KARBOGHA

Violenza sulle donne... è l'ora delle pene esemplari


Di solito i media si imbizzarriscono come i cavalli selvaggi d'Australia quando fatti di cronaca drammaticamente gravi e simili tra di loro avvengono in un arco temporale ristretto. C'è stato l'approfondimento sulle aggressioni dei pit bull (come se i cani si fossero messi d'accordo tra di loro per attaccare tutti nello stesso periodo e fare notizia), poi quello delle bande che saccheggiano le ville nel Nord Est, e ancora tanto altro. La notizia, quando si ripete in tempi ravvicinati, diventa il classico mostro da prima pagina. Come non ricordare gli speciali sulla pedofilia (qualche anno fa non si parlava d'altro), mentre adesso ogni singola retata della polizia e ogni caso scoperto diventa una semplice striscia nel Tg. Adesso va di moda parlare della violenza carnale. Un caso a Roma, due o tre a Milano, altrettanti a Parma e scoppia il classico caso mediatico. Porta a Porta, Matrix, Tg Dossier, Primo Piano e chi più ne ha più ne mischi. Non che sia un male parlarne, tutt'altro, ma sarebbe molto più utile trovare un equilibrio che riproponga certi temi con cadenza regolare e non a sbafo per un periodo a stecchetto per il resto del can can mediatico. Ma tant'è, se ne parla, e mi piacerebbe fornire il mio piccolissimo contributo da antropologo dei poveri. La realtà è che la violenza sessuale è stata una pratica abusata e considerata "normale" per secoli. Saccheggi e guerre fino a cinquant'anni fa provocano più abusi sulle donne che morti sul campo. E' sempre stato considerato un reato, ma difficilmente si troverà un colpevole nella storia che abbia pagato una pena esemplare nel Medio Evo o anche più tardi. Le donne hanno subìto per secoli. Nell'ultimo secolo, con la libertà sessuale e con codici di giustizia moderni, con una civiltà decisamente più elevata e con un grado di istruzione maggiore, con tutto ciò che di positivo la modernità ha portato le cose sono cambiate (meglio non affrontare problematiche legate ad alcune culture ancora degradanti per le donne). La stessa donna ha potuto scoprire la propria sessualità in maniera più libera. Lo so, il mio ragionamento non porta a nessuna conclusione logica. Ho solo descritto uno stato di fatto. Fino a qualche decennio fa si violentavano le donne senza subire nessuna pena. Adesso le pene ci sono e le violenze carnali giustamente fanno notizia. Quel che non mi va giù è lo stupore dei media di fronte alla paventata escalation di questi episodi. Non c'è nessuna escalation. Purtroppo la mente dell'uomo, educata per la massa, è costituita ancora da schegge impazzite e da curare che purtroppo sono pericolose per tutti. Ma c'è poco da fare notizia. Se rispetto al passato le violenze carnali sono diminuite a dismisura a causa delle pene, per debellare quasi del tutto il fenomeno non sarebbe meglio sentenziare condanne esemplari invece di congeniare indulti e sconti di pena assurdi. La prossima volta, prima di seguire una ragazzina in bagno e abusare di lei, un ragazzo alticcio ci penserà dieci volte sapendo che potrebbe beccarsi dieci anni di prigione. Solo così potremo sperare che in futuro a fare notizia sarà un solo caso isolato dopo mesi e mesi, se non anni. Altro che Matrix, Porta a Porta e compagnia urlante. Mettiamo mano al codice di giustizia e facciamo capire che in uno stato di diritto prevalgono i buoni costumi e non l'istinto degli animali.