che lo fosse nessuno lo metteva mai in dubbio. Era bella e intelligente e non c’era persona che non le volesse bene. La ragazza però non viveva così serenamente come avrebbe detto chiunque. La bambina infatti divenne un’adolescente e quando; come tutti gli uomini e le donne del creato, cominciò a volersi conoscere e vedere dal di fuori cominciò a sentirsi brutta e presa in giro. Ella infatti non si sentiva così bella, guardando le stupende sacerdotesse del tempio del sole infatti si sentiva sgraziata e brutta, e il sentirsi definire bella per lei divenne quasi un’offesa. In un primo momento questo non le impedì di provare amore, ma quando i ragazzi cominciarono a corteggiarla solo per potersene vantare coi compagni il suo spirito si rinchiuse in se stesso e offuscò le magnifica radiosità di Kar’enna. A quel tempo la ragazza non conosceva bene i riti religiosi e gli dei, dato che la sua famiglia, proveniente da terre lontane, non aveva mai seguito nessuna fede del luogo, e forse di nessun altro luogo. Una notte però, dopo essere stata presa in giro per l’ennesima volta da un ragazzo arrogante e borioso, corse a perdifiato verso i quartieri centrali della propria città, Aldarion. Corse fino a quando le gambe non le cedettero e lei si accoccolò, ormai stremata, ai piedi di una statua alta e dipinta di nero che rappresentava una figura incappucciata, impossibile da definire né nella razza né nel genere. Singhiozzante e tremante trasalì quando alcune figure simili alla statua sbucarono dal nulla e la trascinarono verso un muro che, come d’incanto, si aprì lasciandoli passare attraverso una fitta oscurità. Il gruppo sbucò in una grande sala illuminata da molte candele in cui stavano inginocchiate molte di quelle figure incappucciate, almeno un centinaio. Kar’enna era troppo spaventata per emettere alcun suono, eppure non si sentiva minacciate da quelle figure, ma era atterrita per la velocità con la quale tutto era successo. Solo quando si fermarono si rese conto che non l’avevano stretta o usato violenza, ma che anzi l’avevano spostata quasi come se fosse senza peso. Quando fu lasciata libera di muoversi poté guardarsi attorno con più attenzione. L’enorme sala era circolare, tutta di pietra, senza legno, se non per qualche scranno e altri sedili e poltrone sparse qua e là. Tutte le strutture puntavano al centro, verso un grande altare rialzato accerchiato da colonne alte almeno venticinque metri. Sopra le colonne e tutto il resto della sala vi era una volta oscura sulla quale sembrava esserci dipinto il cielo stellato. Al centro dell’altare stava una figura ammantata molto diversa dalle altre. La sua cappa scura era intarsiata di argento e madreperla chiarissima in complicati disegni tra i quali erano inseriti antichi simboli che Kar’enna, per quanto inconsapevolmente, riconobbe come elfici.
“Sono Elfi”, pensò immediatamente, “ma diversi da tutti quelli che ho visto finora.”
La figura al centro alzò un braccio bianco come la neve ricoperto di tatuaggi e bracciali e anelli, pronunciò una breve litania e poi si girò verso la nuova arrivata. Il cappuccio era calato tanto sul volto che lei non poté scorgerne il volto, ma solo la bocca e il mento, coperti degli stessi tatuaggi e pendenti del braccio.
“Io sono Notte, sacerdote degli elfi della notte. Conosci la statua ai cui piedi ti sei rifugiata?”
Kar’enna scosse la testa.
“E’ la notte, di cui noi siamo seguaci. Tu ti sei rifugiata presso di lei, quindi noi ti daremo tutto ciò che potremo darti per esserti utile, ora sei una protetta della dea, e per sancire il nostro impegno di fronte a te non staremo velati, ma staremo come di fronte alla notte.”
Non appena ebbe finito queste parole tutte le figure ammantate della sala lasciarono cadere i loro veli per lasciare scoperti corpi chiari come le stelle coperti di tatuaggi e pendenti e solo da pochi veli neri che coprivano parte del torso e il pube. Almeno un centinaio di elfi maschi e femmine stava ora ritto di fronte a lei, fissandola intensamente, ma senza alcuna aggressione o violenza, ma con rispetto e grande profondità. Quasi tutti avevano gli occhi neri o azzurri, ma alcuni avevano occhi di un viola che lei non aveva mai visto in un elfo, ma solo nel proprio riflesso. Da sempre tutti quelli che la conoscevano lodavano quel colore così chiaro e intenso, lo stesso viola che si trova solo in alcuni fiori rarissimi abbondava sulle sue iridi.
Tra questi c’era anche il grande sacerdote che era molto più muscoloso e massiccio degli altri, tanto che lei si chiese se fosse davvero un elfo, ma le sue orecchie e i lineamenti del viso così affilati non lasciavano spazio ad alcun dubbio.
Ad un nuovo gesto del sacerdote tutti gli elfi si adagiarono mollemente sugli scranni, sui cuscini e sui tappeti sparsi per tutta la sala nel più completo silenzio.
“Sei la prima che non sia nata tra di noi elfi a vederci in questo modo, a dire il vero anche pochi elfi che non siamo qui presenti possono dire di averci visti come tu ci hai visto ora, ma tu sei doppiamente una protetta della notte, sei venuta da noi e porti il segno del suo volere su di te. I tuoi occhi ci dicono chi sei.”
Per tutta la notte Kar’enna ascoltò la loro storia e il loro invito:
“Noi siamo gli elfi della notte. Siamo elfi, ma non viviamo con gli altri nostri fratelli. Vedi, tanto tempo fa, quando voi ancora non eravate così tanti in questo mondo il popolo elfico era solo uno e senza alcuna distinzione pregavamo ad uno stesso altare e lo stesso spirito ci avvolgeva. Poi tutto cambiò. Come già saprai alcuni decisero di vivere nei boschi, altri nei mari, altri sulle cime dei monti, altri di fondare città aperte agli umani, altri di isolarsi in fortezze chiuse alle altre razze. Tre furono le città fondate per aprirci alla nascente civiltà umana: Aldarion, Seziuth e Laressan. L’ultima divenne il grande centro commerciale che conosci, Seziuth divenne la città del sapere per eccellenza. Scuole di magia e di guerra, elfiche e umane, biblioteche e musei, sapienti e discepoli tutti riuniti per la ricerca della sapienza ultima. Ad Aldarion infine si riunirono tutti i rappresentanti delle varie fedi, ai quali si aggiunsero gli umani. Adesso esiste una sola religione che ha inglobato in sé tutti i simboli e riti comuni, tranne i nostri. Tutti quelli tra cui hanno vissuto venerano le stesse cose: il sole, la luce, la ragione e l’ordine. Ma non ci sono solo spiriti simili al mondo e gli altri nostri fratelli sparsi per il mondo ancora lo sanno,ma i molti elfi di queste tre città sembrano averlo dimenticato. La ragione umana, così diversa dalla nostra li ha cambiati e portati a rifiutare la loro parte più ancestrale: L’emotività inconscia. Hanno dimenticato l’equilibrio, e seppure in fondo al loro cuore ci sia ancora essi lo hanno dimenticato. Alcuni di loro però ricordavano l’antico credo e specialmente quella parte oscura e impulsiva che gli altri stavano tralasciando in favore del nuovo spirito religioso comune. Quei loro divennero noi, decisero di dedicarsi alla riequilibratura dello spirito. Se per loro esisteva solo la luce e l’ordine per noi esistono anche il caos e la tenebra. Se per loro esiste solo l’amore per noi esiste il piacere, se loro cercano il controllo noi cerchiamo la frenesia. Se loro adorano mostrarsi noi ci nascondiamo ai loro occhi. Noi siamo il popolo della notte. Crediamo nel bene e nella pace, ma ricordiamo che il mondo non si poggia solo sulla luce, ma sull’equilibrio tra luce ed ombra, bene e male. Una volta all’anno ci uniamo ai sacerdoti solari per invocare il grande equilibrio e garantire un futuro a tutti i popoli. Solo i sacerdoti sanno di noi…i sacerdoti e i folli che possono vederci tra un raggio di sole e l’altro che ci aggiriamo invisibili, avvolti dalla nostra notte personale, che ci segue sempre. Loro cambiano sotto il sole, noi siamo uguali sotto la luce delle stelle. Noi mutiamo aspetto per mantenere l’essenza, loro mantengono l’aspetto mutando parti della propria essenza.”
Kar’enna si sentiva stordita e avviluppata da quelle parole, come se, da qualche parte dentro di lei, stesse svegliandosi qualcuno.
“Dentro di te c’è qualcosa di noi protetta della notte” continuò il sacerdote “Desideri tu conoscere le nostre usanze e conoscenze?”
Molte teste si voltarono verso di lui come stupite e sorprese, alcune anche adirate.
“Sento che ciò è giusto e negli interessi della madre notte fratelli.” Rispose Notte a quegli sguardi.
A quel punto tutti gli occhi tornarono su Kar’enna, nessuno carico di domande o rabbia o qualunque altra emozione se non una grande profondità e un incredibile rispetto.
“Costoro credono alle parole di Notte, col cuore, totalmente.”. Pensava Kar’enna capendo l’importanza del momento “Alcuni hanno rinunciato ad odiarmi o temermi nel momento stesso in cui lui ha parlato. . . . anch’io gli credo, non so perché ma credo in lui. ”.
Da quel momento, nulla fu più come prima.

 
 
 

Una lunga notte...un lungo sogno

Post n°5 pubblicato il 21 Settembre 2006 da Coranis

Credevo che il tempo potesse cancellare ogni cosa...
credevo che le ferite e le emozioni di un tempo ormai remoto potessero esistere solo come ricordi, ma stanotte ho visto che non è così.

Certe emozioni, particolarmenteimpetuose escono allo scoperto, ricordandoci la loro intensità, ricordandoti che quando qualcosa ti cambia la vita non sparisce mai...

ricordandoti che quando qualcuno ti cambia la vita non la scordi mai...

Poi senti il tuo cuore spezzarsiquando ti rendi conto che non ti mancano le persone, ma come ti facevano sentire: speciale, ricercato, energico...
Ti accorgi che se quando queste persone che ti donano tanto spariscono dalla tua vita, tu smarrisci i loro magnifici doni, è come se li avessi gettati via.
Come se non fossero mai stati nella tua vita, e tu ti fossi innamorato di un'idea tua, data solo dai tui bisogni.

Come siamo piccoli e fragili, sempre bisognosi della stima e dell'affetto degli altri per sentirci bene...e speriamo di nascondere le nostre debolezze con l'amore altrui, ma il vero amore non le cancella...le ama.

 
 
 

Un bellissimo matrimonio

Post n°4 pubblicato il 16 Settembre 2006 da Coranis
Foto di Coranis

Oggi, alle ore 11.00 due amici di famiglia sono convolati a giuste e stupende nozze!

Il rito è stato lungo, ma scorrevole, intrigante e commovente.

Il pranzo ha avuto inizio alle ore 15.00(i compari avevano staccato tutte e quattro le ruote dell'audi degli sposi)ed è finito alle ore 19.00.
Eccovi il ricco menù:

Antipasti vari fritti, crostini, pizzettine, etc...

Insalata di pesce
Cappasanta gratinata

Risotto con porcini e mela verde

Fiocchetti al crudo con spuma di burro e salvia

Maccheroni al torchio con ragù d'anatra in frico

Vitello freddo con pomodorini e salsa di basilico
Insalata di stagione

Sorbetto al limone

Pausa

Filetto di maiale al prosecco e limone
Patate al forno

Tagliata di manzo con salsa bernese
Verdure ai ferri

S. Honorè al caramello

Caffè e digestivo

All'imbrunire

Gelato con frutti di bosco caldi
Fantasia di frutta
Piccola pasticceria
Pasta all'amatriciana

la lista vini comprendeva 3 prosecchi DOC, un pinot, un cabernet sauvignon e un moscato  davvero eccezzionali.

Ho catturato la vostra attenzione?

La coppia è davvero affiatata, e devo dire che sono poche le cose che vorrei diverse al mio matrimonio.
Cos'è un matrimonio dopotutto?Tra tutte le cavolate è una coppia di innamorati che si lega a vita e gioisce di questo con amici e parenti, ossia persone amate e che amano la coppia.
Una festa d'amore. Amore umano, quindi con tutti i suoi vizi e sbagli, ma un amore che per qualche ora ti fa sperare.
non mi fido degli uomini e delle loro parole e promesse, delle loro azioni ed intenzioni, ma non riesco a fare a meno di sperare.

Vi posto una bella immagine ad acquarello di una disegnatrice davvero brava di nome Marta Biagini.

Appena ritrovo il suo sito lo linko così potrete trovare tante belle immagini, ma già su Elfwood la trovate.

 
 
 

Sotto la pioggia covano le ceneri

Post n°3 pubblicato il 16 Settembre 2006 da Coranis

Piove, davvero tanto, ed è da dopo pranzo che sono pieno di rabbia e furore.

Senza motivo ho tirato fuori alcuni cd delle superiori pieni di canzoni per sfogarsi come Blurry, I'm a viking, e così via...

giocando a Knights of the old republic la mia piccola jedi è passata da un orientamento lato chiaro al lato oscuro! Mentre per i giochi di ruolo ho progettato due cattivi d'eccezione.

Per fortuna poi è intervenuta la mia ragazza a sedare il mio furore.
Una volta mi piaceva coltivare questi sentimenti perchè mi aitavano a creare, mentre ora avolte sento smorzato quel turbinio che sentivo alle superiori.
Sono cambiato e cresciuto per fortuna, ma quando sento di nuovo una simile energia capisco che nulla di quello che sono stato e che ho fatto mi potrà mai lasciare.

Sono rassicuranti simili fatti, specie ora che l'inizio delle lezioni si avvicina. Si ricominciano a riallacciare i rapporti rimasti in sospeso per l'estate, si scoprono rotture e nuovi rapporti nati durante l'estate, ma soprattutto si vede come le altre persone sono state travolte dall'uragano estivo. Caldo, vacanze e le persone più sciolte nel vestire e nel rilassarsi creano sempre piccole polveriere e grandi turbini, e vedere le trasformazioni è sempre interessante!

Adesso che l'estate è finita che cosa mi aspetterà?

Tanto studio per darsi finalmente da fare, nuove sfide per me e la mia ragazza, ma soprattutto spero tanti amici vecchi e nuovi.

Lancio il sondaggio:

Fate il bilancio dell'estate in 3 parole! Anche staccate, ma tre di numero!

 
 
 

Sotto la pioggia

Post n°2 pubblicato il 15 Settembre 2006 da Coranis
Foto di Coranis

Oggi per la prima volta in una settimana avrei potuto dormire fino a tardi, ma, inspiegabilmente, mi sono svegliato alle 9 in punto.

Ho provato e riprovato a riaddormentarmi, ma ogni tentativo è stato inutile.
Quindi mi sono alzato per godermi la vista della violenta pioggia che scendeva da un cielo scuro ed energico. Davvero una vista niente male per iniziare la giornata con più energia.

Visto che sto aspettando di poter uscire ne approfitto per parlarvi un pò di me.

Sono uno studente di Filosofia, adoro le parole, i suoni e le immagini. Leggo di tutto e di più, e sullo scomparto dei cd in camera mia i cd di Enya stanno fianco a fianco dei cd dei Limp Bizkit. Adoro i disegni e i fumetti, giocare ai videogiochi e soprattutto scrivere.

Sto lavorando a due fantasy ora.

Uno è ambientato in un futuro alternativo del mondo di Dnd, dove una lega di elfi, uomini e nani hanno sconfitto Orchi, Drow e tutte le razze dell'oscurità. Solo che la pace e l'arroganza date dalla vittoria hanno portato elfi e uomini ad unirsi in una visione fanatica della vita sotto l'egida della luce. Mentre le razze spariscono in una fusione totale nelle tre grandi città divenute le uniche sedi della vita senziente, anche il loro spirito vitale si sta affievolendo, consumato dall'apatia. Ma alcuni elfi, un giorno cacciati come animali per questo, non hanno dimenticato l'equilibrio e ora, una ragazza umana, trasformerà coloro che ormai vengono ritenuti leggenda in realtà.
E sul mondo risuonerà il "Lamento dell'elfo".

L'altro è nato ispirato a Warhammer, il gioco di strategia da tavolo e per PC.
Quando l'impero era giovane e ancora esistevano villaggi isolati e privi di ogni contatto con il mondo una tribù chiamata Oaxim venerava una strana pietra.
Questa pietra un giorno li rapì ed essi sparirono.
La nostra storia parla di come fecero ritorno.
Parla dello strano mondo dove si trovarono, di uno strano neonato e di come crebbe.
Parla di coloro che lo amarono, odiarono, e di come questa tribù cambiò il mondo.
La storia dell'amore tra un uomo che rifiutava se stesso e una donna rifiutata dagli dei, dell'amicizia tra un paladino e un barbaro, tra un guerriero spietato e un difensore di genti, dell'amore impossibile tra un'assassina e un uomo già innamorato di un'altra, del dolore di una figlia violentata e della rabbia del suo innamorato, e di molto altro ancora.
Questa è la storia di labashar.

Se vi interessano pubblico qualche capitolo o anche tutti!

Adoro guardare film e provare a suonare il sax, accendere il fuoco e guardarlo per ore, dormire abbracciato alla mia ragazza e giocare al pc per ore di fila, e ora, giocare a giochi di ruolo che rapiscano la mia fantasia e mi aiutino a creare assieme ad altri avventure coinvolgenti e bei momentidi divertimento e di narrazione.

Adesso volo a suonare un pò, od almeno a provarci con i miei compagni di vendemmia!!!

Besitos

 
 
 
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INFO


Un blog di: Coranis
Data di creazione: 14/09/2006
 

BLURRY

"Blurry"

Everything's so blurry
and everyone's so fake
and everybody's empty
and everything is so messed up
pre-occupied without you
I cannot live at all
My whole world surrounds you
I stumble then I crawl

You could be my someone
you could be my scene
you know that i'll protect you
from all of the obscene
I wonder what you're doing
imagine where you are
there's oceans in between us
but that's not very far

Can you take it all away
can you take it all away
well ya shoved it in my face
this pain you gave to me
Can you take it all away
can you take it all away
well ya shoved it my face

Everyone is changing
there's noone left that's real
to make up your own ending
and let me know just how you feel
cause I am lost without you
I cannot live at all
my whole world surrounds you
I stumble then I crawl

You could be my someone
you could be my scene
you know that i will save you
from all of the unclean
I wonder what you're doing
I wonder where you are
There's oceans in between us
but that's not very far

[Chorus]

Nobody told me what you thought
nobody told me what to say
everyone showed you where to turn
told you when to runaway
nobody told you where to hide
nobody told you what to say
everyone showed you where to turn
showed you when to runaway

[Chorus]

This pain you gave to me

You take it all
You take it all away...
This pain you gave to me
You take it all away
This pain you gave to me
Take it all away
This pain you gave to me

 

IL MIO SAX TACE

Il fiato scorre, potente,

e l’ottone, splendente, vibra.

Mentre lascio che la mente vaghi,

mi lascio trasportare

dal mio stesso suono.

Sento le vibrazioni tra le mie dita,

nella mia bocca, nel mio animo.

Poi, quando tutta l’aria finisce,

stacco il cordino, e, appoggiato al letto,

pulisco quel magico strumento.

Mentre note piene di fumo

e di sentimenti risuonano dentro di me.

La luce della lampada

fa brillare quella fonte di amore.

Con la mano ferma lucido

quel ricettacolo di passioni,

passioni potenti, pulsanti, vibranti.

Quando lo ripongo nella custodia

un piccolo dolore mi colpisce il cuore,

e già provo nostalgia,

allontanandomi dalla stanza.

 
 

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