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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 14 Gennaio 2008 da OSS_Sicurezza

OSSERVATORIO sulla SICUREZZA

L'Osservatorio Sulla Sicurezza è il Dipartimento dell'Osservatorio sulla Giustizia (www.OsservatoriosullaGiustizia.it) deputato alle questioni inerenti le attività istituzionali per la tutela dei diritti civili in ambito pubblico e privato sul territorio nazionale ed internazionale. Sono state create apposite delegazioni territoriali per meglio assolvere il delicato compito. Ecco l'esempio della sezione presente sul territorio comunale di Civitanova Marche: giovani volontari impegnati per la tutela della sicurezza in ambito sanitario e civile in occasione anche di grandi eventi pubblici (a fianco: il simbolo "Understate" OSS - Osservatorio Sulla Sicurezza).

Sul falso Made in Italy lo Stato ha fatto crak!

Permettendo l'insediamento di bande criminali transnazionali specializzate nella tratta e nella gestione dei soggetti extracomunitari

Lettera allo Stato,

nonostante l'impegno profuso dall'Osservatorio sulla Sicurezza - dipartimento dell'Osservatorio sulla Giustizia, per il contrasto alla criminalità organizzata specializzata nella contraffazione e nella gestione della tratta degli esseri umani, il fenomeno presente nei centri delle nostre città permane. I gruppi di clandestini che invadono le vie principali alla ricerca dei "furbi" che sperano di acquistare merce taroccata a prezzi vantaggiosi si concentra nelle giornate di festa. Ad esempio, a Civitanova Marche, nelle giornate del 25 e 26 dicembre 2007, abbiamo assistito ad una vera e propria invasione del corso principale. Decine e decine di extracomunitari africani, perlopiù di etnia senegalese, hanno occupato abusivamente i marciapiedi, impedendo il passeggio dei cittadini e dei visitatori con la merce stesa al suolo senza che nessuno intervenisse per ristabilire la legalità e la sicurezza. I volontari dell'Osservatorio operativi sul territorio di Civitanova sono solo quattro, compreso lo scrivente presidente regolarmente aggredito anche in questo caso dai clandestini-criminali che difendono i loro spazi con metodi mafiosi con tanto di minacce, intimidazioni e vere e proprie imboscate nelle zone adiacenti lo spaccio della contraffazione. Non è un caso che si utilizzi il termine SPACCIO. In quanto la "griffe", vale più della "coca". Lo Stato non può assistere passivamente alla svendita dei nostri centri storici alla criminalità! Le Forze dell'Ordine non possono delegare ad altri una funzione che compete quasi esclusivamente a loro, magari lamentando mancanza di mezzi e uomini! Gli uomini e i mezzi ci sono e sono in sovrabbondanza! Inoltre per contrastare il fenomeno basterebbe organizzarsi con due poliziotti o carabinieri di quartiere che si impegnino nei fatti e non a parole a non far sistemare la merce sul marciapiedi. Purtroppo abbiamo dovuto assistere ad alcuni soggetti "carabinieri di quartiere" che pur essendo in servizio e nel pieno delle loro funzioni hanno omesso ripetutamente il loro dovere permettendo la presenza del fenomeno. Non vengano però poi a lamentarsi che lo Stato non funziona! Lo Stato sono anche e soprattutto loro! E se i primi a non fare nulla sono proprio i carabinieri non ci si venga a lamentare della politica o di altre scuse per non applicare le leggi che ci sono e bastano per poter intervenire incisivamente per contrastare la criminalità. Dal lato economico l'Italia sembra ancora non rendersi conto di come la stragrande maggioranza dell'evasione è prodotta dal commercio abusivo e dal falso Made in Italy. Esite ormai da alcuni anni, e si implementa costantemente, un "P.I.L.P.", cioè un prodotto interno lordo parallelo! Le Forze dell'Ordine non possono delegare ad altri una loro funzione principale: quella di salvaguardare lo Stato!! (nelle scansioni: la copertina di uno dei vari fascicoli documentativi inviati dall'Osservatorio sulla Giustizia alle massime autorità competenti dello Stato - un articolo di Repubblica sull'invasione a Roma - un titolo di Studio Aperto sull'invasione in Vaticano)

IL "CASO" CIVITANOVA MARCHE

spettacoli indecenti e scene poco edificanti per una città civile.

A Civitanova Marche, grazie anche ad una politica sensibile, l'Osservatorio è riuscito a far comprendere all'amministrazione comunale l'importanza di prendere provvedimenti idonei anche ad informare la collettività. Recentemente è stato stampato un apposito volantino (foto-scansione) dove si può apprendere la gravità del fenomeno, e si citano chiaramente le leggi già esistenti da vari anni, quindi "a regime" e applicabili da chiunque, appartenente alle Forze dell'Ordine o incaricato di un pubblico servizio, si trovi di fronte all'occupazione abusiva da parte degli extracomunitari. Nonostante si legga la presenza della Polizia Municipale nella copertina dell'opuscolo, gli agenti non hanno fatto nulla per prevenire e contrastare l'invasione della "due giorni" Natale-Santo Stefano. Ci auguriamo che questo articolo contribuisca a prevenire il ripetersi dello stesso indecente spettacolo nei prossimi giorni di festività. Nel breve videoclip sotto, viene docuentato in lontananza lo smercio di capi di abbigliamento e accessori dai soggetti extracomunitari ai passanti alle ore 18 e 30 circa di mercoledì 26 dicembre 2007 in Corso Umberto I, angolo vicolo Marte (videoclip).

Soggetti deboli? No, razzisti delinquenti!

Cosa s'intende per soggetto debole? Chi ha la magica soluzione per individuare scientificamente lo status di soggetto svantaggiato? Per essere appartenenti ad una cosiddetta categoria svantaggiata non basta dichiararsi di una etnia proveniente dall'Africa. Dovete sapere che la comunità dei senegalesi in Italia è una delle più organizzate sotto tutti i profili giuridico-economici e finanziari (link http://UnioneImprenditori.it/index.php?option=com_content&task=view&id=20&Itemid=2  ) interni ed esterni. Una delle più potenti è quella residente nel maceratese, che vanta una propria sottosezione di un famoso patronato sindacale della sinistra e di alcuni particolari avvocati che lucrano con la formula del gratuito patrocinio a spese dello Stato. Alloggiano in cittadelle extracomunitarie come il famoso "Hotel House" di Porto Recanati, oppure a Tolentino, Macerata o Civitanova Marche. Questi signori li troviamo tutti molto ben arroccati con le proprie mercanzie, regolarmente taroccate, sulle vie principali delle città della provincia in oggetto, soprattutto nel capoluogo commerciale rivierasco di Civitanova Marche. Molti di loro godono di trattamenti privilegiati come l'assistenza della caritas, l'esenzione dal tiket per il servizio sanitario nazionale, il favoreggiamento nelle graduatorie per l'assegnamento delle case di edilizia residenziale, la totale assenza di imposizione fiscale di qualsivoglia natura e specie: tutte le loro postazioni, a differenza degli imprenditori commerciali regolari, sono esenti di fatto dall'obbligo di emissione di scontrini fiscali, IVA, IRAP, IRPEF, TARSU, TOSAP e via dicendo. A differenza di una boutique del centro, le loro postazioni "mobili" sfuggono totalmente alle maglie della burocrazia e del fisco. Posizionando la merce ai piedi del passeggio, impedendone il normale flusso, attraggono la diretta attenzione del consumatore sprovveduto che pensa di essere "furbo" nell'acquistare una griffe taroccata a prezzi fortemente più ridotti rispetto alla normalità, dando invece "danaro fresco esentasse" alla criminalità organizzata che gestisce dall'alto queste comunità e i VERI SOGGETTI DEBOLI che sono i minori impiegati e sfruttati nella produzione delle griffe e dei prodotti taroccati nei laboratori clandestini. Questo modus operandi è attivo su tutto il territorio nazionale ed è guidato con una vera e propria scuola di perfetto criminale della distribuzione del prodotto contraffatto generando un vero e proprio "Prodotto interno lordo parallelo" in nero: un volume finanziario che alcune organizzazioni di categoria (confcommercio e confesercenti) hanno provato a quantificare nell'ordine dei sette miliardi di euro l'anno, a cui però si deve aggiungere tutto l'indotto della "filiera sommersa" relativa alla produzione/distribuzione. Spacciano la loro appartenenza ad una etnia - sono perlopiù tutti "neri africani" - come una condizione di "debolezza" cercando di generare il "sentimento buonista" nel cittadino medio che non conosce la preparazione psicologica di questi signori. Aggrediscono e minacciano chiunque tenti di ripristinare la legalità sul territorio. A tutto ciò si deve aggiungere l'aspetto religioso fondamentalista. Infatti questi clan hanno al loro interno un vero e proprio Imam, come quel senegalese di Carmagnola, appartenente ad Al Qaeda, che ha sposato un'italiana convincendola ad indossare il "burka". Pretendono di staccare i nostri crocifissi dai luoghi pubblici e inducono alcuni insegnanti a non permettere la realizzazione dei presepi nelle nostre scuole. Chiedono la costruzione a nostre spese di moschee. Non ritengono le nostre leggi degne di essere rispettate. Non ci ritengono persone paragonabili alla loro dignità politico religiosa. Ergo: sono RAZZISTI che se ne infischiano allegramente dei nostri sistemi legislativi, religiosi e civili. Ebbene, cari signori e signore, questi individui non sono "soggetti deboli" ma veri e propri delinquenti patentati. (nella foto sopra scattata alle ore 18,30 di giovedì 27 dicembre 2007: una "postazione" di un senegalese illegale in Corso Umberto I, pieno centro di Civitanova Marche, con alle sue spalle il furgone dei Carabinieri di Quartiere che permettono e legittimano paradossalmente la presenza dell'illegalità su detto territorio - L'approfondimento della vicenda è documentato anche nei video sotto)

 

e... a conferma:

... non tutti i carabinieri sono come quelli di Civitanova Marche. L'Osservatorio sulla Giustizia ha segnalato all'Unione Imprenditori l'ottima operazione realizzata la scorsa estate dai Carabinieri del Veneto (link http://UnioneImprenditori.it/index.php?option=com_content&task=view&id=37&Itemid=2  ).

I veri soggetti deboli sono i nostri "poveri"

L'Istat ci aggiorna ogni anno sul livello della povertà degli italiani. Quasi due famiglie su dieci sono in stato di vera difficoltà di sopravvivenza nei bisogni principali come cibo, vestiti e abitazione

. Negli ultimi anni nel nostro Paese si sta realizzando lo spauracchio degli economisti etici: "Moneta cattiva scaccia moneta buona". Lo Stato sta parassitariamente consentendo la permanenza continuata sul territorio di un sistema economico illegale, alternativo a quello sano, che sta attaccando e sconvolgendo dalle basi il sistema produttivo e distributivo regolare, in gran parte già irrimediabilmente distrutto. Come dire: "Facciamoci del male"!! Tutto ciò genera disoccupazione, chiusura di piccole e medie imprese, riduzione della capacità competitiva del sistema Italia. Ma se lo Stato da un lato perde il prelievo dall'economia sommersa, dall'altro deve prelevare nelle tasche dei soggetti conosciuti nelle anagrafi fiscali. Ecco la legittimazione paradossale dell'indebita pressione fiscale sugli imprenditori regolari che preferiscono scappare all'estero delocalizzando interi blocchi e rami d'azienda. In sintesi, l'Italia si sta ritrovando con un pugno di mosche in mano. Mosche "Bianche" relative alla realtà di pochissimi Imprenditori Paladini che si battono per la conservazione dell'identità distrettuale, come ad esempio Enrico Bracalente titolare della NeroGiardini, che in tutte le sue comunicazioni ribadisce l'importanza della produzione del vero Made in Italy (link http://unioneimprenditori.it/index.php?option=com_content&task=view&id=57&Itemid=2 ). Nella foto: una "Boutique mobile del lusso" in pieno centro di Civitanova Marche, Corso Umberto I, gestita dal senegalese intento nell'allocazione dei prodotti contraffatti.

"BANCA ETICA di MACERATA" un bel regalo alle fasce sociali più deboli


COMUNICATO STAMPA- Dal nuovo anno sarà possibile chiedere agli istituti bancari che vorranno convenzionarsi con l'Osservatorio sulla Giustizia, l'applicazione della procedura etica registrata col marchio "Banca Etica di Macerata" (e.mail: BancaEticadiMacerata@libero.it ). Il Prof. Amedeo Recchi, Presidente dell'Osservatorio, ha reso nota la buona notizia con una apposita lettera aperta consultabile tra le "news" dal portale www.OsservatoriosullaGiustizia.it indirizzata al Presidente dell'Unioncamere, ai funzionari e ai collaboratori della Camera di Commercio. Il Marchio, che simboleggia un portale in stile romanico a quattro colonne con la scritta Banca Etica di Macerata, è stato riconosciuto valido e registrato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, dal quale dipendono appunto tutte le Camere di Commercio. La procedura etica prevede, nel disciplinare, la risoluzione di qualsiasi controversia finanziaria tramite gli Uffici di Conciliazione delle Camere di Commercio o dell'Osservatorio sulla Giustizia, con i "giudici" conciliatori abilitati. Tutto ciò permette lo snellimento delle procedure critiche, come ad esempio la rinegoziazione dei mutui, oggi sotto l'occhio dei media internazionali per l'innalzamento delle cause giudiziarie, specialmente in America e in Italia. Spesso, infatti, si è assistito passivamente all'espropriazione di beni mobili e immobili a famiglie indigenti senza pensare all'applicazione, in alcuni casi obbligatoria, di procedure di giustizia alternativa che consentono di evitare totalmente le spese legali e giudiziarie. In clima natalizio dove tutti corrono all'accaparramento di beni a volte inutili da donare, questo ci pare davvero un bel regalo per le fasce sociali più deboli del nostro territorio. f.to: Prof. Amedeo Recchi Presidente nazionale dell'Osservatorio sulla Giustizia allegato marchio Banca Etica di Macerata link pubblicazione lettera aperta:

http://OsservatoriosullaGiustizia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=93&Itemid=35

e sulla drammatica questione della crisi sui mutui delle famiglie:

http://OsservatoriosullaGiustizia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=94&Itemid=35

Link con "Banca Etica di Macerata": http://blog.libero.it/BancaEticaMC

***

"L'Economia" della "Tratta degli Esseri Umani"

vuoi saperne di più? vai su "the Observatory of Justice"!

http://www.osservatoriosullagiustizia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=16&Itemid=34

Quattro vigili contro un esercito di illegalità!

Domenica 6 gennaio 2008 - altra giornata di libero e incontrastato commercio abusivo dei prodotti contraffatti del Clan dei Senegalesi. Quattro vigili urbani hanno tentato - ovviamente senza successo - di arginare il fenomeno criminoso organizzato dilagante posto in essere dall'ESERCITO del "Clan dei Senegalesi". Il presidente dell'Osservatorio ha avvertito le Forze dell'Ordine, ma di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza non s'è vista neanche l'ombra (tranne quella di un maresciallo dell'arma in abiti civili a passeggio con la moglie). La cosa è paradossale se si pensa che nella stessa giornata, poche ore prima del passeggio, una volante della Polizia era intervenuta d'urgenza a lampeggianti accesi per un singolo innocuo vagabondo nei pressi della Stazione in corso Umberto I all'incrocio con via Duca degli Abruzzi e via Rosselli (si veda il video sotto). Se si dovese usare lo stesso metro di valutazione della pericolosità sociale, si sarebbe dovuto intervenire con una opportuna Task interforce per fermare il Clan dei Senegalesi, che non sono "singoli vagabondi innocui" ma veri e propri criminali organizzati che sfruttano la mancanza di coordinamento delle Autorità e delle Forze dell'Ordine per distruggere la legalità del mercato dell'Alta moda nelle vie centrali delle nostre città, "accalappiando" i compratori che passeggiano. L'Osservatorio sulla Giustizia ha già documentato che oltre al reato di contraffazione, ricettazione e distribuzione di prodotti contraffatti, al Clan in questione, che si estende per modus operandi su tutto il territorio nazionale, dev'essere imputato anche il riciclaggio di danaro proveniente da attività illecita e truffa aggravata ai danni dello Stato (in quanto fruitori di svariate agevolazioni pubbliche per la classificazione nelle categorie di soggetti deboli mentre invece appartenenti al più furbo rango dell'imprenditoria finanziaria e commerciale internazionale). Se si pensa, inoltre, che molte delle Griffe rivendute illecitamente dal Clan sono quotate in borsa, si devono aggiungere anche i relativi reati di natura valutaria. Nella foto e nel video si documenta la presenza di una trentina di appartenenti al Clan criminale davanti l'Ufficio Postale Centrale di Civitanova Marche in via Duca degli Abruzzi, nel pieno "Quadrilatero della Moda" della città capitale commerciale del famoso distretto industriale "Fermano-Maceratese".

sopra: il Clan, indisturbato, opera tranquillamente addirittura davanti l'Ufficio Postale Centrale!!

sotto: il videoclip sull'invasione in Corso Umberto I

sotto: il "massiccio intervento" a lampeggianti accesi per un semplice vagabondo

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