ElOqUi DiSoRgAnIcI

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 Il tacere è una forma laboriosa. Dà l'idea di un microscopico manufatto di meccanica, come assemblare la sorpresa scovata didentro ad un ovetto di cioccolato.  Solo se fondente e dall' impatto acre come il fiele. Putacaso la materia fosse un complotto della mia inventiva, avrebbe appena due stati. Solida, quando statica e connessa a se stessa, e aeriforme, quando amovibile e in persistente allontanamento. Interrogandomi su come sarebbe uno stato interposto, ipotizzerei un'amalgama eterogenea di solido e gassoso, come rocce frizzanti o sassi con le bollicine. Siffatta m'immagino, agglomerata di stare puramente, costellata di particelle in contemporaneità. Ergo, se un rapporto non fosse una immaginazione, potrei affollarla e prenderne la forma, divenendola o facendomene guscio. Mansueto, come il lago di un vulcano. [Inumando efflorescenze]