LAICITA' DELLA VITA E CATTOLICESIMO
Un dibattito oggi molto frequente di natura politica è imperniato sulla promozione, nella realtà dello Stato, della necessità di una laicità della vita. Gli sviluppi attuali per il sostegno di una cultura laica, dipendono e sono collegati a una tradizione anticlericale, dovuta al potere pontificio presente fino al 1870 particolarmente nelle regioni del centro Italia. La nozione moderna di laicità contiene in sé la distinzione netta fra Stato e Chiesa Cattolica. Lo Stato non può avere alcuna incidenza in materia puramente spirituale e la Chiesa deve essere completamente estranea e non può avere alcuna ingerenza sulla vita politica. Il potere politico non può esprimere giudizi sulla Religione non essendo competente in materia di Fede, e la Chiesa deve mantenersi entro la sfera spirituale, perchè il fine della Religione è il conseguimento della vita Eterna. Nella società contemporanea il significato di laicità si identifica con il concetto di secolarizzazione, che è comunemente impiegato per indicare il passaggio dalle realtà patriarcali rurali, alle società industrializzate, dove si assiste a una progressiva riduzione del concetto di Fede, come realtà naturale dell'essere umano, che costringe la Religione a perdere sempre più una funzione di promozione e di controllo di una vera giustizia sociale, che prevede eguali diritti per ogni essere umano. Diventa quindi nacessario e importante valutare attentamente tale sconvolgimento che è alla base di tutta la problematica moderna della realtà Religiosa dell'odierna società. Il centro del dibattito Religioso è costituito prioritariamente dal riconoscere l'esistenza del Trascendente, come realtà non definibile dall'uomo nella sua vera entità dell'Essere, come principio esistenziale di tutto il creato, che porta la firma, senza una possibile definizione, di "Colui Che E'". Si ritiene opportuno, dopo quanto è stato espresso, fare un accenno all'Ateismo, alquanto diffuso, che non rappresenta la negazione dell'esistenza del Trascendente, ma la volontà di rifiuto di una strumentalizzazione di un potere Sacrale e Clericale, legato e dipendente da una realtà diversa dalla vera Fede che definisce parità di diritti di ogni essere umano, promosso da una vera giustizia sociale. Da quanto è emerso, e particolarmente esaminando la crisi sociale che sta interessando l'intera umanità, è importante e fondamentale fare un'analisi storica della realtà del Cattolicesimo, per risalire alle sue origini, alla realtà di vita dei primi Cristiani, ai rapporti e alle conseguenze che ne seguirono anche nella vita sociale e politica dei primi tempi del Cristianesimo. L'azione non deve essere mossa da una volontà di critica o di condanna della realtà odierna del mondo Cattolico, ma dalla necessità di evidenziare, per l'esigenza dell'oggi, l'autenticità Evangelica del Messaggio del Cristo, che in vari momenti storici di crisi e di difficoltà, hanno presentato proposte e soluzioni ottimali. Don Ulisse.
Inviato da: donulissefrascali
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