ElOqUi DiSoRgAnIcI

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  E poi mi aggraderebbe smarrire la testa, beneamato il mio giaciglio di aculei. Sghignazzare in faccia al più infimo confessore e genuflettermi sul legno della ghigliottina. Ci sono agevoli avvertenze per i meno esperti: "Introdurre la testa nell'opportuna fessura". C'è un ingenuo pargolo tra la calca, che non riesce a reggere le palpebre. La cagione è Il sole che si rifrange abbacinante sulla lama mia attigua decollatrice. Così bella, monda, decisa e tagliente che vien voglia di lambirla, umettarla o sentirne il filo contro una gota.Diventare una risorgiva flagellatrice e rugginosa. Che liberazione. Un' intera vita con questo grumo che pencola dalla collottola e non abbozza a sanare.