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GENERAZIONE ANNI 80

Post n°4 pubblicato il 25 Novembre 2008 da serenella_italy82

Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una

generazione, quella di noi nati agli inizi degli anni '80 (anno più,

anno meno), quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri

genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria

fino ai 50 anni.

Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla

luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il

referendum per l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi

Mondiali di Italia '90, con la mascotte Ciao. Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.

Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci

sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto,

nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto

tutto, e nessuno glielo dice.

Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a

saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo

stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere

andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a

colori.

Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di

elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu

con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da

ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.

Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non

Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a

fare la Maturità e i pionieri del 3+2…

Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci

Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero

allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione). Abbiamo pianto

per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo

riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina

D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon. Siamo una

generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.

Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e

quelli per cui non gli costa niente licenziarci. Ci ricordano sempre

fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto

nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo,

abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni

improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più

giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno

fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.); abbiamo gridato NO

NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa

significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.

Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque

altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che

internet sarebbe stato un mondo libero.

Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di

Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.

Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud

Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik

Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo

emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta.

Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba

Bubba erano male, per non parlare dei chicchirichì; al supermercato le cassiere ci davano le

caramelline di zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal

Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare…"), delle sorprese del

Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i

Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l'Incredibile

Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me

Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa

di Barbie di cartone ma con l'ascensore.

La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno

insieme.

La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82, e che ci viene

un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l'Italia di

quest'anno è la favorita…

L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il

portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza 15

giorni.

L'ultima generazione degli spinelli…

Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi:

viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e

senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di

sindrome da classe turista. Non avevamo porte con protezioni, armadi o

flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in

bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le

altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle

penitenze era bestiale.

Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e

quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli

spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!

Mangiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite

uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere

e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo solo i pidocchi a

scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con

l'aceto.

Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali

televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce

la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su

di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi,

acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E le ragazze si

intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al

gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat

dicendo

Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e

abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.

Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!

Invia questo a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di crescere

come bambini.

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Commenti al Post:
mainicneim
mainicneim il 07/12/08 alle 21:23 via WEB
Oddio !!! Ma non ti si sono slogati i polsi a scrivere tutta sta roba ??? Bella bella e pienamente condivisibile .....generazione x e fiero di esserlo !!!! Su su con il morale che poi ci sarà una generazione y che sarà peggio di noi ;) ......
 
imbratta_tele
imbratta_tele il 16/12/08 alle 11:02 via WEB
grazie, ho visto la vita di mio figlio passarmi davanti...credo che ora andrò di la a parlargli ....
 
m.7.1
m.7.1 il 28/12/08 alle 14:01 via WEB
Come dire, la generazione degli ultimi a… e i primi a…il che significa la generazione di passaggio, quella che si è trovata a dover vivere tra due mondi, due paesi, due italie, quella che ha anche dovuto imparare e piuttosto in fretta a gestire l’imprevedibile e a navigare troppo spesso a vista, sospesa tra una memoria viva ma ora inutilizzabile ed una ancora di là da venire, in costante gestazione e per definizione sempre provvisoria, anzi precaria. Per questo apparentemente senza identità precisa, questa fastidiosissima e offensiva x, dai connotati sbiaditi oppure solo negativi, sminuita sistematicamente perché rappresenta sempre il peggio di quel che c’era prima, senza però avere mai la forza di proporsi come un dopo affermativo e migliore, come portatrice di una nuova tradizione che possa essere riconosciuta come tale. Ecco perché trovo insopportabile la retorica dell’io c’ero, come se questo togliesse agli altri, a tutti gli altri, la prerogativa dell’esserci, come se bastasse questo per “farsi vivi” o vivere in parallelo con la grande storia. Mai come in questi ultimi decenni, in assenza di quella grande storia, la storia siamo noi, tutti noi. E solo in questo senso non siamo più una sola generazione, ma, ciascuno di noi, autentici traghettatori, quelli che avranno avuto la responsabilità di raccogliere quel che resta del nostro passato in comune per restituirlo trasformato e tradotto al nostro presente. Plus ultra, dunque, come si diceva un tempo, con moderata, prudente fiducia ma soprattutto tanto, tanto coraggio. Maurizio
 
maxlioda
maxlioda il 02/01/09 alle 19:27 via WEB
Non posso fare a meno di complimenarmi per il tuo scritto! Il "vecchio" (non per dire, ma realmente) Liomax
 
FoRest03
FoRest03 il 17/02/09 alle 07:58 via WEB
aggiungerei la penna parker in regalo per la prima comunione e il dolce forno, fango caccole e pongo, siamo sopravvissuti a quello e abbiamo vissuto tutto il resto, altro che cernobil... non avevamo molto è vero, ma è per questo che abbiamo estro, creatività, non ho quello che vorrei, mi rimbocco le maniche... mentre in testa ho ancora immagini di posti ormai coperti dal cemento le nuove generazioni avranno ricordi solo di schermate di gioco o di notti in fattanza. concludo con si stava meglio quando si stava peggio, ovvero si viveva meglio quando non si aveva niente!!! saluti dall''81 mauro.
 
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Un blog di: serenella_italy82
Data di creazione: 12/04/2008
 

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