Orto Botanico
orto botanico e centro di agricoltura biologica sperimentale- vivaio forestale delle essenze della macchia mediterranea - centro di educazione ambientale - area attrezzata
Famiglia: Myrtaceae Nome comune:Mirto Nome volgare: Mortella Morfologia Ha un portamento arbustivo o di piccolo alberello, alto da 50 a 300 cm, molto serrato. La corteccia è rossiccia nei rami giovani, col tempo assume un colore grigiastro. Le foglie sono opposte, persistenti, ovali-acute, coriacee, glabre e lucide, di colore verde scuro superiormente, a margine intero, con molti punti traslucidi in corrispondenza delle glandole aromatiche. I fiori sono solitari e ascellari, profumati, lungamente peduncolati, di colore bianco o roseo. Hanno simmetria raggiata, con calice gamosepalo persistente e corolla dialipetala. L'androceo è composto da numerosi stami ben evidenti per i lunghi filamenti. L'ovario è infero, suddiviso in 2-3 logge, terminante con uno stilo semplice, confuso fra gli stami e un piccolo stimma. I frutti sono bacche globoso-ovoidali di colore nero-azzurastro, rosso-scuro o più raramente biancastre, con numerosi semi reniformi. Maturano da novembre a gennaio persistendo per un lungo periodo sulla pianta. Ne esistono numerose varietà coltivate a scopo ornamentale come il Myrtus communis var. variegata alta fino a 4,50 m, con foglie dalle eleganti striature colorate di bianco-crema e fiori profumatissimi. Distribuzione –habitat - fioritura È una specie spontanea delle regioni mediterranee, comune nella macchia mediterranea. In Sardegna è un comunissimo arbusto della macchia mediterranea bassa, tipica delle associazioni fitoclimatiche xerofile dell'Oleo-ceratonion. Molto meno frequente è invece la presenza del mirto nella macchia alta. La fioritura, abbondante, ha luogo nella tarda primavera e all'inizio dell'estate, da maggio a luglio. Un evento piuttosto frequente è la seconda fioritura che si può verificare in tarda estate, da agosto a settembre e, con autunni caldi, in ottobre. Il fenomeno è dovuto principalmente a fattori genetici. Per il suo contenuto in olio essenziale (miratolo, contenente mirtenolo e geraniolo e altri principi attivi minori), è un'interessante pianta dalle proprietà aromatiche e officinali. Al mirto sono attribuite proprietà balsamiche, antiinfiammatorie, astringenti, leggermente antisettiche, pertanto trova impiego in campo erboristico e farmaceutico per la cura di affezioni a carico dell'apparato digerente e del sistema respiratorio. Dalla distillazione delle foglie e dei fiori si ottiene una lozione tonica per uso eudermico. La resa in olio essenziale della distillazione del mirto è alquanto bassa. Il prodotto più importante, dal punto di vista quantitativo, è rappresentato dalle bacche, utilizzate per la preparazione del Liquore di Mirto propriamente detto, che è un digestivo ottenuto per infusione alcolica delle bacche attraverso macerazione o corrente di vapore. Un liquore di minore diffusione è il Mirto Bianco, ottenuto per infusione idroalcolica dei giovani germogli, erroneamente confuso con una variante del liquore di mirto propriamente detto ottenuto per infusione delle bacche di varietà a frutto non pigmentato. Il prezzo di mercato delle bacche si aggira intorno ai 1,8-2 euro/kg. Il liquore di mirto è un prodotto che fino agli anni '90 ha interessato un mercato di nicchia a livello regionale, ma successivamente l'attività dell'industria liquoristica ha subito una notevole espansione promuovendo il prodotto nel mercato nazionale. La domanda di materia prima, tradizionalmente soddisfatta dai raccoglitori stagionali nella macchia mediterranea, ha portato ad una notevole pressione antropica sulla vegetazione spontanea, che ormai non è più in grado di sostenere un'attività su larga scala. Curiosità L'impiego fitocosmetico del mirto risale al medioevo: con la locuzione di Acqua degli angeli, s'indicava l'acqua distillata di fiori di mirto. Nella tradizione gastronomica sarda il mirto è un'importante condimento per aromatizzare alcune carni: i rametti sono tradizionalmente usati per aromatizzare il porchetto arrosto, il pollame arrosto o bollito e soprattutto sa taccula o grivia, un semplice ma ricercato piatto a base di uccellagione bollita (tordi, merli, storni). La popolarità di cui gode questa pianta in Sardegna è notevole al punto che questa pianta è oggetto di consuetudini consolidate. In autunno presso i mercati civici e gli ambulanti si trovano facilmente le bacche di mirto pronte per essere messe in macerazione per la preparazione casalinga del liquore. Infine, i rametti di mirto sono frequentissimi come ornamento nei banchi delle macellerie e delle rosticcerie. La popolarità ha ispirato la ricerca negli ultimi anni di nuove utilizzazioni in campo alimentare che però non hanno riscosso grande successo. In particolare si citano il thè freddo al mirto e il gelato al gusto di mirto. Note L'abbondante e suggestiva fioritura in tarda primavera o inizio estate o la presenza per lungo tempo delle bacche (di colore nero bluastro o rossastro o rosso violaceo) nel periodo autunnale rendono questa pianta adatta per ravvivare i colori del giardino come arbusto isolato, allevato a cespuglio o ad alberello. L'utilizzazione più interessante del mirto come pianta ornamentale è tuttavia la siepe: in condizioni ambientali favorevoli è in grado di formare una fitta siepe medio alta in pochi anni. Le foglie, relativamente piccole, e la notevole capacità di ricaccio vegetativo lo rendono adatto a formare siepi modellate geometricamente con la tosatura, ma può anche essere allevato a forma libera e sfruttare in questo caso lo spettacolo suggestivo offerto prima dalla fioritura poi dalla fruttificazione. |
INGREDIENTI 300 g di bacche 300 g di alcool 250 g di zucchero 250 g di acqua PROCEDIMENTO PER L’ESTRATTO Lavare le bacche e lasciarle stese per qualche giorno al riparo dalla polvere. Trasferirle in un contenitore di vetro scuro e coprirle di alcool etilico a 95°. Lasciare i contenitori alla luce per alcuni giorni e successivamente riporli in luogo chiuso per tutto il periodo della macerazione (circa 40 giorni). Recuperare l’estratto e sgrondare le bacche. Con un piccolo torchio recuperare un ulteriore quantitativo di estratto per aumentare la resa. Non forzare la torchiatura altrimenti si ottiene un liquore con spiccate proprietà tanniche. Filtrare l’estratto con carta assorbente e preparare lo sciroppo sciogliendo a caldo lo zucchero nell’acqua. Aggiungere lo sciroppo all’estratto alcolico a freddo. CONSIGLI PER L’OTTENIMENTO DELLA GRADAZIONE ALCOLICA DESIDERATA. Per ottenere una gradazione alcolica del 30%: aggiungere a 35 ml di estratto 65 ml di sciroppo. Per ottenere una gradazione alcolica del 34%: aggiungere a 40 ml di estratto 60 ml di sciroppo. CONSIGLI PER LA CONSERVAZIONE Conservare il liquore in vetro scuro da 500-750 ml di capacità. Conservarlo almeno uno o due mesi prima di consumarlo e se necessario filtrarlo. |
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