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« La svolta buona: verso dove?CONCORDIA quanto costa spostarla »

Italia indipendente

Post n°56 pubblicato il 28 Marzo 2014 da dizetap
 

Il clamore suscitato dall'incredibile referendum online indetto dai miei concittadini veneti sulla richiesta di indipendenza della Regione Veneto dall'Italia trasformandola in Stato indipendente e il tentativo di riforma del Governo a riguardo delle province, mi ha suggerito di ripensare una diversa suddivisione amministrativa del territorio italiano.

Aldilà dei facili e prevedibili commenti di chi è a favore dell'abolizione delle province o delle regioni per ridurre le poltrone e gli sprechi della spesa pubblica, credo che bisognerebbe ragionare di meno con la pancia.

Fare tagli lineari, pratica molto diffusa tra i governi italiani degli ultimi settantanni (ops cioè dal dopoguerra), porta si a risparmi teorici ma anche a confusione nel ripristinare e ricondurre i compiti (diritti e doveri) e le competenze appropriate alle persone o uffici che siano poi in grado di sobbarcarseli.

A questo proposito suggerisco un remake totale dell'attuale suddivisione amministrativa locale italiana prendendo spunto da quello che si vede nel resto del mondo e tenendo un'occhio sulla riduzione dei costi pubblici.

Ritengo le Regioni, enti di primo livello, troppo grandi per poter seguire certi compiti amministrativi troppo localizzati e con il rischio di privilegiare sempre le solite aree e penalizzare le altre della propria regione. Ritengo inoltre le Province costose per rimanere in piedi con delle competenze non sufficienti per quantità e che giustifichino un numero tale di consiglieri provinciali e altre figure varie oltre ai dirigenti e agli impiegati amministrativi che seguono. Lascerei invece i Comuni al loro posto se non obbligando alcuni a unirsi tra loro aldisotto di un certo numero di abitanti ma bisognerebbe studiare con calma anche i casi eccezionali (es. un piccolo Comune molto isolato e distante da altri con caratteristiche simili).

A questo punto suggerisco la suddivisione in 24 Regioni (le si potrebbe chiamare anche con altri nomi Prefetture, Contee,...), 3 ex Province autonome (hanno caratteristiche proprie di lingua) e 3 Città Metropolitane in stile europeo (con un numero di abitanti decisamente importante, come da schema dell'immagine vicino al titolo (ho segnato le province che congloberebbero in ciascuna area).

Ovviamente tutto è perfettibile. Il principio è di creare aree con popolazione tra 1,4 milioni e 3,3 milioni di abitanti che abbiano in comune una ex-Regione, un territorio (ex province costiere come nel caso della Toscana o la zona pedemontana nel Veneto), quindi con dimensioni che consentano di essere più vicine ai problemi del proprio territorio di competenza delle Regioni attuali senza scendere negli eccessi delle attuali Province.

Queste ultime cesserebbero di esistere.

Accetto controproposte anche se mi rendo conto che si tratterebbe di fantapolitica.

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Un blog di: dizetap
Data di creazione: 02/01/2013
 
 

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